CI PENSERO'.
Mamma era ritornata a farmi visita, in stanza vi erano lei e Max. Era riuscito a liberarsi e venire a trovarmi. Mi aveva portato una busta piena di caramelle gommose, sapeva che ne andavo pazza. Mi portò le caramelle dell'Haribo, la marca che più in assoluto adoravo e in più mi portò il mio Ipod per ascoltare un po' di musica.
Non mi avevano fatto uscire ancora dall'ospedale solo perchè volevano essere certi che non mi ricapitasse più nella settimana corrente un'altro svenimento che poteva rivelarsi peggiore del primo. Erano cinque giorni che ero in ospedale e la noia, quando ero da sola mi assaliva. Oltre a guardare qualche programma tv rimanevo ore a fissare la finestra che mi offriva un panorama bellissimo. Avevo di fronte un prato pieno di girasoli. Guardavo fuori dalla finestra e pensavo a tutto ciò che nella mia vita era successo. Mio padre, mia madre ed anche Paolo, finchè qualcuno non veniva a tenermi compagnia.
Claudia era dai bambini, era orario di visita e perciò anche orario dei clown. Non avevo messo più piede in pediatria dopo l'episodio accaduto. Volevo andarci però, soprattutto dovevo perchè oltre a voler vedere Rachele volevo combattere la mia paura di rivedere l'unica persona che davanti agli occhi non avrei voluto.
"Andiamo da Rachele?" dissi a Max e mamma. Max sapeva chi era Rachele, gliene avevo parlato insieme a Claudia ed anche se non la conosceva personalmente anche lui si era affezionato a lei. Mamma non sapeva chi fosse la bambina.
"Chi è Rachele?" esclamò mamma.
"Ora vedrai mamma, andiamo.". Prendemmo l'ascensore per arrivare al quarto piano anche se a dirla tutta, io avevo la fobia degli ascensori. Max e mamma mi tennero la mano per tranquillizzarmi ma la mia tranquillità venne a mancare specialmente quando capì che eravamo arrivati lì, nel reparto di pediatria.
Salutai Marisa, l'infermiera di turno e andai con i miei due accompagnatori nell'atrio dove si sentiva già un gran baccano.
Claudia e Rebecca stavano facendo giocare i bambini a "ruba bandiera", solo una bambina fra di loro mi scorse prima di tutti e venne a corrermi incontro e mi saltò in braccio: Rachele.
"Penso di aver capito chi è Rachele." disse mia madre provocando la risata mia e di Max e la curiosità della bambina.
"Principessa, allora come stai? Oggi ti presento due persone speciali: Max il migliore amico e la mia mamma." Rachele li scrutò poi dedicò loro un ampio sorriso che non dedicava a tutti.
Mia mamma le porse la mano, Rachele invece scese dalle mie braccia andò ad abbracciare mia madre.
"Grazie signora per aver fatto una figlia come Linda. E' la migliore in assoluto." Mia mamma rimase sbalordita e cominciò ad emozionarsi.
Rachele riusciva a far piangere sempre tutti. Per quanto riguardava Max lo guardò e poi gli disse: "Tu, uomo, vieni con me. " Max la seguì e la bambina lo condusse nella sua stanza, sapevo già a cosa andava incontro il mio povero amico: un interrogatorio sulla nostra amicizia ed un eventuale amore. Rachele era più intelligente di quanto immaginassi e solo lei poteva farti sentire a disagio con delle semplici parole.
Continuavo a stare sull'attenti nel caso Paolo uscisse fuori dal suo studio. Non volevo assolutamente vederlo, volevo solo giocare un po' con i bambini. Claudia e Rebecca mi introdussero nel gioco sempre stando attenti a non affaticarmi. Mamma era seduta accanto a Patrizia, stavano chiacchierando. Max uscì dalla stanza di Rachele con la bambina in braccio,segno che il mio amico aveva risposto correttamente alle sue domande. Risi tra me e me.
Mi voltai verso i due e li guardai, si sedettero accanto a me e per un attimo mi girò la testa.
"Tutto bene Linda?" mi disse Max preoccupato.
Feci di sì con la testa ma gli dissi di voler tornare in camera. Quando mi alzai per andare da mamma sentì uno sguardo bruciarmi addosso. Mi sentì osservata. Alzai leggermente il capo verso laddove non avrei dovuto. Paolo era lì che mi guardava.
Sostenni il suo sguardo per pochi secondi poi mi voltai e tornai nella mia stanza ancora una volta con il cuore gocciolante. Volevo assolutamente andare via di là. Ci penserò in futuro ad ascoltare il mio cuore ma non ora. Ora non potevo assolutamente privilegiarmi di soffrire ancora.
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𝐼𝓁 𝓈𝒾𝓁𝑒𝓃𝓏𝒾𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝓂𝒶𝓇𝑒.
ChickLit[COMPLETA]Linda è una studentessa di Giurisprudenza a Roma. Lasciato il suo paese d'origine va a studiare nella grande città. E' al terzo anno e dopo la laurea vorrebbe prendere la specialista per "diritto penale", il suo sogno è quello di poter aiu...