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Venerdì, forse è il giorno peggiore del lunedì, ho il pomeriggio e in più devo andare anche a lavorare.

Cammino per i corridoi raggiungendo il mio armadietto.
Alcuni ragazzi fissano il mio viso livido bisbigliando.
So che si staranno chiedendo perché sia io che Luke siamo ridotti così, comunque non ci siamo nemmeno più visti da quel giorno.
Metto la combinazione e prendo i libri che mi servono per la lezione, indietreggio di un passo per richiuderlo,  ma qualcuno lo fa al posto mio ,sbattendolo poco delicatamente.
Tutto gli occhi sono su di me e mi guardano come , terrorizzato.
Mi volto e mi scontro con i soliti occhi ghiaccio che ho imparato a conoscere.
Intorno all'occhio destro ha un grosso ematoma viola, un cerotto gli ricorpre il naso rosso e il labbro tutto spaccato, ma nell' insieme rimane bellissimo.
<mi hai rotto il naso figlio di puttana!> innervosito gli rispondo a tono < mia madre la lasci stare uno , secondo sei stato tu ad attaccarmi>  fa un passo verso di me e mi prende per il colletto della maglietta <fai attenzione a quello che dici , ci metto due secondi a farti sbattere il culo sulla strada> detto ciò mi lascia e si allontana.
Io non contento decido di rispondergli < ti piacerebbe sbattermi> dico beffardo , ora le persone intorno a noi ci guardano stupite e questo lo fa incazzare parecchio, così torna indietro e mi tira un'altro pugno sul volto già martoriato.
<cosa hai detto stronzo?> sento il gusto metallico del sangue in bocca e passo distrattamente il dorso della mano, che rimane macchiata dal liquido rosso.
<ora siamo pari> raccolgo i miei libri e raggiungo il bagno più vicino.
Mi sciacquo e una volta sistemato corro in aula.

La mattinata è volata davvero in fretta stranamente.
Mi siedo nel tavolo più appartato della mesa come faccio di solito e tiro fuori il mio pranzo.
Addento il panino e guardo gli altri ragazzi che parlano, alcune coppie che si baciano e poi c'è lui.
Seduto al tavolo dei più In della scuola, tiene seduta sulle gambe una delle cheerleader.
Lo guardo continuando a mangiare quando, qualcuno mi si para davanti, bloccandomi la visuale, a quanto pare tutti si divertono a fare così con me.
Alzo gli occhi e Ashton è davanti a me con una tracolla su una spalla, dei libri sotto l'altra e regge una custodia di chitarra.
<posso sedermi?> gli faccio segno e lui si accomoda difronte a me, da sopra la spalla riesco a rivedere il biondo, che ha notato la sua presenza e ora ci sta fissando.
<non sei di questa scuola perché sei qui?> mi sorride giungendo le mani < la mamma di Luke mi ha permesso di fare dei corsi di percussione> lo guardo stupito <ah figo!>.
Torno a mangiare, mentre lui si immerge nella lettura poi ad un tratto spezza il silenzio  <mi dispiace per quello che è successo tra di voi> non comprendo subito la domanda < chi?> chiedo <te e Luke sai è difficile per lui mostrarsi per quello che è> tira fuori dalla borsa uno yogurt e inizia a mangiarlo tranquillamente.
< che cos'è Luke?> strabuzza gli occhi alla mia domanda e si guarda intorno innervosito < nel senso... nel senso che Luke in realtà è un bravo ragazzo> continua a sviare il mio sguardo e capisco che mi sta nascondendo qualcosa.
< non mentirmi Ash> lo vedo dal suo sguardo che sta cercando di trattenersi, ma da quel poco che lo conosco so che non lo farà.
<ok! se te lo dico però tu devi tenere la bocca chiusa anche con lui> interessato e incuriosito mi sistemo meglio sulla sedia e aspetto con ansia la rivelazione.
<beh Luke è Gay io e lui siamo stati insieme un po di tempo fa> sento la mascella cadermi fino ai piedi, metaforicamente ovviamente.
Si ci siamo baciati e avevo sospettato qualcosa ,ma non pensavo che avesse anche già avuto storie con dei ragazzi.
<ma quindi lui non se la fa con le ragazze della scuola?> scoppia a ridere e scrolla la testa in segno di negazione.
<Per la carità! Anzi lui si fa inculare da alcuni dei giocatori> avevo appena iniziato a bere, ma ovviamente ho sputato tutto fuori.
<scusami per il termine troppo diretto a volte parlo senza pensare> guardo oltre il riccio e incrocio lo sguardo con il suo.
<quindi lui è gay> ripeto per convincermi < anche tu?> mi chiede sorridendomi.
Rimango a fissarlo per un paio di secondi e noto quanto quei 2 sono simili, solo che Ashton ha gli occhi verdi , più muscoloso e non ha i capelli lunghi come i suoi.
< diciamo che vado con entrambi> rimane stupito dalla mia rivelazione, inizia poi a ridacchiare < quindi sei bisex> acconsento, anche se poco convinto di me stesso.
< hai già avuto esperienze con un ragazzo?> chiede ,guardandomi ora con una luce diversa negli occhi, tra di noi sento crescere una tensione sessuale e non mi dispiace per niente, così lo stuzzico un po'.
<si ma io non faccio il passivo> avanza leggermente con il busto, avvicinandosi al mio viso < anche io, ma potresti sempre cimentarti in altro > dice con malizia e madonna solo ora noto quanto è tentatore sto ragazzo.
<Cosa vuoi dire con questo?> si passa la lingua sulle labbra e torna appoggiato contro lo schienale.
< voglio scoparti dal giorno che ti ho visto> dice schiettamente, facendo diventare stretti i miei pantaloni.
< allora perché non lo fai?> sarò impazzito ma non posso farmi scappare un'opportunità del genere.
Ci alziamo in sincrono, racuperiamo di fretta la nostra roba e ci dirigiamo all'uscita senza proferire parola.
Nel tragitto, passiamo difianco al tavolo di Calum e Luke che ci guardano, il primo entusiasta, mentre l'altro sembra abbastanza scocciato.
<Hey Irwin> lo richiama il biondo facendolo girare di controvoglia < che ci fai con lo sfigato?> in risposta gli mostra il dito medio ed esce dalla porta antincendio.
Io resto a fissarlo un paio di secondi in cui lui sta tentando di bruciarmi vivo, ma prendo e me ne vado.
Esco e di Ashton non c'è nessuna traccia.
Scendo i gradini arrivando al parcheggio, lo noto in lontananza appoggiato ad un auto.
Lo raggiungo e lui mi viene incontro abbracciandomi, rimaniamo un paio di secondi in quella posizione poi si allontana.
< forse non è il caso > mi allontano di qualche passo e gli chiedo spiegazioni < scusami ma non me la sento più , non vorrei rovinare un'amicizia... comunque domani abbiamo dinuovo le prove sarebbe bello se tu venissi> con ciò sale sull' auto e dopo avermi saluto parte.
Rimango nel mezzo del parcheggio guardando il nulla e cercando di assimilare tutto quello che mi aveva detto.
Qualcuno alle mie spalle si schiarisce la voce,  ma non ho bisogno di girarmi per capire chi è.
Immagini di lui nudo, ansimante mi offuscano la vista e cerco di prendere fiato.
< ti senti con Ashton?> sento dalla sua voce che è preoccupato, ma anche nervoso < assolutamente no> .
Mi volto trovandolo con la testa abbassata verso i suoi piedi < mi spieghi tu che problemi hai?> alza la testa e mi guarda ferito < Luke io non ti capisco, sono 4 anni che mi torturi e ora che vengo a lavorare per tuo padre ti comporti così> ma non ricevo nessuna risposta perché se ne va.

Sabato, sono le 5 del mattino e mio padre è appena rientrato ubriaco, urlando come un pazzo.
Mamma ha cercato di farlo tacere e si è beccata un pugno in faccia.
Mi sono scagliato anche io contro di lui per difenderla , ma in compenso mi sono ritrovato a terra dolorante, con un polso rotto.

Ora sono le 8 del mattino e sono in pronto soccorso, hanno appena finito di ingessarmi.
Mamma ha chiamato il papà di Luke per farci venire a prendere e non so perché proprio lui tra tutti.
< devi denunciare quall'uomo avrebbe potuto farvi di peggio> dice il Signor Hammings rimanendo sempre concentrato sulla strada.
< non è facile Andy sai com'è> rimango ad ascoltare la loro conversazione al quanto disgustato.
<stasera sarete ospiti in casa mia, non vi faccio tornare in quell'incubo> nell'udire quelle parole solo una persona mi balza in testa e non sono pronto.

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