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Lèa:

《Vabbè io vado. È stato un piacere》 dico per poi chinarmi per prendere la mia valigia.
Mi dirigo verso l'uscita dell'aeroporto dove mia madre mi aspetta. Dopo essere uscita, per miracolo, la vedo in lontananza con le braccia incrociate e un bellissimo sorriso che le illumina il viso. Vado verso di lei, appoggio la valigia per terra e la abbraccio forte.

《Piccola mia, mi sei mancata tanto》dice.

《Anche tu mamma》replico stringendola forte.

Sciolto l'abbraccio riprendo la mia valigia e andiamo verso la macchina. Arrivate mia madre prende il mio bagaglio e lo mette nel portabagagli tornando poi al posto guida. Ci allacciamo le cinture e partiamo.

《Allora com'è andata in Spagna, ti sei divertita da tuo zio ?》mi dice con un sorriso.

《Sì mi sono divertita un sacco, sarebbe stato ancora più bello se tu fosti venuta. Mamma una vacanza non ti farebbe del male lavori sempre non ti sei mai presa una pausa》dico.
Mi sono divertita tantissimo in Spagna però sarebbe stato ancora più bello se fosse venuta mia madre. Da quando è morto papà non fa altro che lavorare per impegnarsi in qualcosa e non pensare a lui, ma questo non le fa del bene si sforza troppo e io mi preoccupo tanto per lei.
Persa nei miei pensieri non mi accorgo che mia madre mi sta parlando.

《Lèa mi stai ascoltando? 》chiede staccando lo sguardo per qualche secondo dalla strada per guardarmi.

《Sì sì mamma》rispondo sorridendole.

《No non credo... Tutto bene piccola ?》

《Sì mamma va tutto bene》le dico.
In verità voglio solo buttarmi tra le sue braccia, in uno di quei suoi abbracci caldi e pieni d'amore. Odio mentirle però non voglio che si preoccupi per me e soprattutto non voglio che le succeda qualcosa per colpa mia.

《Okay, proverò a crederci》dice con un tono poco convinto.

《Mamma va tutto bene, tranquilla》 la rassicuro.

《 Piccola lo sai che io sono qui per qualsiasi cosa. Ho già perso tuo padre e tua sorella, non voglio perdere anche te》 dice con un tono pieno di tristezza.

Io le metto la mia mano sulla sua e le dico con affetto
《Mamma tranquilla non mi perderai》

《Ti voglio bene piccola mia》dice.

《Anche io mamma》replico.

Anch'io non la voglio perdere le voglio troppo bene, è l'unica persona che mi è rimasta. Mia sorella da quando è morto nostro padre, è cambiata, non è più la stessa, ormai ci odia, non ci sopporta più, vive ancora con noi solo perchè non c'è più posto nei dormitori nella sua università.

Da piccole io e lei eravamo inseparabili, eravamo una al fianco dell'altra, ci proteggiavamo a vicenda, chi toccava una se la doveva vedere con l'altra. Quei nostri momenti mi mancavano ma non si possono riportare, ormai facevano parte del passato.
Adesso è diventata una ragazza arrogante, menefreghista, con l'alcool che le fa compagnia ogni sera e un ragazzo che non si potrebbe definire un essere umano da quanta cattiveria e odio contiene.
Mi passo una mano tra capelli per spazzare via tutti quei pensieri e accendo la radio.
Inizio a canticchiare la canzone presente: Alarm di Anne-Marie.
Mia madre alza il volume ed iniziamo a cantare insieme come due pazze ridendo e dimenticando per qualche minuto tutti i nostri casini.

Dopo un po arriviamo e mia madre parcheggia la macchina. Spegne il motore e scendiamo. Prendo la mia valigia e andiamo verso il nostro appartamento.

《Tesoro ho saputo che si è trasferito un ragazzo qua nel nostro appartamento》dice lei intanto che apre la porta principale.

《Ah sì》rispondo.

《Potresti fare conoscenza con lui》dice lei.

《Mamma tu a tutti i costi vorresti farmi conoscere un ragazzo》dico ridendo e salendo nell'ascensore.

《Certo. Tesoro sei bella e giovane, ci sarà pur un giovanotto che ti interessa》afferma ridendo.
《Mamma è inutile, non mi interessa nessuno》replico ridacchiando.
《Il ragazzo è il nipote di Linda. Dai su fate conoscenza poi si vedrà, no?》propone mettendo a posto la borsa.
《Sei la solita》dico sosporando.
《Lo so》risponde facendomi l'occhiolino.
Scoppiamo a ridere ed usciamo dall'ascensore andando verso la porta di casa nostra.
Entriamo e sembra che non ci sia nessuno.
Vado in camera mia. Poggio la valigia sul letto e la apro tirando fuori un pigiama. Mi cambio e vado in cucina da mia madre.
Entro e vedo lui invece che mia madre vicino al frigorifero che sta bevendo un bicchiere d'acqua. Nota la mia presenza, posa il bicchiere e viene nella mia direzione. Io d'istinto mi allontano, ma lui arriva davanti a me prima che io mi volto per andarmene.
Chiude la porta e si avvicina a me eliminando qualsiasi spazio ci separa.
Mi incastra tra il suo corpo robusto e muscoloso e la porta e si avvicina al mio orecchio.
《Principessa mi sei mancata tanto. Bentornata a casa》sussurra con tono basso.
Dopo mi posa un bacio sulla guancia.
Mille brividi e ricordi ripercorrono il mio corpo e la mia mente.
Indietreggia facendomi staccare dalla porta che viene poi aperta da lui e sbattuta lasciandomi scivolare lungo la parete sprofondando nel buio più totale.
Voglio solo che tutto sparisse, che lui sparisse, ma non è possibile perchè ogni volta che provo a parlarne con qualcuno, mi blocco, le parole non voglio uscire dalla mia bocca, inizio a sudare e vado in panico e alla fine non riesco a concludere mai nulla.
Mi alzo e apro la porta dirigendomi in bagno. Entro e apro l'acqua del lavandino per lavarmi il viso e rimango a fissare la mia figura riflessa allo specchio.
Sono schifata da me stessa, mi sento sporca, senza più una dignità, vuota.
Lacrime iniziano a scivolare sul mio viso, lacrime di sofferenza.

Dopo un po di tempo esco dal bagno controllando se lui è presente. Noto che non c'è nessuno e corro in camera mia, mi chiudo a chiave, e mi butto sul mio letto, provando a prendere sonno in qualche modo dato che è notte ormai.
Prendo la maglietta di mio padre e la abbraccio. È diventata un'abitudine ormai da quando se n'è andato, mi da la sensazione che lui è qui con me, che mi accarezza i capelli finché non mi addormento. Mi manca moltissimo.
Piano piano mi addormento con il terrore di svegliarmi e trovarmi lui nella mia stanza nonostante la chiudessi sempre a chiave.
La mia vita da quando mio padre è morto si può definire solo con una parola "terrore".

LA MIA LUCE NEI TUOI OCCHI (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora