Quella mattina la sveglia suonò come ogni lunedì alle 6:30, Evan aprì gli occhi e se li stropicciò con il dorso della mano, cercò di alzarsi ma una fitta lancinante lo costrinse a rimettersi seduto, in quel momento si accorse che non aveva più le manette e che il letto era stato rifatto alla perfezione.
Si guardò intorno, ogni traccia della notte precedente era sparita, cancellata, come se si fosse trattato di un semplice sogno, a confermare la sconcertante realtà però era il dolore acuto che il biondo sentiva tra le gambe.Il ragazzo si alzò lentamente notando degli antidolorifici sulla mensola, li prese e andò a farsi una doccia.
Rimase molto tempo sotto l'acqua a pensare, a cercare di capire cosa avesse spinto Chris a... violentarlo.Quando uscì dal bagno si rese conto che era passata un'ora e mezza e decise che sarebbe andato a scuola alle 9, scese a fare colazione con calma, non riuscendo però a sedersi decise di mangiare in piedi.
Poco dopo arrivò in cucina anche sua sorella con delle profonde occhiaie, Evan la salutò con un cenno del capo « Sei andata a dormire tardi? » chiese con la voce impastata dal sonno, Dayana annuì « Ero ad una festa » disse mentre si preparava una tazza di caffè « Chiami la scuola per dirgli che oggi non vado? » domandò, il ragazzo acconsentì e telefonò subito dopo.
Da quando il biondo aveva compiuto diciotto anni le cose erano cambiate radicalmente, i suoi genitori, essendo molto ricchi, gli avevano comprato una casa e si erano sbarazzati dei figli, Dayana ed Evan non dovevano preoccuparsi di pagare niente ma non vedevano i loro parenti da molti mesi.Quando il ragazzo arrivò a scuola pregò di non incontrare Chris, purtroppo per lui se lo ritrovò davanti dopo soli 10 minuti « Ma ciao » disse il moro ghignando, Evan cercò di evitarlo ma il più piccolo gli bloccò il polso e lo trascinò nell'aula di scienze, che di lunedì era sempre vuota, poi chiuse la porta a chiave e mise il ragazzo in ginocchio per terra davanti alla grande cattedra « Ti aspettavo prima » disse poi con uno sguardo malizioso « non vuoi dare il "buongiorno" al tuo daddy? » aggiunse posizionandosi davanti a lui e iniziando a sbottonarsi i pantaloni.