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Evan rimase immobile, l'autista suonò prontamente il clacson che risvegliò il ragazzo dallo stato di trance in cui era e lo costrinse a spostarsi di lato giusto in tempo, la macchina gli passò talmente vicina da sfiorargli la manica della maglia, il biondo rabbrividí e si rincamminò verso casa.

Quando entrò in camera sua cercò di fare meno rumore possibile, sua sorella era a casa e stava finalmente dormendo, lanciò un'occhiata alla sveglia sul comodino : erano le otto di sera e nonostante l'incidente con la macchina lo avesse spaventato crollò in un sonno profondo e quando la mattina si svegliò, constatando che era troppo tardi per andare a scuola,  decise di uscire.

Evan arrivò davanti al parco, ma invece di entrarvi svoltò a sinistra verso il fiume, lì c'era un vecchio parco giochi che ormai nessuno utilizzava più, il biondo si arrampicò su una traballante struttura di metallo e una volta in cima si sedette, questa volta non era solo : vicino alle altalene una coppia si stava baciando, il ragazzo teneva il braccio dietro la schiena della rossa che ogni tanto ridacchiava, erano troppo lontani per poter distinguere  le loro espressioni o anche un solo particolare del loro viso, ma Evan immaginò che fossero felici insieme e sorrise.

Il ragazzo seduto vicino alle altalene scoppiò a ridere all'improvviso e alzò la testa verso il cielo, poco dopo si girò e i suoi occhi incontrarono quelli di Evan, al moro bastò un istante per ricollegare tutto : la fretta con cui Chris lo aveva mandato via, la macchina che gli sembrava così familiare e Julia.
La sua migliore amica, la fidanzata del ragazzo che lui amava, si era completamente dimenticato di lei e ora se la ritrovava davanti mentre stringeva il braccio del ragazzo che gli aveva fatto perdere la testa e che lo fissava cercando di capire chi fosse.

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