~TRHEE~

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Ero seduta sulla panchina, da ormai un ora e non riuscivo a smettere di piangere. Mia madre si era sentita male e era andata in ospedale, papà non mi voleva dire cosa fosse successo e mi stavo preoccupando tantissimo. Accesi una sigaretta, forse la decima che fumavo da quando ero seduta là. Avevo paura di perdere mia mamma e sapevo che in quel momento dovrei essera stata insieme a lei e non sarebbe succeso. Invece ero dall'altra parte del mondo con mio padre. Mi stavo incolpando, pensavo che se fossi stata con lei ora starebbe meglio ma io non lo potevo sapere eppure avevo un senso di colpa. Intorno a me c'era il silenzio totale interrotto dai miei singhiozzi.

-smettila- disse una voce accanto a me,girai la testa e vidi che era il ragazzo che mi aveva aiutato con harry ed era seduto come al solito alla mia destra. Non dissi nulla, cercai di placare i singhiozzi ma non ce la feci.

-se vuoi puoi parlarmene- era strano quel ragazzo, sembrava tanto duro e solo ma ora mi era sembrato gentile e credo mi volesse aiutare. Rimasi a fissarlo finchè non appoggiai la mia testa sulla sua spalla e lui non si ritrasse da quel contatto. Non so come mai l'avevo fatto ma ne avevo estremamente bisogno.

Rimanemmo in silenzio, in quella posizione per ore o forse solo minuti ma a me sembrarono anni. Anche quando cominció a piovere lui rimase lì, aveva capito che avevo bisogno di qualcuno. Poi ruppe il silenzio -vieni con me, ti riporto a casa- in realtà non avrei dovuto andare a casa mia perchè mio padre era andato in ospedale da mamma e mi aveva detto che dovevo andare dalla sua compagna ma non ricordavo più la strada.

-dove vivi?-

-io..non lo so- un espessione piena di stupore si fece spazio nel suo volto

-come non lo sai?-

-mio padre è fuori città e io dovrei stare dalla sua compagna ma non ricordo dove vive..- il ragazzo sembrava spazientirsi sempre di più ma fece un sospiro e poi parló

-senti se vuoi puoi venire da me..insomma non mi sembri ne una ladra ne una zingara o barbona-rise-sicchè è okei e domani chiamerai tuo padre e ti farai spiegare la strada-

non sapevo cosa dire e mi limitai ad annuire

mi fece salire sulla moto dietro a lui, quando partì non potei fare a meno di mettergli le mani intorno alla vita perchè andava troppo veloce.

si fermó davanti a un palazzo probabilmente lui viveva lì. Solo ora mi accorsi di non sapere il nome del ragazzo e imbarazzata glielo chiesi.

-mi chiamo zayn- accennó un sorriso che scomparì poco dopo-e tu?-

-Lyn-

salimmo in casa sua era piccolina e tutta in disordine.

-mi dispiace-disse-non sapevo che avrei avuto visite è tutto in disordine- sembrava imbarazzato. -tranquillo gli sorrisi-

era strano quel ragazzo a scuola sembrava tanto duro e anche quando stava seduto sulla panchina, con lo sguardo fisso su di me privo di emozioni invece oggi mi era sembrato diverso con me si era comportato bene e sembrava molto gentile.

spazio autrice

a breve caricheró il prossimo capitolo e mi dispiace che il terzo si era cancellato l'ho dovuto rimettere

Alone with me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora