Prologo.

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San Valentino, 2017.

Simone Baldasseroni.
Busso alla porta con un sorriso stampato sul volto, stringendo al petto la scatola di cioccolatini. Attendo qualche minuto, con il volto arrossato sia per il freddo sia per l'imbarazzo. Ad aprirmi è proprio lei che, non appena si accorge di me, mi rivolge un piccolo sorriso. "Ciao amore!" Esclamo entusiasta e le porgo il mazzo di rose e la scatola. "Buon San Valentino..." Mi sporgo per depositarle un bacio sulle labbra coperte da un leggero rossetto color carne. "Anche a te." Mi risponde con un tono abbastanza freddo. Si sposta per farmi entrare ed io accenno, come di consueto, un flebile «permesso». "Non c'è nessuno... siamo solo io e te." Mi avvisa e, involontariamente, sulle mie labbra si dipinge un sorriso malizioso. "Beh...dato che siamo da soli..." Dico, prendendola per i fianchi e avvicinandola a me. "No!" Esclama Lucrezia, allontanandosi di scatto. Mi incupisco ed alzo un sopracciglio confuso. "Ascolta Simo, dobbiamo parlare." Abbassa la voce e si siede sul divano, invitandomi a fare lo stesso.
Mi posiziono accanto a lei e, vedendola agitata, le accarezzo la coscia per farla calmare, come faccio solitamente. "Dimmi..." La incito, cercando di tranquillizzarmi. È inutile negarlo: sono agitato e i suoi atteggiamenti non mi fanno stare sicuramente meglio.
Fa un lungo respiro, per poi girarsi verso di me e guardarmi attentamente negli occhi. "Ascolta...ieri sera sono uscita con Nicole, lo sai no?" Mi chiede. Faccio mente locale e, dopo aver ricordato la nostra conversazione al telefono, annuisco. "Bene. Siamo andati al bar e si sono avvicinati due ragazzi..." Comincio a sudare freddo. Mi vuole dire che mi ha tradito?
"Mi hai tradito Lucrè?" Chiedo freddamente, scostando la mia mano dalla sua coscia. "Cosa? No! Ma mi hanno fatto capire una cosa...Simo, io ti amo ma non possiamo continuare così. Insomma, tu sei troppo asfissiante e romantico, non riesco a sopportarlo. Per esempio adesso mi hai portato cioccolatini e fiori! Sai benissimo che odio il cioccolato e anche le rose rosse." Mi rimprovera, alzando la voce. Ascolto le sue parole attentamente e, alla fine del discorso, rido amaramente. Non riesco a trovare un senso logico al suo discorso poiché, in questo anno e mezzo di relazione, ho cercato di essere il meno opprimente possibile e di lasciarle i suoi spazi, ma allo stesso tempo le sono stato accanto quando ne aveva bisogno.
Mi sono comportato sempre bene, nonostante andassi in discoteca non mi sono mai permesso di toccare un'altra ragazza che non fosse lei perché sono veramente innamorato di Lucrezia...ma forse, non è lo stesso per lei.
"Sai che ti dico? Che hai trovato una scusa di merda per lasciarmi." La derido, scuotendo la testa. "Scusa? No Simo, io non voglio..." La interrompo con un gesto della mano, non volendo sentire altre patetiche giustificazioni. "Lascia perdere, non so come ho potuto passare tutto questo tempo al tuo fianco. Forse avevo i prosciutti sugli occhi...ti stai rendendo ridicola." Mi alzo e mi avvicino alla porta, ma Lucrezia mi tira per i fianchi.
"No, non andare. Io non voglio che ci diciamo addio, possiamo continuare la relazione in modo diverso...avevo pensato di basarla solo sul sesso, così ne ricaviamo qualcosa entrambi."
Disgustato, lascio casa sua senza dire una parola. Io sto soffrendo come un cane e lei mi propone di diventare scopamici.
Ma con chi cazzo sono stato per un anno e mezzo?
Involontariamente, una lacrima scende sul mio volto ma la asciugo subito. Questa è la prima volta che piango per una ragazza ma probabilmente sarà anche l'ultima...

Emma Muscat.
"È davvero bellissimo qui!" Esclamo entusiasta, sedendomi di fronte al ragazzo della mia vita. "Tu sei bellissima." Ribatte lui, facendomi l'occhiolino. Arrossisco e abbasso la testa: dopo quasi tre anni di relazione riesce ancora a farmi imbarazzare come il primo giorno. "Non potevo chiedere ragazzo migliore." Gli dico, appoggiando la mia mano sulla sua. Keanu socchiude gli occhi e poi li riapre, mostrandomi il colore che tanto adoro. Sono azzurri come il mare, così profondi che spesso mi perdo ad osservarli e mi trasmettono tranquillità, dolcezza. Il nostro intimo scambio di sguardi viene interrotto dal cameriere, che si avvicina al nostro tavolo porgendoci i menù.
Trascorriamo la nostra bellissima sera di San Valentino a chiacchierare e mangiare frittura di pesce con vista sul lungo mare e mi godo davvero ogni singolo secondo. Keanu presto partirà per la Spagna ed ho intenzione di trascorrere tutto il mio tempo a disposizione con lui, perché poi staremo davvero poco tempo insieme.
"Emzi, vai in macchina. Io pago ed arrivo." Mi avvisa il biondino ed io acconsento alla sua richiesta. Saluto il proprietario del locale e mi dirigo a passo svelto verso l'auto di Keanu, nuova di zecca. I suoi genitori gliel'hanno regalata per i diciotto anni e lui ci tiene un sacco, non permette a nessuno di guidarla. Con attenzione apro la portiera e mi siedo, tirando un sospiro di sollievo. Appoggio la testa al finestrino ed aspetto, stringendomi nella mia giacca nera a causa del freddo.
Keanu mi raggiunge solo dopo quindici minuti come se niente fosse, ma a me sembra un po' strano che ci abbia messo così tanto tempo per pagare. "Finalmente eh!" Esclamo infastidita, quando mette in moto l'auto.
"Scusa babe, ma tra una chiacchiera e l'altra ho perso la cognizione del tempo." Mi guarda per mezzo secondo e poi riporta la sua attenzione sulla strada.
Annuisco e prendo il mio telefono dalla tasca, ignorandolo per tutto il viaggio. So di essere paranoica ma ho come l'impressione che Keanu mi abbia mentito e che lo stia facendo spesso in quest'ultimo periodo. Arrivati davanti casa mia, non so cosa fare.
Se baciarlo oppure far finta di niente e scendere dall'auto senza salutarlo. "Emz, non roviniamo questa bellissima giornata per una stupidaggine. Non so perché sei arrabbiata, ma credimi...io non ti farei mai del male." Mi sussurra, accarezzandomi la guancia. Abbasso lo sguardo, indecisa sul da farsi.
Quando rialzo gli occhi mi ritrovo davanti un'espressione da cucciolo smarrito, alla quale non posso resistere. Mi sporgo verso di lui e gli bacio dolcemente le labbra. "Ti amo." Mi dice con un grande sorriso.
"Anche io baby."

Angolo autrice:
Ciao a tutti, io sono Lara e questa è la prima storia che scrivo su Emma e Simone. Ho deciso di seguire un filo logico un po' particolare che capirete leggendo, spero di non risultare banale con il susseguirsi dei capitoli. Vi prego di non basarvi sul prologo e continuare a leggere per poter avere un'idea chiara.
Proverò ad aggiornare ogni domenica ma, essendo una persona per niente precisa, probabilmente qualche volta vi lascerò senza capitolo (anche se proverò ad essere costante).
Per qualsiasi informazione mi trovate su twitter come xdangerousemma e su instagram come xxdangerousemma e aestheticxbiemma (che condivido con una mia cara amica, Sof I love u 💞)
Un bacio,
alla prossima.
-𝓛 🌻

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