• ──────── ♡──────── •
• ──────── ♡──────── •
Simone Baldasseroni.
"Spero tu abbia capito le mie indicazioni, non sono molto bravo a spiegare...hai scelto lo studente sbagliato!" Mi porto un braccio dietro la nuca imbarazzato, mentre la ragazza di fronte a me ridacchia divertita. "Figurati, mi sei stato molto utile. Adesso vado in classe perché non voglio far tardi il primo giorno nella nuova scuola. Grazie ancora e scusami se ti ho disturbato." Dice e si avvicina per darmi un bacio sulla guancia. Resto sorpreso, perché effettivamente ci conosciamo da nemmeno venti minuti, poi però mi ricordo che in questo lasso di tempo brevissimo Anastasia si è rivelata una ragazza davvero estroversa. Quando si allontana per raggiungere la classe, il mio sguardo cala sul suo sedere. In fondo sono pur sempre un maschio e l'occhio fa il suo dovere. Prima di entrare in classe, controllo se dal portone d'ingresso entra Emma, come ogni mattina voglio salutarla per bene prima di iniziare con le lezioni. Aspetto un paio di minuti ma, al posto della mia migliore amica, entra quel coglione di Filippo, che stamattina sembra più assonnato del solito. "Buongiorno bro." Lo spingo leggermente ma lui perde l'equilibro e cade a terra. Probabilmente è ancora nel mondo dei sogni, ma per Filippo non è una novità. Sarebbe capace di dormire per giorni consecutivi, se non ci fosse la mamma a svegliarlo ogni mattina. "Tu sei un vero coglione." Biascica e si rimette goffamente in piedi. "Mi sa che la serata in disco ieri sera non è stata una delle mie idee migliori..." Commento, con un pizzico di divertimento. "Io però sono in forma, tu uno straccio." Preciso, ricevendo un'occhiata glaciale. "Grazie al cazzo, tu non hai bevuto come una spugna." Si lamenta, strofinandosi gli occhi. "Beh, quella è stata una tua responsabilità. Preparati che alla prima ora abbiamo filosofia e la professoressa interroga te." Gli faccio l'occhiolino e mi dirigo verso la nostra classe. "Sì lo s...aspetta cosa?!"
─ ♡ ─
"Sei uno stronzo, per colpa tua ho preso un'altra insufficienza." Filippo continua a sbuffare, mentre io mi sbellico dalle risate. La sua interrogazione è stata comica, non riusciva nemmeno a parlare a causa della troppa stanchezza e la professoressa gliene ha dette di ogni, urlando come una pazza, ed è riuscita a svegliarlo per bene. "Fil, non difendo mai Simo lo sai, ma la professoressa l'ha detto diverse volte che avrebbe interrogato te." Interviene Lauren, dispiaciuta. Noi, lei e Emma siamo rimasti gli unici in classe a consumare l'intervallo e mentre loro due sono preoccupate per i voti terribili di Filippo agli sgoccioli dell'ultimo anno, io non riesco a prenderlo sul serio. Insomma, il mio migliore amico anche in prima elementare non aveva voglia di fare nulla, si scocciava perfino di colorare i disegni. "Smettila di ridere." Mi rimprovera Emma, pizzicandomi il fianco. "Ma dai, sto scherzando." Mi difendo e sto per ricambiare il suo pizzico, quando lei allontana la mia mano con un'espressione crucciata. "Come siamo acide stamattina, problemi in paradiso?" Domando, alludendo a lei e Emanuele. "No, tra noi tutto alla grande, tra poco ci sono pure le presentazioni ufficiali." Sputa e tutto il mio divertimento sparisce in un batter d'occhio. Presentazioni ufficiali? Di già?
"Tu piuttosto, devi dirmi qualcosa?" Chiede sospettosa. Scuoto la testa, ancora scosso dalla sua rivelazione. "Nessuna conquista ieri sera, Biondì?" Si informa Lauren ma dico di nuovo di no con il capo. "Ah già, la disco." Mi punzecchia Emma con un tono di voce impertinente e la cosa mi manda fuori di testa. "Hai qualche problema? Per uscire ti devo chiedere il permesso?" Sbotto arrabbiato. Emma resta sorpresa perché se non se la aspettava, quindi indietreggia con il busto. "Bro calmati." Filippo cerca di farmi rilassare ma a me questi comportamenti fanno imbestialire. "Calmati un cazzo, è da prima che questa manda frecciatine. Odio queste stronzate, se ha qualcosa da dirmi trova il coraggio di dirmelo in faccia, non sono un genio che devo indovinare ciò che le passa per la testa. Va bene una, due volte ma mi sono scocciato delle sue bambinate." Scoppio, non riuscendo a tenermi più tutto dentro.
Ogni volta che Emma si incazza con me preferisce ignorarmi o lanciarmi frecciatine velenose, quando sarebbe molto più maturo da parte sua dirmi cosa c'è che non va. Apprezzerei molto di più. Invece devo farmi mille paranoie ogni volta e la situazione dopo un po' diventa pesante...manco fossimo fidanzati!
"Se non ti piace il mio carattere, che senso ha essermi amico?" Domanda, con un sopracciglio alzato. So che ci è rimasta male ma preferisce fare finta di niente e mostrare la sua corazza, tutto quello che le ho appena detto sembra essere servito a niente. "Ascoltami Emma, tu credi di essere perfetta, che tutto ti sia dovuto ma sai cosa? Non sei il centro del mondo e io non passerò la giornata a domandarmi che cazzo ho fatto adesso. Vai dal tuo fidanzato a rompere, non ho voglia di ascoltarti." Termino il discorso, infilandomi le AirPods per non ascoltare la sua voce che solitamente adoro, ma oggi mi irrita in una maniera impressionante. I tre che mi circondano restano in silenzio, nessuno sa cosa dire. Io dal mio canto mi alzo e torno al mio posto, facendo partire una canzone. Devo sbollire sennò rischio di prendermela con tutti.─ ♡ ─
Dopo le lezioni, mi fermo fuori scuola per aspettare l'uscita di Anastasia. Stamattina mi ha fatto piacere conoscerla e vorrei sapere com'è andato il primo giorno. È capitata nella classe di Emanuele e lì dentro sono quasi tutti con la puzza sotto il naso, spero non le abbiano dato fastidio perché mi sembra una ragazza davvero gentile, proprio come...già, come Emma. L'ho beccata un paio di volte a guardarmi con uno sguardo triste ma, ora come ora, non ho intenzione di parlare. Non é giusto essere trattati così, ho sempre fatto di tutto per renderla felice e devo essere ripagato in questo modo? No, davvero non me lo merito. Ma non voglio più pensarci, adesso voglio pensare a me stesso e alla bellissima ragazza che sta uscendo dal portone.
Sembra spaesata ma, appena mi vede, mi rivolge un grande sorriso e corre nella mia direzione. "Simone! Mi hai aspettata?" Domanda contenta e la cosa mi fa tenerezza. Mi ha raccontato che si è trasferita da Milano da un paio di giorni e qui non conosce nessuno, quindi teoricamente sono il suo primo amico. Non voglio che si senta sola, l'adolescenza è un periodo difficile e la solitudine l'ho provata sulla mia pelle. "Come è andato il primo giorno?" "Uhm, sono successe un sacco di cose..." Sospira, stanca. "Devi tornare per forza a casa per pranzo?"
Mi guarda confusa ma poi mi risponde negativamente. "Bene, allora andiamo in un fast food e mi racconti tutto."
Annuisce entusiasta e per la prima volta riesco ad eliminare il pensiero di Emma dalla mia testa.Fatemi sapere che ne pensate, ci terrei a conoscere le vostre opinioni ♥️
-Lara
STAI LEGGENDO
stay » biemma
Fanfiction"Siamo diversi, ma non così distanti. Sentirsi a pezzi ma poi ritrovarsi in mezzo agli altri." Emma e Simone, due anime ferite, due cuori spezzati. Delusi dall'amore, non hanno più provato a legarsi a qualcuno. L'amore però è imprevedibile: un incon...