POV'S LEA
Mi siedo sul sedile solo quando vedo che ci siamo allontanati, spero solo che l'autista non mi faccia alcuna domanda. Dopo un po' ferma il camion."Perché si è fermato?" Chiedo, guardandomi intorno.
"Devo fare benzina" mi risponde e io annuisco, mi guardo un po' intorno, per capire dove ci troviamo, ma mi accorgo, guardando attraverso lo specchietto, che sta chiamando la polizia.
Scendo velocemente dalla macchina e corro via.
"Fermati dove vai?!" Urla il signore che mi aveva soccorso, ma non lo ascolto e continuo a scapare velocemente.Le lacrime iniziano a scendere, ho paura che mi possa trovare. Non so dove andare ed è diventato sera, così mi fermo vicino a un palo, sento fermarsi un'automobile, mi volto e vedo una macchina della polizia.
Le guardie si avvicinano e un poliziotto domanda:
"ha bisogno di aiuto?"
"Sì, sono Lea....Lea Smith." Rispondo.Gli agenti mi sorridono, entro nell'auto sperando che questa volta sia finita per sempre.
Finalmente rivedrò mamma, papà e Harry.
Mi fanno entrare nella caserma, mi rinchiudono in una stanza e inizio a tremare per la paura.Cerco di calmarmi, ora sono al sicuro e continuo a ripetermelo, ma non riesco a rilassarmi.
Quando sento la porta aprirsi, sussulto. Vedo entrare una donna, avrà circa quarantacinque anni, ma li porta davvero bene, sembra buona, la segue una ragazza più giovane, avrà tra i venticinque, trent'anni, tiene in mano un note book.
Entrambe si siedono di fronte a me.
"Allora, mi presento: io sono Ramona Collins, la direttrice della caserma. Mi occupo io di tutto, invece lei è Tessa Evans, la psicologa" mi dice la più grande, indicando la ragazza al suo fianco.Io annuisco e loro iniziano con le domande:
"Lei è Lea Smith?"
Annuisco ancora una volta.
"Come ha fatto a scappare?"
A questa domanda, invece, non rispondo, non voglio e non posso, dirgli niente."Deve parlare, signorina Smith" mi incita Tessa.
"Voglio rivedere i miei genitori" dico io, invece, parlando per la prima volta e continuando a non rispondere ma sviando il discorso."Prima deve dirci qualcosa." Questa volta è Ramona ad insistere, abbasso lo sguardo e rimango in silenzio, ma dopo un attimo bisbiglio:
"Se devo parlare, voglio vedere con Aron Eguia." Mi guardano sorprese e la direttrice mi risponde:
"noi andiamo via, se più tardi vuole parlare ci faccia sapere, non avviseremo i suoi genitori finché non parla, è meglio che le sia chiaro!" Detto questo esce seguita da Tessa.
POV'S ARON
Arrivo alla caserma, tutti i miei colleghi fanno avanti e indietro in modo insolito,
"ma cosa e successo?" Domando a Lucy."Hanno ritrovato Lea Smith" Dice, scrivendo qualcosa al computer.
"È davvero lei?" Domando, incredulo che l'abbiano trovata.
"Non si sa, è scappata da sola, la polizia l'ha vista e l'hanno portata qui" mi risponde, alzando lo sguardo e fissandomi.
"Hanno qualche novità?" Chiedo, guardandomi intorno."No, la ragazza non vuole parlare, ha detto solo, che se parlerà, sarà con te." Mi dice scuotendo la testa.
"Con me?" Le domando incredulo.
"Già, ma Ramona non vuole." Risponde, tornando a scrivere sul computer.Salgo velocemente le scale, busso alla porta di Ramona e lei, fissandomi, domanda:
"Eguia che fa qui?"
"La signorina Smith vuole parlarmi, mi lasci tentare." Chiedo, quasi implorando."No, Eguia, le ricordo che lei è solo un portavoce, ed è troppo giovane." Mi dice, ponendo fine alla conversazione.
"Non risolverò io il caso, ma lasciate che le parli!" Insisto, sperando che accetti, in quel momento, sento bussare alla porta, entra Lucy,
"Cosa vuole Blackburn?" Le dice, ormai stufa, Ramona."Lasciate che Eguia le parli, così confesserà qualcosa... Anche per riguardo al signor Ruben Smith" prova a convincerla la mia collega, sostenendomi.
Ramona esita ancora un attimo e poi accetta:
"Va bene, ma se non confessa niente, lasciatela in pace!" Ci ordina, io annuisco e torno di sotto, vado verso la stanza, apro la porta e la vedo di spalle che guarda fuori dalla finestra."Eccomi, ho saputo che volevi parlarmi." Dico, sedendomi alla scrivania, si gira e mi fissa; ormai è una donna, ha dei capelli lunghi e biondi, con degli occhi così belli...
"Sì." Risponde, sedendosi.
"Come fai a sapere come mi chiamo?" Le chiedo, ma non risponde, resta in silenzio per diversi minuti, quando all'improvviso, con voce spezzata dice: "voglio andare dalla mia famiglia"Non curandomi di quello che ha detto, le pongo una serie di domande: "Perché non vuoi raccontare niente a nessuno? Dove sei stata tutto questo tempo? Perché non hai mai provato a chiamare la polizia? Sei davvero Lea Smith?"
Ma lei continua a rimanere zitta, la vedo farsi piccola, piccola, per le troppe domande.Allora cambio tattica e le mostro delle foto chiedendole più calmo: "sai chi sono?"
Appena, tra le altre, le porgo la foto della sua famiglia, scoppia a piangere,
"Sì, loro sono la mia famiglia" risponde, finalmente, con il viso pieno di lacrime."Come si chiamano?" continuo a chiedere.
"Lei è Isidora Rogers, mamma..." Dice, indicando la madre,
"invece, lui è Nick Smith, papà..." Continua. accarezzando il suo volto.
"Per favore, fatemeli vedere!" Supplica, io riesco solo ad annuire ed esco.
POST AUTRICE
Ehi spero vi piaccia questo nuovo capitolo.
Ma quando è bello Jon kortajarena? (quello nella foto sopra).
Sarà davvero Lea Smith? È perché non risponde a nessuna domanda? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.BACI
-F
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~The Dark Of My Days~
DragosteTRAMA "È quando da piccola sentivi quelle storia nei telegiornali non avrei mai potuto immaginare che potesse succedere a me" È chi mai potrebbe immaginare che accadesse proprio a te. Una ragazza ormai donna che ha passato anni lontano dai suoi geni...