Inizio

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«Perché siamo qui?» Phil sentiva che qualcosa non andava.

Peter e Caroline lo avevano svegliato nel cuore della notte e lo avevano portato in quella piccola stanza vuota. Non era l’unica stanza del castello a non essere utilizzata, ce n’erano molte altre. Da quando Stuart era morto il castello era cambiato completamente, e non solo quello. Il nuovo mentore, Kurtis, appena preso il comando mise i suoi uomini a comandare gli assassini che c’erano prima. Come mentore lui poteva far decidere chi far entrare nella setta, ma non chi poteva uscire. Quel potere non spettava a nessuno, i modi per uscirne erano due e non erano i migliori.

Si vedevano delle goccioline di sudore scendere dalle tempie di Peter. «Dobbiamo chiederti un favore.»

«Stuart sapeva che gli sarebbe successo qualcosa di brutto. Sapeva che Kurtis era lì pronto a prendere il suo posto e ottenere così la custodia del Libro. Ma ciò che non sapeva era che Stuart ha eletto noi come custodi del Libro.» proseguì Caroline.

Dalla loro voce si intuiva la paura che provavano, parlavano frettolosamente e davano costantemente occhiate dietro di loro come se si sentissero spiati.

«Non sapeva? Quindi ora lo sa, perché mi state dicendo questo? E perché qui, nell’unica stanza dove Kurtis non ha installato le telecamere? Lui lo sa, non capisco perché mi avete svegliato nel cuore della notte per dirmi questo..»

Peter fu svelto a precisare: «Non è per questo che siamo qui». Si voltò per aprire la porta e controllare se c’era qualcuno che li stava ascoltando, poi proseguì. «Kurtis è un nemico.»

«Lo so.»

«Le missioni sono tutte una farsa, Phil. Kurtis ci fa ammazzare gente a caso, inutilmente. Persone che in qualche modo intralciano il suo piano. Gli assassini non uccidono gli innocenti. Ti sei mai chiesto perché da quando c’è lui noi siamo diventati i suoi schiavi?»

Phil rifletté su quello che aveva appena sentito. Era tutto vero. Lui sperava sempre che ci fosse qualche filo logico nelle missioni che doveva svolgere ma non ne aveva mai trovato uno. Era tutto casuale, proprio come aveva appena detto Peter; Kurtis li mandava a uccidere innocenti e Phil non se n’era mai accorto.

«Cavolo..» poi alzò lo sguardo come se avesse visto una montagna di caramelle davanti a sé e fece un sorriso enorme. «Mi stai chiedendo di ucciderlo?»

«Vorrei ma non puoi. Ti cercheranno e ti uccideranno.»

Il bambino abbassò lo sguardo, deluso. «Allora, cosa devo fare?»

Caroline prese la mano di Peter per dargli forza. «Kurtis vuole il libro per se, vuole comandare chiunque e noi non possiamo permetterglielo. Da quando sa che Stuart ha eletto noi come custodi ci ha reso la vita un inferno.»

«Non abbiamo mai detto niente per ora, ma è dura. Non possiamo continuare così, ci tortura ogni giorno..e noi non..» Caroline abbassò lo sguardo e suo marito la strinse a sé.

Phil strinse i pugni. Il sapere che venivano torturati da Kurtis lo fece arrabbiare.

«Scappiamo.» disse infine.

Peter quasi si commosse davanti a tanta innocenza. Sembrava la risposta a tutto, ma non si poteva fare.

«Non possiamo. Se scappiamo ci cercheranno e non vivremo mai in pace. Non siamo disposti a vivere da fuggitivi per tutta la vita.»

Phil fece il giro della stanza con le mani incrociate dietro il collo e la testa alta. «E allora cosa potremmo fare?»

Peter non rispose, si limitò a guardarlo teneramente negli occhi. Phil capì quello sguardo. Abbassò le braccia e si incupì.

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