Capitolo 2

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«Dobbiamo sistemare questa faccenda. Sono anni che cerchiamo quel maledetto libro.»

«Signore. Abbiamo chiesto a tutti gli ex membri, e non ne hanno idea. Non sappiamo più cosa fare, signore.»

Kurtis alzò la mano per zittirlo. Si appoggiò allo schienale della poltrona e appoggiò i piedi sulla scrivania. Tirò fuori dalla tasca una sfera blu luminosa grande come un palmo di mano; se la rigirò tra le mani cercando di capire cosa fosse. Kurtis l’aveva trovata in un piccolo scrigno dietro ai libri nello studio di Stuart quando lo aveva messo sottosopra dopo essere diventato mentore. Strinse la sfera nella mano destra e si girò a guardare l’uomo davanti alla sua scrivania.

 «Dov’è il ragazzo?»

L’uomo abbassò lo sguardo. «Abbiamo avuto dei problemi, signore.»

Kurtis tolse i piedi dalla scrivania e si avvicinò appoggiando i gomiti ad essa.

«Spiegati.»

L’uomo rabbrividì al suono della voce del mentore, che ormai stritolava la sfera che aveva in mano.

«Non siamo riusciti a prenderlo, signore. E’ abile..»

«Idiozie!» sbraitò battendo un pugno sulla scrivania.

L’uomo trasalì.

«Ho mandato tre dei miei assassini migliori contro un ragazzino! E mi vieni a dire che è abile?» proseguì il mentore.

«Mi scuso, signore.»

«Siete degli incapaci!»

«Abbiamo un altro piano, signore»

Kurtis lo fissò in attesa di una buona idea.

«Se non riusciamo a prenderlo potremmo fare sì che sia lui a venire da noi.» l’uomo alzò lo sguardo per vedere la reazione di Kurtis.

Si sarebbe aspettato una reazione negativa, ma invece l’uomo fu soddisfatto dell’idea.

«Bene. Finalmente qualcosa di interessante. Ora vai e fai il tuo dovere, portami il ragazzo nella maniera che credi migliore.»

«Certo, signore.» abbassò il capo in segno di saluto e uscì dalla stanza.

Kurtis si alzò e si fermò a guardare fuori dalla finestra, la sfera sempre in mano; la guardò. «A cosa servi?»

Il libro del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora