Capitolo 04

10 1 0
                                    

Decido di raccontare tutto a Meg, era arrivato il momento. Così dopo aver inventato una scusa con Nico, ci dirigiamo a casa sua.

Mi dispiace tantissimo di aver rovinato lo spettacolo, in ogni caso Nico è sempre pronto a tutto ed è riuscito a trovare due sostitute velocemente.

Arrivate a casa di Meg, ci dirigiamo nella sua camera e una volta dentro, ci sediamo entrambe sul letto.

- Ok, ci siamo. Sono pronta ad ascoltarti amica - mi dice lei accarezzandomi un braccio.

Prendo un grandissimo respiro ed inizio a parlare.

- Tutto è iniziato durante l'ultimo anno in cui ho vissuto a Roma. Anche a quei tempi avevo le mie strane sensazioni che non mi davano tregua. Sentivo che qualcosa non andava e come sempre, avevo ragione. I primi giorni in cui Matteo arrivò a scuola sembrava un ragazzo tranquillo, bello e tenebroso. Ma la prima impressione non è mai quella giusta e, un paio di giorni dopo, si rivelò per quello che era. Uno stronzo. Pronto a spassarsela con tutte le ragazze che sarebbero finite nel suo mirino. Poteva avere tutte le ragazze che voleva, tutte cazzo, tutte. Però decise di rivolgere le sue attenzioni a l'unica ragazza che non avrebbe mai dovuto guardare. Eh no, non mi riferisco a quella stronza della mia vecchia amica. Parlo di Nicole. -

Solo pronunciare il suo nome mi fa venir voglia di piangere.

- Chi è Nicole ? - mi chiede Meg con aria interrogativa.

Bella domanda amica. Ed è qui che arriva la parte più difficile di questa orribile storia.

Mi fermo un attimo a pensare, cercando di formulare nella mia mente un discorso, per raccontare a Margherita di Nicole.

Riprendo a parlare.

- Sai non è per niente facile parlare di lei, ma ci provo.
Nicole era mia cugina. Era veramente speciale per me. Ha sempre vissuto con me e i miei genitori, sin da piccola. Quando aveva 4 anni, i suoi genitori sono morti durante un incendio. Erano andati in un locale per festeggiare il loro anniversario. Non fecero più ritorno. Questo sconvolse la vita di mio padre. Era molto legato a suo fratello e decise che si sarebbe occupato di Nicole come se fosse stata sua figlia. Eravamo sorelle più che cugine.
Ho sempre cercato di proteggerla da qualsiasi cosa, non solo per non vedere soffrire lei, ma anche per non far star male mia madre e mio padre. Superare la morte dei miei zii non fu affatto facile per noi, tutt'ora non riusciamo a parlarne.
Cercavo di tenerla a tutti i costi lontana da Matteo, perché conoscevo benissimo quelli come lui, sapevo che l'avrebbe fatta soffrire.
Ma lei non mi ascoltava. Era presa da Matteo come tutte le ragazze della scuola.
Iniziarono a frequentarsi e lei iniziò a comportarsi in modo strano. Era più ribelle, sfacciata e arrogante. Stava diventando una suo copia esatta.
Cercai di parlare con lei un milione di volte, ma finivamo sempre per litigare, ed io odiavo litigare con lei.
Finché una notte, successe l'inaspettato... -

Sto iniziando a tremare, non voglio più andare avanti. Non ci riesco... Abbasso la testa.

- Hannah ti prego guardami. So che puoi farcela ok? Non tenerti tutto dentro, basta ! Ti stai facendo del male non te ne rendi conto? Ci sono io con te -

Mi sta facendo pressione, ma è l'unico modo per farmi parlare.
Le ho promesso la verità, non posso deluderla.

- Una notte avevamo litigato pesantemente. Lei era così arrabbiata che se ne andò via nel cuore della notte. Da Matteo, andò da lui quella notte. Ero così incazzata che neanche cercai di fermarla. Beh invece avrei dovuto fermarla, ma ero troppo orgogliosa per farlo.
Ormai era notte fonda, non riuscivo a chiudere occhio. Era successo qualcosa. Sentì un forte dolore al petto, cacciai un urlo talmente forte da svegliare i miei.
Corsero in camera mia e gli raccontai tutto, del nostro litigio e di quel dolore improvviso.
Uscimmo in macchina a cercarla.
Percorremmo con la macchina un lungo viale, fino in fondo alla strada. Arrivati ad uno svincolo, vidi la scena più brutta che mai potessi vedere in vita mia -

Non riesco più a trattenermi. Inizio a piangere.

- La macchina di Matteo era completamente distrutta. Il luogo dell'incidente era pieno di passanti, medici e vigili del fuoco, che cercavano in tutti i modi di estrarre qualcuno dal sedile al lato del guidatore. Quel qualcuno era Nicole. Scesi dalla macchina urlando dal dolore, prima che potessi arrivare alla macchina, due membri dell'equipe medica mi fermarono.
Matteo era sdraiato su una barella privo di sensi.
Per Nicole, non ci fu niente da fare. Morì sul colpo. -

Sono in lacrime e Margherita mi fissa con occhi spenti.

- Da quel giorno ho giurato a me stessa di scordarmi completamente dell'esistenza di Matteo. Stare a Roma era diventato impossibile, sia per me che per i miei genitori, così mio padre riuscì a trovare un lavoro qui.
Nessuno pianse per Matteo. Se ne andò senza dire niente a nessuno, come se non fosse successo nulla. La settimana prima di trasferirci a Milano fu la più straziante della mia vita. A scuola tutti non facevano altro che fissarmi, mi guardavano come se fossi un cane bastonato. Però nessuno mi ha mai realmente chiesto come mi sentivo. Anche se Matteo era andato via, tutti continuavano a parlare di lui, non più in modo positivo. Odiavo sentir parlare di lui. Mi faceva male al cuore. -

Meg mi fissa, non sa minimamente cosa dire. La capisco. Anche io non saprei cosa dire se qualcuno mi raccontasse una storia del genere.

Così fa la cosa migliore che potesse fare in quel momento. Mi abbraccia senza dire niente.

- Sai Meg questo doveva essere il mio nuovo inizio, dimenticare il passato. Ma a quanto pare la vita mi vuole proprio male -

Cerco di sdrammatizzare.

- Finché io sarò vicino a te, non permetteró a nessuno di rovinarti i piani -

Avevo proprio bisogno di una Meg nella mia vita. Sa ascoltarmi e sa farmi sorridere quando ne ho bisogno. Avrei dovuto raccontargli tutto molto tempo fa.

Ore 2:54

Non riesco a chiudere occhio.
Meg è crollata, mentre io non faccio altro che pensare a come farò ad affrontare le giornate scolastiche con Matteo intorno.

Sarà dura. Già sarà veramente difficile cercare di non ucciderlo ogni fottuta volta che lo vedrò passare felice e sorridente per i corridoi.

Ma questa volta non andrò da nessuna parte. Sarà lui ad andarsene.

Cascare nei tuoi occhi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora