Hall of fame.

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“Ohoh! Stannino!”

Ma cos..?

Notai Stan irrigidirsi di fianco a me, mentre spostava l'attenzione sulla fonte di quel soprannome. Sbucò da una folla di gente un ragazzo moro, alto, dal ciuffo biondo e abbastanza magro. Gli occhi leggermente a mandorla, le labbra rosee e piene, il naso dannatamente stupendo e i lineamenti perfetti e gli zogomi... da far sciogliere chiunque. Non avevo altro da aggiungere. Forse sì...: la sua aria da strafottente mi dava fastidio...

“Zayn...” disse amaramente.

“Non sei felice di vedermi?” mise in volto un ghigno malefico, che fece intravedere i denti bianchissimi e le labbra apparivano ancora più invitanti. "Sai, Harry lo era molto! Non smetteva di sorridermi! Vero ragazzi?" un coro di risate echeggiò nell'aria.

Harry? Conosceva mio fratello? Fratello suonava un po' come un parolone... bah, sarà l'impressione. E... se...? Naah, impossibile indovinare a culo.

“E lui chi è? Un altro della compagnia, euh?” chiese curioso, contemplando il mio corpo. Arrossii violetemente. "Niente male per essere basso e magro"

La mia espressione mutò in un cipiglio arrabbiato; accettavo gli insulti -frequenti ormai- ma detti per troppe volte in un giorno, diventavano offensivi e mi ferivano interiormente... Però rimasi in silenzio.

“Bello...” disse indifferente Stan “Ma lui è mio, prova a toccarlo e ti trancio le mani.” avvolse le mie spalle con un braccio e, con l'aiuto di una spinta decisa, attirò il mio corpo al suo.

Stavo per sfrozarmi con la mia stessa saliva al commento inaspettato. Suo?! Io non ero di nessuno; ma porca trota! Non mi stupì la sua frase, ma il modo sicuro e deciso con cui l'aveva fatta dissolvere nell'aria. Cosa gli faceva credere minimamente che io e lui avremmo potuto.... cioè... che io mi posso concedere a lui... mmh...estremamente... come?

“E chi lo vuole?” ridacchiò soffocato.

Tua madre zoccola pensai all'istante, ma tacqui.

“Comunque, come mai non sei con il finocchietto?” sputò con disprezzo.

E tu perché non sei con tuo padre gigolò?

Amavo il mio lato acido, ma quello ragionevole e saggio, timido e insicuro, aveva sempre la meglio sulla mia bocca. Stan sospirò lasciandomi andare, e ringraziai il cielo.

“Innanzitutto, non insultare Harry. Poi non sono con loro perché stavamo facendo spese...” si guardò intorno, come se stesse cercando qualcuno, probabilmente il riccio.

“Oooh! E perché non dovrei prenderlo in giro? Lo dice alla mammina? Un altro finocchio nella combriccola, congratulazioni!”

“Senti ma perché non vai a farti un pacchetto di cazzazzi tuoi e chiudi quella fogna che inquina l’aria?” sbottai senza pensarci due vuole.

Mi schiaffeggiai la bocca dopo aver ripetuto quella frase un'altra volta nella mia testa. Cosa avevo detto? Ma perché a volte non sto mai zitto?

Il tuo lato estroverso è qualcosa di fenomenale, Lou... non nasconderlo.

Dovevo farlo... e non volevo rischiare di nuovo le prese in giro delle persone che mi stavano intorno.... se ci penso, non avrei gradito neanche i pugni per essere sincero. Quindi: perché non facevo silenzio e il me codardo si imprigionava dietro la corazza di timidezza che avevo creato?

“Cosa hai detto scusa?” chiese indignato.

“Nulla...” sussurrai rendendomi piccolo, più che potessi contro le spalle di Stan.

Fuck you I love you. (Larry Stylinson AU) SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora