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Caro nessuno,

prendo carta e penna e inizio questo mio lungo e interminabile, forse, pecorso nell'origine dei miei pensieri. Vivo con un gatto di nome Misha, in una casetta abbastanza piccola; credo comunque che sia io sia te ci possiamo entrare volendo.

So benissimo che sei lì, a fissare incredulo questo fogliaccio, ma voglio che sia così almeno per un po'. Sicuramente sei un ragazzo. Ma che dico, potresti anche non esserlo! Spero che tu non lo sia, infatti.

Mi chiamo Yuiko, molto lieta. Scommetto che sei un cantante e pure ballerino. Ah, come mi piacciono i ballerini!

Sai, non mi sono mai innamorata e non so nemmeno come ci si senta a ricevere tante attenzioni. Tutti mi dicono: "Yuiko cara, sei giovane, non sprecare il tuo tempo dietro agli uomini! Sono solo una montagna di vergogna." o almeno questo è quello che pensa mia zia Anne.

Vedi, lei ha origini americane e secondo il mio parere ha ereditato la loro mentalità più del dovuto. Qui, in Corea, esistono rispetto ed educazione cosa nella quale lei non ha provato neanche ad immedesimarsi.

Una sera a tavola stavamo mangiando la solita zuppa che mia madre prepara quando torna tardi dopo un giornata lavorativa. Mia zia Min-Kyung si serve e mette un po' di zuppa nel piatto. Si alza improvvisamente: "Cos'è questa schifezza?" chiede sfacciatamente.

"Non la mangiare, se non-" mia madre viene interrotta.

"Certo che non la finirò, come si può?!" getta la forchetta, ma non vedendo che la sedia sotto di lei era scomparsa cade e si rompe l'osso. Ops. Che risate quella sera; le sta bene.

Non è la prima volta che scrivo una lettera, e non è la prima volta che non ho il coraggio di inviarla. Ogni volta che sto per avvicinarmi all'ufficio postale alzo i tacchi e me ne torno dritta a casa. Ho paura che nessuno mi risponda, perchè solitamente, dietro la busta, scrivo un indirizzo che scelgo casualmente. Mi avventuro cercando una casa che possa essere carina, così quando la trovo scrivo il punto esatto dove l'ho vista. Ogni volta cambio edificio.

La tua mi è salata subito all'occhio. Ha un giardino abbastanza grande con specie di piante che non avevo mai visto. La personificazione di tranquillità e calma. Ho sbriciato un poco; me ne sono andata quasi subito perché ho visto una sagoma abbastanza inquietante.

Mi sembra di ricordare che fosse un ragazzo di bella statura, molto alto, capelli neri che arrivavano a metà collo. Forse eri tu. Sembravi molto bello e alquanto gentile e pacato.

Stavi potando le piante quando ti sei girato e per poco non mi hai scrutato dietro quella folta siepe. Per fare il più in fretta possibile sono caduta. Accidenti! Ho il ginocchio ancora sanguinante.

Scrivo l'ennesimo indirizzo, sperando che questa sia la volta buona.

Yuiko

                                                                                                                                                                                                                                                                                                    


Euphoria (Jungkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora