Jungkook
Mi sdraio sul letto pensando a Yuiko.
Conosco così poco di lei, ma già mi ha suscitato emozioni che non provavo da molto tempo.
Non so.
"Sto facendo la cosa giusta?" penso, mentre fisso il soffitto con le mani sotto la nuca.
Il cellulare sul comodino vibra.
È Namjoon."Pronto?" rispondo.
"Kookie! Come stai amico?"
"Bene." dico, un po' esitante.
"Sicuro di star bene?" segue un attimo di silenzio.
"Jungkook, che ti succede? So che hai in mente qualcosa, ti conosco troppo bene." disse con calma.
È vero, lui mi conosce troppo bene perché gli possa nascondere come mi sento."Beh, io... c'è questa ragazza con cui mi sto scambiando delle lettere ogni giorno. E..." mi interrompo.
Dall'altro capo sento il suo respiro profondo e calmo.
"Namjoon, non so se sto facendo la cosa giusta." dissi tutto d'un fiato."L'hai mai vista?"
"No, non ancora."
"Come scrive?"
"Bene, ma in che senso?" chiesi stupito.
"Mi hai capito." rispose, la voce ferma.
"Beh... è simpatica, dolce, sembra quella che vorrei.""Ma hai paura che possa ferirti, di nuovo."
Beccato.
"Sì, è così purtroppo."
"Jungkook." mi dice, e quando mi chiama col mio nome per esteso sta a significare che vuole donarmi una delle sue perle di saggezza.
Ed io lo ascolto, come sempre."Ascoltami. Dimentica il passato. Non puoi cambiarlo perché così rimarrà.
Le persone non sono tutte uguali, e magari è la volta buona che ti lasci andare." conclude.
Dai miei occhi scendono delle lacrime.
"Grazie." gli dico.
"Il mio kookie!" disse con dolcezza.
Mi chiede se sto piangendo.
"Sì." mi scappa una risatina innocente mentre lo dico."Ridi o piangi?" mi chiede confuso.
"Non lo so." rispondo e scoppiammo tutti e due in una risata sonora."Devo lasciarti Kookie, a presto! E mi raccomando, non lasciartela scappare.
Perché dimmi la verità: ti piace.""Beh, ecco..." mi alzo e resto seduto.
Ma come fa ad indovinare sempre?
Ci lasciamo con un "ti voglio bene".Vado a dormire.
Spengo la luce, davanti a me il buio.***
La mattina dopo mi sveglio più presto del dovuto.
Il pensiero della lettera è diventato costante ormai.
Scendo le scale ancora assonnato.
Vado in cucina e mi faccio una tazza di tè con un paio di biscotti.Dalla finestra vedo sfrecciare uno scooter.
La lettera.
Mi alzo di scatto, faccio cadere la confezione di biscotti ma non me ne importa nulla.
Esco senza ciabatte, percorro le mattonelle che, attraversando il prato, mi portano alla strada.Non sono mai stato così ansioso di ricevere qualcosa.
Le mie mani tremano, anche se siamo nel mese di maggio.
La prendo, la maneggio con cura e torno in casa.
Chiudo la porta dietro di me.
La scruto davanti e dietro, poi la lacero con i denti.I miei occhi non riescono a fermarsi.
La fronte suda.
Decido di sedermi e con calma di leggere riga per riga in modo da non perdermi nulla."È così dolce. Così pura." penso, mentre leggo quelle parole scritte con sincerità e amorevolezza.
Percepisco che non è cattiva, non c'è cattiveria in lei.
È rasserenante.Il mio cuore si rilassa.
Sto per mettere tutto in ordine, quando noto un piccolo quadratino.
Lo giro.
Sulla parte bianca è scritto "coucou!".
Il mio sguardo passa alla foto.
Perdo un battito.È semplicemente bellissima.
I capelli corti le ricadono con delle onde morbide, una molletta le tiene scoperto il viso dai lineamenti dolcissimi.
Gli occhi grigi sembrano quelli di una gatta, le sue labbra, il suo sorriso timido e innocente."Jungkook, calma." dico a me stesso.
Poggio la mano sul petto per sentire se il mio cuore è ancora funzionante.
Stranamente è così.Distolgo lo sguardo da quella meraviglia.
Arrossisco.
Il cielo è limpido, il sole alto.
Mi vesto, non finisco neppure di mangiare.Esco, mentre cammino guardo la descrizione della casa di Yuiko e decido di seguire le sue indicazioni, mentre metto la lettera nella tasca interna della giacca.