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Yuiko

Stamattina succederà qualcosa di tremendamente inaspettato, me lo sento.
Ho sempre avuto un sesto senso che mi fa percepire le cose belle.
Il pensiero che possa accadermi qualcosa di strabiliante è costante.

Sono sdraiata sul letto, lo sguardo fisso sul soffitto bianco, le mani dietro la nuca.
Mi giro dal lato del comodino e mi metto in posizione fetale.
Controllo il cellulare, nessun messaggio.
Nessuna chiamata.

Suonano alla porta.
"Chi può essere a quest'ora?" dico a voce alta.
Scendo dal letto quasi intrecciandomi nel lenzuolo e ci è mancato poco che cadessi.
"Dannata fretta!" dico, ma non volevo far aspettare chiunque fosse stato davanti all'ingresso come un cucco.

Mi avvicino alla maniglia della porta e apro lentamente.
Metà del mio corpo è nascosta.
Piano piano inizio a muovermi rivelando i miei occhi.

Compare un ragazzo che in quel momento rimane pietrificato.
"Buongiorno! Come posso aiutarti?" dico, un po' di timidezza nella voce.

In effetti era proprio affascinante.
Il suo viso da bambino contrasta con il suo corpo da uomo.
È ben piazzato, la sua figura slanciata, due belle gambe.

È vestito di nero, un cappello con quelli che sembrano piercing su un angolo.

"Yuiko." dice, il suo sguardo fisso su di me.
Le sue mani tremavano.

"Tutto bene?" gli chiedo.

Silenzio.

"Come fai a sapere-" mi interrompo e finisco di collegare i pezzi.
Tira fuori una lettera aperta dalla tasca interna del suo giacchino.

"Jungkook."
Il ragazzo inizia a sorridere, mostrando i denti perfetti e bianchissimi.
Abbassa lo sguardo timidamente e io faccio lo stesso.
Non sapevo cosa dire.
Sento il sangue affluire alle guance.
Non ho il coraggio di guardarlo.

Fra noi cala il silenzio.
Infine prendo coraggio e lo invito ad entrare.
Mi scosto per farlo passare, anche se all'inizio è un po' esitante.
La sua figura sfiora la mia; in quel momento un profumo dolcissimo mi inebria le narici.
È più alto di quanto mi immaginassi.
Si ferma davanti a me, di profilo.
Posso analizzarlo meglio ora.

Chiuso la porta dietro di noi e lo faccio accomodare.
Sembra disorientato.
Si siede sul divano poco distante.
Appendo il giacchino all'ingresso.
Indossa un maglione piuttosto leggero che lascia intravedere le braccia possenti.
Il collo e i lineamenti marcati del viso sono la mia fine.

Si guarda intorno per un po' senza accorgersi che lo stavo scrutando.
Si gira di scatto e distolgo subito lo sguardo.
Arrossisco pesantemente.
Ho sempre avuto l'abitudine di osservare le persone e di memorizzare le loro sembianze, le loro imperfezioni e perfezioni.

Le sue mani si stanno contorcendo.
Il suo sguardo studia l'intera stanza.

Mi avvicino lentamente.
Sfodero un sorriso, senza mostrare i denti.
Mi asseconda con una leggera risata timida, poi si mette a fissare il pavimento.
Noto che le sue gote si sono tinte di un rosa intenso.

"Ehi..." dico con la voce più delicata che avessi mai avuto.
Alza gli occhi.
Ci guardiamo per qualche secondo non sapendo se proseguire o meno.

"Ciao..." gli dico infine dolcemente.

Euphoria (Jungkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora