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Jimin

Guardo per un'ultima volta quella foto, poi spingo in dentro il cassetto, chiudendolo. Come se tutto questo non fosse esistito, fosse finito in un batter d'occhio senza neanche un perché. Non andrò mai più a rivedere quel viso e se solo la tentazione me lo volesse far fare, io resisterei. Devo resistere, devo smetterla. Mi sta consumando in fretta, mi sta facendo impazzire, mi sta facendo perdere la coscienza. 

Cosa ho fatto per meritarmi questo? Perché sono stato punito? Al fine di cosa? Perché lui ha scelto me, e non un altra persona di quella scuola? Queste domande rimbombano nella mia mente come le pulsazioni di un tamburo e non c'è niente che le possa far smettere di incasinarmi. 

La porta d'ingresso dell'edifico gracida come una rana e non posso far altro che zittire. Zittire come tutti. Essere impassibile a ogni cosa che succede intorno a me.

In un attimo sono sul lavandino, la testa china in esso e l'acqua che mi bagna le guance e la fronte. Mi guardo allo specchio e quello che vedo è una nullità, un viso sporco di bugie che non posso continuare a nascondere, incorniciato da una chioma di un colore che non sta né in cielo né in terra. 

O forse sono io? E non gli altri. 

Indosso ancora una volta la mia maschera. Sto per afferrare la maniglia e spingere la porta per uscire, ma sopra a questa c'è una scritta fatta con un pennarello. La superficie della porta è così liscia e pulita, ma il bel vedere viene offuscato da quelle parole.


Jimin, non scappare

                                                                                                              jj 

Do dei pugni violenti a quella povera porta che non mi ha fatto niente, ma è come se lì ci fosse lo sconosciuto. E' come se io lo stessi uccidendo di botte. Non lo sopporto, penso, ma allo stesso tempo ho così tanta voglia di vederlo che vorrei prendere a pugni me stesso. 

Qualcosa di umido esce dai miei occhi. Credo si chiamino lacrime. Non ho mai lacrimato e non so neanche in quali situazioni lo si faccia. So solo che non lo si può controllare, è più forte di te.

Mi asciugo gli occhi ed esco dal bagno bruscamente, provocando l'attenzione dei presenti. Vado avanti lungo tutto il corridoio, arrivo all'armadietto 1174 e gli tiro un calcio. Questo produce un suono abbastanza udibile. 

La mia rabbia per Jeon j. la sto sfocando su degli oggetti inanimati e per di più la gente mi sta guardando male.

Decido che oggi non posso farcela. Scappo sotto gli occhi dei presenti, che non possono far altro che osservare e pensare a cosa io stia facendo. E a quanto pagherò per aver infranto quelle regole.

****

Bloccare jj1174?

si | no

Tremo così tanto che potrebbero darmi il premio per "Terremoto dell'anno". 

Il mio dito passa sopra le due opzioni non cliccandole. Oscilla, poi cade giù, infranto. Porto il cellulare alla testa e me lo sbatto un paio di volte sulla fronte. Se solo la mia mente funzionasse un po' di più riuscirei a fare tutto secondo un giusto criterio. Ma evidentemente non fa per me. 

fool; jikook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora