°MAMA°

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E quando tutto sembrava perso, lei arrivava sempre.

Namjoon ricordava quei momenti passati insieme, i momenti prima che lei cominciasse a covare una grave malattia, una sorta di instabilità mentale, avevano detto i dottori.

Lei non era più la stessa e non lo sarebbe mai più stata.

Ma forse non era tutto finito, almeno questo era quello che Namjoon pensava.

Si recò in quella stanza, quella stanza che non vedeva la luce da fin troppo tempo, era arrivato il momento di risvegliare quella persona, da un sonno durato per troppi anni.

Bussò leggermente la porta, diede circa tre colpi prima di aprirla, senza un effettivo consenso.

Eccola lì, seduta davanti la grande finestra coperta da tende spesse e pesanti, facevano filtrare ben poca luce.

La donna teneva una collana in mano, una lunga collana di perle nere, come il più buio angolo di quella stanza, profumata di rose e lavanda.

<<Qual buon vento ti porta in questa stanza, mio piccolo Namjoon?>> chiese la donna, dopo aver sentito la porta aprirsi, il ragazzo esultò all'ascolto di quella voce, così delicata e sensuale, <<Io...ho bisogno di te, madre.>> rispose secco il moro, qualche sfumatura di incertezza traspariva dal suo tono di voce, <<Di me? E come potrei aiutarti, mio caro ragazzo?>> chiese ancora la donna, giocando sempre più freneticamente con le perle della propria collana, ad un certo puntò sentì qualcuno poggiare le mani sulle proprie spalle, facendola sussultare, <<Lo sai bene...madre.>> fu tutto quello che disse Namjoon.

La donna ghignò, era vero, lo sapeva alla perfezione, come sapeva tutto quello che accadeva in quella casa dannata.

Lentamente si alzò, per poi girarsi verso il figlio adottivo.

Quest'ultimo osservò attentamente il viso della donna, sembrava ancora giovane, perfetta ed intatta, proprio come molti anni prima.

Perché tutto doveva finire prima o poi? Namjoon proprio non lo capiva, forse non lo avrebbe mai capito.

Ma una cosa era certa, non avrebbe mai accettato che le cose belle prima o poi dovessero finire.

.

Arrivarono nella sala da pranzo, la madre aveva seguito il figlio fino a lì, adesso si era fermato.

<<Sai tutto quello che è successo, vero?>> chiese il moro. La madre sorrise a quelle parole, dopo tutto, il figlio era ancora così ingenuo, <<Certo che so, Namjoon.>> rispose lei, in modo tranquillo e pacato.

Namjoon cominciò ad irrigidirsi, fino a stringere i pugni, <<E sei...così tranquilla...>> chiese il ragazzo, adesso ricordava e le lacrime cominciavano a scendere, <<Sei rimasto così ingenuo, Namjoon.>> rispose, la madre, continuando a guardare fuori dalla finestra della stanza, <<Tuo figlio...Tae-hyung, è morto!>> non aveva menzionato Jin, d'altronde, non era che un figlio adottivo, come lui e gli altri quattro, ma Tae-hyung no, lui era un suo figlio a tutti gli effetti, <<Prima o poi doveva accadere...proprio come la morte di tuo padre...proprio come la morte di Seokjin.>> rispose secca la donna, Namjoon cominciò a piangere sempre più forte, non riusciva a sentirla parlare.

La donna si avvicinò alla schiena del ragazzo, per stringerlo in un caldo abbraccio, nascose la testa tra le larghe spalle del figlio, che adesso sussultavano per via dei forti singhiozzi.

<<Mio caro Namjoon...prima o poi tutti moriremo in questa casa –cominciò a parlare la donna, mentre prendeva dalla propria tasca un piccolo coltello nascosto da anni- Tutti siamo costretti ad affrontare il nostro destino...>> continuò la donna, alzando sempre di più il braccio con l'arma.

<<Ovvero...servire il nostro padrone...il demone ner->>

Non riuscì a completare la frase, poiché venne fermata da qualcuno.

Namjoon sentì improvvisamente una sensazione di freddo aggredirgli l'intero corpo, si scansò dalla donna, per poi girarsi verso la stessa.

Spalancò improvvisamente gli occhi: Yoongi era davanti ai due, con un coltello totalmente pieno di sangue tra le mani.

La madre dei due cadde a terra in fin di vita, il coltello che aveva fino a pochi attimi prima scivolò dalle sue delicate mani.

<<Y-Yoongi...>> disse Namjoon, non appena realizzò quello che stava per accadergli.

<<Dovevo sdebitarmi per tutte le volte che mi hai salvato, Namjoon.>> rispose il corvino, con uno sguardo serio in viso.

Il moro asciugò le lacrime dal proprio viso, per poi tornare a guardare la madre oramai morta, <<E così...il demone aveva soggiogato anche lei...>> disse Namjoon, notando la collana di perle oramai ricoperta di crepe rosse, segno del patto compiuto con quel maledetto demone.

<<Namjoon, da ora in poi nessuno sarà dalla nostra parte, dobbiamo stare con gli occhi aperti, ricordalo.>> aggiunse Yoongi, porgendo il coltello a Namjoon, <<Penso che questo ti serva.>> disse sorridendo il corvino. Il moro si limitò a prendere il coltello intrinseco di sangue per poi annuire al fratello.

Mancava ancora poco e tutto sarebbe finito.

.

*flashback*

<<Madre, guarda questo fiore, è così bello!>> sorrise il piccolo, i capelli scompigliati dal leggero vento primaverile, continuando ad ammirare quel fiore bianco e candido.

La madre sorrise, <<E' davvero bello, TaeTae.>> rispose la donna dai capelli blu, sorridendo al proprio figlio.

I due vennero distratti da alcuni passi verso di loro, era il padre di Tae-hyung, nonché marito della donna.

<<Tae-hyung, avrai presto un fratello.>> sorrise il padre mentre diceva quelle parole.

Il biondo non poteva credere a quelle parole, finalmente avrebbe avuto un fratello.

<<Il suo nome è Seokjin.>>

E da quel giorno in poi, i fiori cominciarono a cambiare il proprio colore.

Come le perle della collana della donna, che cominciarono a diventare sempre più scure.

*fine flashback*

Blood Sweat and TearsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora