Capitolo III

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-Alois, giuro che, se ti fermi solo in un altro negozio, quando torniamo all'Istituto ti do fuoco all'armadio- disse risoluto Ciel mentre usciva con il biondo dall'ennesimo negozio di abbigliamento. L'amico si voltò, le braccia cariche di borse varie.

-Pff, noioso. Dovevo rifarmi un minimo il guardaroba, arriva l'inverno non posso mica andare in giro con gli abiti autunnali, sono troppo leggeri- disse Alois guardandolo con ovvietà, ottenendo solo il risultato di fargli alzare gli occhi al cielo con uno sbuffo seccato e stanco al contempo.

-Penso che aver visitato tredici negozi diversi sia abbastanza per oggi- disse Phantomhive mentre una leggera brezza scompigliava i capelli ad entrambi. Si trovavano in una delle maggiori vie di Londra per quanto riguardava i negozi di alta moda, fermi davanti a un semaforo, aspettando che la luce divenisse verde in modo da proseguire con il loro giro. Attorno a loro la gente proseguiva tranquillamente con la propria vita; chi correva, magari in ritardo per un appuntamento o perché semplicemente voleva tornare in fretta a casa. Chi parlava al cellulare o entrava nello Starbucks accanto, chi invece passeggiava tranquillo da solo o con gli amici...

-Ok, dai ti porto in un bar a bere qualcosa. Non un locale alcolico non preoccuparti. È un semplice bar in cui vado da un po' quando finisco di fare shopping. È davvero un posto carino, ti fanno anche il thè caldo- chiarì subito Trancy notando lo sguardo che l'altro gli aveva lanciato alla parola "bar". A quelle parole Ciel sembrò tranquillizzarsi, un lieve sospiro che usciva dalle sue labbra sottili, condensandosi nell'aria fredda della sera e creando una nuvoletta di vapore che sparì in pochi secondi.

-Anche se non ti farebbe male una volta ogni tanto- mormorò il biondo, -almeno ti scioglieresti un poco- disse punzecchiandogli un fianco con un dito facendo arrossire appena appena Ciel mentre finalmente il semaforo diventava verde dando il segnale che potevano attraversare la strada. Alois prese meglio le borse tra le mani, allungando immediatamente il tacco destro sulle strisce pedonali, subito seguito dal corvino, sapendo bene che il verde non durava mai molto.

-Non lo so...non sono mai stato in un vero e proprio locale- rivelò Phantomhive senza una particolare inflessione nella voce, il viso nascosto in parte da una sciarpa blu in stoffa leggera, raggiungendo il marciapiede opposto, facendo invece bloccare sul posto Alois che, visto il semaforo ora rosso, non venne investito per un pelo. Ciel lo tirò via appena in tempo afferrandolo per un braccio e tirandolo malamente sul marciapiede accanto a sé, facendolo barcollare pericolosamente sui tacchi degli stivali.

-Vuoi forse uccidermi?!- esclamò il biondo quando ebbe finalmente ritrovato un minimo di equilibrio, guardandolo praticamente sconvolto, i capelli biondi leggermente scompigliati per il movimento improvviso. Aveva le labbra coperte da lipgloss appena appena dischiuse, gli occhi chiari puntati sull'amico di fronte a sé.

-Sei tu che come un idiota ti sei bloccato per nulla in mezzo al traffico!- ribatté Ciel allargando le braccia e guardandolo esterrefatto, l'espressione un po' corrucciata, sentendosi totalmente in diritto di ribattere in quel modo vista la situazione. I passanti che erano lì accanto rivolsero ai due ragazzi occhiate un po' incuriosite e divertite.

-Tu non puoi dirmi di non essere mai stato in un locale in vita tua! Hai 17 anni che diamine hai fatto in tutto sto tempo?! Giocato a scacchi rintanato in camera tua con il maggiordomo?- disse Alois allargando appena a sua volta le braccia, un sorrisetto incerto sul volto delicato, l'espressione di chi, inspiegabilmente, sperava di starsi sbagliando e che il ragazzo avrebbe smentito le sue parole.

-Beh, anche, ma più che altro anche ammettendo di volerci andare, non avevo nessuno con cui recarmici- ammise nuovamente il corvino incrociando le braccia sul petto e affondando maggiormente il viso nella sciarpa, cercando di nascondere il leggero imbarazzo che stava provando. A quelle parole l'amico gli diede una leggera pacca sulla spalla, le buste che cozzavano appena tra di loro per via del movimento, lo sguardo che si addolciva appena.

Carillon MelodyWhere stories live. Discover now