Capitolo 3

673 37 0
                                    

Carmen
Mi guardo intorno, gli altri hanno scelto un bar tranquillo e un pochino isolato per festeggiare tranquillamente la nostra ammissione, sono felice perché sia io che le persone con cui sono convinta che leggherò in questo cammino sono riuscite a conquistare un posto nella più ambita scuola italiana. Siamo tutti qui, gli unici che mancano sono Lauren e Daniele e io continuo a guardare la porta impaziente. Dove sei finita?
"Carmen, mi stai ascoltando?"
"Si, Fili, ti sto ascoltando"
"Non mi sembra" dice scocciato "A chi aspetti?"
"Non siamo tutti e sono in pensiero per gli altri"
"Oh dici Daniele e Lauren? Saranno insieme da qualche parte" dice con un sorrisetto sul viso, lui li conosce più di me quindi sa qualcosa che io non so, tra Lauren e Daniele c'è qualcosa?
"Perché questo sorrisetto?"
"Diciamo che a Daniele non dispiace Lauren, credo abbia una cotta per lei"
"E lei?"
Non fa in tempo a rispondermi perché vediamo comparire dalla porta Lauren e Daniele, ci salutano da lontano e subito si avvicinano
"Ehy guys" dice felice Lauren
"Ciao" diciamo tutti in coro
"Ciao ragazzi, scusate il ritardo, io ero pronto ma la signorina qui presente ha perso tempo a prepararsi" si giustifica Daniele.
Io guardo Lauren, la scruto e mi accorgo sempre di più di quant'è bella e oggi particolarmente.
"Io sono una ragazza, devo farmi bella"
"Non hai bisogno, lo sei già" sussurro
"Come Carmen?" Mi chiede lei
"No, niente" sorrido e lei ricambia. Prendono posto entrambi e ci troviamo vicine.
"Visto? Ce l'abbiamo fatta di nuovo" dico rompendo il silenzio
"Siii" dice lei entusiasta "per te non avevo dubbi, mi fai venire davvero i brividi quando canti"
"E tu quando balli sei una bomba, lo sei in generale ma quando balli...mamma mia" dico e mi rendo subito conto di aver parlato troppo, lei mi guarda prima stupita poi sorride
"Grazie...comunque ho visto che ancora non hai scelto in che stanza stare"
"Si, non sono venuta al residence, ho fatto un giro con Filippo. Sono rimasta senza camera ?" Scherzo consapevole che le camere ci sono
"No, però dovrai sopportare una compagna di stanza terribile e disordinata"
"Io odio le persone disordinate, no cavolo. Chi diavolo è?  Lo sapevo che dovevo venire prima, lo dicevo io a Filippo"
"Ehi. Ehi. È un difetto che posso correggere, prometto di non essere troppo disordinata" dice alzando le mani in segno di difesa
"Aspetta. Sei tu?"
"Si, sono io"
Sorrido felice, anche se non so il motivo, forse perché penso che potremmo essere compatibili anche come compagne di stanza o forse perché la sua presenza mi mette di buon umore.
"Ti aiuterò io da oggi, niente più disordine"
"Si mi devi aiutare molto, ti farò diventare pazza"
"Lo sono già" le dico ridendendo
"Allora abbiamo già qualcosa in comune"
Annuisco e una voglia di baciarle la guancia mi assale e allora così faccio, le lascio un bacio sulla guancia.

Sto ascoltando i discorsi degli altri e mi sto annoiando davvero tanto, una mano si poggia sul mio braccio e il calore che emana non si ferma solo sul mio braccio perché si espande in tutto il mio corpo, mi chiedo il motivo di queste sensazioni ma non ho nessuna spiegazione, presto attenzione alla persona che mi sta richiamando
"Mi sto annoiando, la facciamo una passeggiata?" Mi chiede lei
"Si, facciamo una passeggiata perché diciamo che mi sto annoiando anche io"
Ci alziamo entrambe e con un saluto andiamo via, erano tutti molto impegnati a parlare quindi non hanno fatto molto caso.
"È davvero una bella serata" osservo cercando di nascondere il mio imbarazzo
"Vero" annuisce
"Tutto bene? Sei molto silenziosa"
"Si, solo che è strano"
"Cosa?"
"Qualche mese fa mi trovavo in America a ballare a scuola mentre ora sono in un altro continente, in una scuola molto famosa"
"Te lo meriti, dovresti essere orgogliosa cioè è normale che la tua terra ti manca, anche a me manca la mia Sicilia e tutto quello che ho lasciato ma adesso siamo qui e dobbiamo spaccare, cioè guarda che figata" dico indicando il posto dove ci troviamo "Siamo a Roma"
"Figata?" ripete lei con il suo accento americano, ride "Mi piace figata"
Rido insieme a lei poi lei si fa seria di nuovo.
"Sai non mi aspettavo di fare subito amicizia per la lingua però secondo me andremo molto d'accordo"
"Ne sono certa" sorrido
"Sarà una figata"
Scoppiamo di nuovo a ridere, Lauren ha davvero ragione sul nostro rapporto.

Vivimi~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora