Capitolo 10 : fanculo

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Provo ad aprire gli occhi sentendo qualcuno bestemmiare avendo appena fatto cadere qualcosa per terra e successivamente si è rotto.
Apro gli occhi ed è completamente buio non vedo niente, sfrego la mano sull'occhio cercando di mettere a fuoco per poi riuscire a capire che era Ian che mi stava osservando seduto sul wc.

Mi guardo attorno e realizzo di essere nella vasca.

Mi alzo lentamente e tento di raggiungere la porta seguita da Ian, giunta alla porta afferrò la maniglia e lentamente apro la porta e subito dopo la luce penetra i miei occhi facendomeli chiudere all'istante stessa cosa succede a Ian facendolo lamentare.
Raggiungiamo il soggiorno in cui vediamo che è pieno di lattine e bicchieri di plastica per terra, sul divano, sui mobili ovunque.

Mi dirigo verso camera mia sperando che non ci abbia scopato nessuno. Entro di fretta e vedo qualcuno sotto le coperte mi avvicino di corsa e vedo che è Jess con un ragazzo girato di schiena.
«Jessss» urlo facendo sobbalzare entrambi.

Sbianco realizzando chi è il ragazzo affianco a lei.
«Mickey?» domando pietrificata.
«Med ehi» dice imbarazzato mettendo una mano dietro la nuca.
«merda cazzo» urla Jess sobbalzando coprendosi.
«avete...avete..» tento di domandare.
«si» dice Mickey fieri di se.
«o dio» dico sotto voce scappando in soggiorno in cui vedo Ian avvicinarsi con in mano un preservativo.
«dio Ian che cazzo fai?» chiedo quasi urlando.
Lo butta subito a terra e a momenti vomita.

Ci raggiungono mio fratello e la mia migliore amica ed iniziamo a pulire. Dopo 3 ore riusciamo a pulire tutto e ci buttiamo a peso morto sul divano.
«quando sei arrivato a casa?» domando a Mickey vedendo coccolare Jess.
«verso mezzanotte» dice facendo finta di pensare.

Lunedì
Suona la sveglia e quasi la spacco, rotolo giù dal letto e raggiungo l'armadio. Prendo una t-shirt bianca dall'armadio e stranamente una gonna a vita alta, metto le vans e vado in bagno, piastro i capelli e lavo i denti metto un po' di mascara, esco afferrò lo zaino e sfreccio fuori dalla porta per andare a scuola.
Arrivo a scuola e raggiungo Jess.
«ehii» la saluto con un abbraccio.
Mi guarda da testa a piedi e mi dice «che schianto come mai così sexy».
Ci raggiunge Ian e fa il suo solito sorriso perverso che odio ammettere ma adoro.

Poco dopo sento urlare «troiaa» per poi ritrovarmi con una sberla sulla guancia sinistra.
«fottiti il ragazzo di un'altra la prossima volta puttana» mi urla in faccia tirandomi sberle ovunque.
Vedo Ian scappare via, merda, «della puttana la dai a tua madre» urlo per poi tirarle un pugno dritto nel naso.
«Ehii ragazze che diavolo fate?» urla l'insegnante di fisica afferrandoci per un braccio.
«ora mi seguite entrambe dal preside» dice per poi mollare la presa e incamminadosi verso l'entrata.

Giunte dal preside ci fa accomodare sulle due sedie di fronte a lui.
Questo posto lo conosco ormai tropo bene per tutte le volte che ci sono venuta.
«ancora tu Milkovich eppure i tuoi fratelli non ci passano così frequentemente per di qua a differenza tua, sei peggio di tuo fratello» dice il preside guardandomi da testa a piedi.
«non vedeva l'ora di vedermi eh» dico ironica tanto per farlo un po' incazzare.
«e lei signorina...Gefferson giusto? È la prima volta qui» dice sorridente il preside.
Maniaco.
«come mai qui? Ho sentito che avete fatto una rissa e chi ha vinto ahahah» dice sarcastico, quante sberle.
«e quale sarebbe il motivo?» domanda avvicinandosi curioso a noi.
«la ho presa a sberle perché si è scopata il mio ragazzo e poi lei mi ha tirato un bugno nel naso» dice la ragazza di cui non so ancora il nome tutto d'un colpo, si vede che si sta cagando addosso è la prima volta che fa una rissa.
«capisco» dice il preside facendo finta di pensare.
«beh è una banale rissa per un ragazzo andate» dice il preside ritornando a sedere facendoci segno di andarcene.

Arrivo in classe e corro verso il mio posto sperando che l'insegnante non chieda spiegazioni.
«Milkovich!» esclama prima che riesca a sedermi.
«sgualdrinavich sussurra Max, un ragazzo con una famiglia di merda, come quasi tutti qui dentro ma non riesce ad accettarlo quindi si sfoga sui compagni. E subito dopo i sui vicini ridacchiano che infantili.
«come mai in ritardo?» domanda stranamente tranquillo l'insegnate.
«ero dal preside» rispondo sedendomi al mi banco.

Era giunta l'ora di andare a casa, ma non voglio minimamente uscire da quest'aula chissà chi potrei incontrare.

«come mai ancora qui Milkovich? del solito sei la prima a uscire» domanda l'insegnate. «ora me ne vado» dico alzandomi di scatto afferrando lo zaino e uscendo di corsa dall'aula, ma subito dietro all'angolo incontro Philip. «ehii non le lo ho detto io» dice iniziando a seguirmi.
«stai convinto che ti credo» dico continuando a guardare la strada che ho da percorrere fino a casa
«dove vai?» mi domanda speranzoso, «dove pensi che vada? a casa vado dato che ho rovinato tutto come sempre» dico svoltando l'angolo «posso venire?» domanda , io non rispondo e continuo la mia strada non gli dico ne si ne no ma lui mi segue.

Entro dalla porta e vedo la mia migliore amica semi nuda su mio fratello, tiro un urlo per poi coprirmi gli occhi e scappare di fuori.

«chi erano quelli?» domanda quasi spaventato Philip «la mia migliore amica e mio fratello» dico guardandolo negli occhi blu oceano per poi cambiare traiettoria e vedere qualcuno guardare in questa direzione, mi ci vuole un po' poi realizzo che era Ian e se ne è scappato.

«MERDA PER LA SECONDA VOLTA» dico.

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INNAMORATA di un GALLAGHERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora