Capitolo 11 : ti amo

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I giorni passarono e di Ian non si vedeva nemmeno l'ombra, usciva per primo e correva subito a casa dopo scuola, non usciva più con me, Jess e Lip e il tempo che non era a scuola stava barricato in camera sua.

Inizio flashback:

Vedo Ian in corridoio e tento di raggiungerlo ma appena nota la mia presenza cambia direzione entrando in bagno.

Lo seguo fino alla porta del bagno maschile.

«lo sai che una porta non mi ferma vero??» quasi urlo accertandomi che lui sentisse.
«ti prego vattene» dice con un nodo in gola, penso che a momenti sarebbe scoppiato a piangere.

Fine flashback

Invece Philip continuava a provarci con me, mi guardava tutto il tempo in modo perverso, voleva scoparmi a tutti i costi anche dopo averlo incolpato per ciò che è successo e mandato a fare in culo.

Inizio flashback:

Eravamo davanti alla porta di casa mia con Philip quando vedo Ian arrivare ma appena ci vede inizia a correre verso la direzione da cui stava arrivando.

«VATTENE» urlo in faccia a Philip con le lacrime agli occhi.
«perché dovrei?» domanda accarezzandomi la guancia avvicinandosi sempre di più.
«HAI ROVINATO TUTTO» urlo dalla rabbia, tristezza, dolore spingendolo via entrando in casa sbattendo la porta più forte che potessi urlando «VAFFANCULO».

Fine flashback

Sono seduta sulle altalene su cui molto spesso venivamo la sera dopo esserci comprati un mega hot-dog.
Ormai era tardi credo fossero le 23 se non più tardi, era da ore che stavo piangendo non riuscivo a smettere.

Noto una presenza di qualcuno incappucciato, mi si avvicina e capisco che è Philip.

«ora che cazzo vuoi mi spii??» domando incazzata alzandomi di scatto.
«ti sto spiando?» domanda facendo finta di niente.
«vattene subito» urlo tentando di spingerlo via ma gli cado tra le braccia piangendo.
«ehi ehi calma» dice abbracciandomi tentando di farmi un po' calmare.

«ti prego vattene» dico singhiozzando tra le sue braccia.
«ti capisco ora me ne vado» dice accarezzandomi delicatamente la guancia per poi allontanarsi.

Passò ancora una mezzoretta e mi trovavo sempre nello stesso identico posto a penzolare sull'antalena che usualmente usava Ian. Mi mancava cazzo ecco se mi mancava. Non ce la facevo più. Devi fare qualcosa. Basta.

Inizio a correre, corro più velocemente possibile e dopo pochi minuti mi trovavo di fronte alla porta della casa Gallagher.

Non busso potrei svegliare tutti e ci mancherebbe solo quello, decisi di tirare sassolini alla finestra di Ian per farlo svegliare.
1 sasso... nessuna anima viva
2 sasso... nemmeno
3 sasso... sento la finestra aprirsi...

Ian, mi guarda e mi domanda con lo sguardo cosa volevo.
«vieni giù ti prego ho bisogno di parlarti» dico e quasi scoppiavo a piangere.

Ci pensa un po' su poi decise di ascoltarmi e scese di sotto. Usci lentamente dalla porta d'ingresso ed ora potevo notare che aveva gli occhi gonfi dal pianto e delle occhiaie bruttissime.

«Ian...» inizio a parlare e lui guarda verso il basso.
«capisco che non vuoi più vedermi dopo ciò che ti ho fatto, sono una stronza lo so, ho un carattere di merda e mi è difficile... ammettere qualcosa» dico sentendo le lacrime rigarmi il viso.
Alza lo guardo, «...mi dispiace per quello che ti ho fatto ma no...non posso più stare così...i..io» dico prendendo un gran respiro per poi dirgli chiaramente «ti amo Ian Gallagher e non posso non farlo vedere» .

«anche io Madison Milkovich» dice fiondandosi sulle mie labbra.
«ti amo moltissimo» dice per poi riniziare a baciarmi.

«cazzo se mi sei mancato» dico abbracciandolo sentendo l'odore che tanto mi è mancato.

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Non saprei se farla finire così la storia, è un po' corta quindi se qualcuno ha qualche idea può scrivermelo <3

Lasciate una stellina e un commento . Bye.

INNAMORATA di un GALLAGHERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora