Capitolo 9

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Fuori il cielo azzurro opaco si era trasformato in grigio e il sole che emetteva la luce fioca era stato coperto dalle nuvole, vedendo solo la nuvola grigia illuminata dal sole, e l'aria gelida aumentò facendo ondeggiare i capelli di Seohyun che si dirigeva a scuola.

Seohyun osservò l'entrata della scuola piena di ragazzi raggruppati come gregge pecore, a raccontarsi le loro "avventure" dei giorni precedenti.
Un rumore tintinnante arrivò alle orecchie di Seohyun risvegliandola dai suoi pensieri. Tutti iniziarono ad entrare e non pensava di essere in ritardo, di solito entrava sempre prima, guardò l'ora del suo telefono che segnavano le 8:55 aveva solo 5 minuti per andare verso i suoi armadietti e fare la solita routine.

"Ma perché non torna da dove è venuta?"

"Ma non si vergogna?"

Vergogna? Vergogna di che cosa? Perché si doveva vergognare?! Cosa ha che non va? Non sapeva rispondere ma avrebbe tanto voluto chiederlo a quelle persone, che cosa ha che non va in lei?
Aveva lo zaino sulle spalle, i capelli lisci e castani che le cadevano sulle spalle, gli auricolari alle orecchie con le solite canzoni, e con la testa bassa camminando nel solito corridoio, ovviamente il gruppo di "gregge" che stava fuori stava anche dentro, pronti a giudicarla ogni volta che passava.

Tutti i ragazzi entrarono e lei era già nel suo banco. Tra i suoi compagni notò quella testa bruna andare verso di lei

"Ei Seohyun sei qui"

"Dove vuoi che sia?" Disse con fare ovvio..di certo non a casa

"Mi ero svegliato e non ti ho vista nel letto, perché sei andata via prima?"

Scrollò le spalle con fare innocente cercando di essere il più credente possibile anche se con lui li riesce difficile, non voleva far notare che lei non voleva andare con lui a scuola.

"Buongiorno a tutti" la professoressa di matematica entrò facendo zittire tutti i ragazzi

"Oggi interrogo" per Seohyun non era un problema, era passibile. La professoressa si mise comoda sulla sedia per poi aprire il registro e scegliere l'alunno da interrogare. C'è chi prese il libro e iniziare a studiare, c'è chi pregava per non essere chiamato e chi era tranquillo perché sapeva che sarebbe andato bene.
All'improvviso un foglietto le arrivò sul banco, lo prese e lo aprì

«CAZZO NON HO STUDIATO»

Riconosceva benissimo questa calligrafia così perfetta e ordinata come nella lettera. Prese una penna e scrisse

«TRANQUILLO»

Gli lanciò il foglietto e poi Jungkook lo prese e lo lesse, Seohyun alzò la mano e la professoressa la notò

"Si signorina Kim?" Odia quando la chiama signorina le fa venire il vomito, troppo fine.

"Posso venire volontaria?" Chiese nonostante avesse un bel 7 e mezzo in matematica.
Alcuni erano felici che lei fosse andata volontaria ma alcuni la guardavano disgustata perché studiava sempre, ormai si era abituata a quelle espressioni, ma lei era andata volontaria solo per una persona.
Dopo 15 minuti, Seohyun aveva finito l'interrogazione guadagnandosi un altro buon voto

"Brava signorina Kim, le ho messo 8, come sempre"

Seohyun annuì per poi ritornare nel suo posto e trovando davanti un altro foglietto

«GRAZIE, TI DEVO UN FAVORE» nessuno li aveva detto una cosa del genere ogni volta che andava volontaria all'interrogazione

«NO NO, ERA IL MINIMO CHE POTESSI FARE DOPO CIÒ CHE HAI FATTO IERI PER ME» scrisse Seohyun per poi dare il biglietto a Jungkook e lui lo lesse per poi fare un sorriso..quel sorriso, stava riaccadendo. Seohyun si stava perdendo, e se lo guarda negli occhi ci cadrà definitivamente dentro perdendosi, i suoi occhi cercavano quelli del ragazzo, sembravano incontrollabili, volevano puntare quelli del ragazzo come se lui fosse il nord e i suoi occhi fossero la bussola. Scosse la testa e guardò la lavagna per stare attenta alla lezione, cosa che anche Jungkook sembrò fare.

This Is Love (Jeon Jungkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora