Capitolo 13

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"Non ho niente da perdere" disse a se stessa.

Le venne da piangere di nuovo, si sentiva estremamente debole e triste, nonostante l'adrenalina le percorse la spina dorsale. Ma le lacrime non volevano saperne di uscire, restarono in gola lasciando che il naso le sentiva bruciare.

Si sentiva vuota.
Era vuota.
Aveva finito persino le lacrime. Non aveva più lacrime da versare.
Provò ad immaginare la sua vita senza di lei, ed era sicura che nessuno si sarebbe accorto della sua assenza.
Provò ad immaginare il suo funerale. Una barra portata da uomini in una chiesa quasi deserta, mentre un organo emetteva una musica triste. È poi immaginò il suo nome inciso sulla barra e ai lati dei fiori probabilmente. Chissà se suo padre sarebbe venuto al suo funerale, giusto per vedere come aveva ridotto la sua vita in sua assenza e anche quella di sua madre.

Trascinò i piedi sporgendoli un po' verso il fuori, ma aveva paura, dovette ammettere che aveva paura. Ma era stanca.
Si, era stanca. Stanca di sopravvivere e non voleva più.
Annuì sicura e guardò il basso. Era circa quaranta metri d'altezza, niente avrebbe potuta salvarla.

Allargò le braccia per sentire il vento sulla sua pelle un'ultima volta, aveva sempre sognato di volare e vedere la città dall'alto e forse ora avrebbe potuto volare.
Non avrebbe più visto la pioggia, né il sole sorgere, né la neve fredda, né avrebbe fatto più un bagno al mare e le sue cuffie non avrebbero più trasmesso alcuna musica nelle sue orecchie. È questo un po' le mancherà.

L'unica mano che aveva avuto in questi anni era solo quella in fondo al suo braccio. Aveva risolto sempre le cose da sola, ma adesso basta, era stanca.
Si girò di spalle guardando dietro di lei, e per un attimo pensò che da quella porta usciva qualcuno per salvarla, ma sapeva che nessuno uscirà di la.

Il cuore aumentò di battiti, quando capì che lo voleva davvero. Era finita ormai.

Chiuse gli occhi, sentendo l'aria che faceva ondeggiare i capelli e fece pressioni sui talloni e allungò una gamba portandola verso il vuoto. Era pronta.
Sicura.

"Seohyun fermati!"

La sua voce.
Il cuore iniziò a battere fortemente e gli occhi si spalancarono. Era lì, sentiva che si stava avvicinando nonostante non lo vedeva.
La mano di Jungkook le prese il polso e la portò al suo petto prima che potesse cadere.
Seohyun si ritrovò tra le sue braccia e alzò il viso, incontrando gli occhi suoi marroni.

Come cavolo aveva fatto a trovarla?
Perché è venuto qui?

Lo guardò negli occhi e non poté sopportare il suo sguardo preoccupato, così abbassò gli occhi sul suo petto dove aveva posato le mani.
La teneva stretta con una mano che le stringeva il polso e un'altra era dietro la sua schiena che la teneva stretta a lui per paura che potesse scappare

"Perché?" Chiese lui con voce molto triste, come se avesse perso un pezzo di se a cui ci teneva tanto.
Seohyun corrugò le sopracciglia e si strattonò dalla sua presa tornando a pochi centimetri dal bordo del tetto.

"Tu cosa vuoi saperne? Non hai idea di come ci si senta" disse seria, quasi acida per non mostrare il suo lato debole

"Non farlo" disse lui

"Perché non dovrei?" Chiese Seohyun non trovando alcun motivo per non buttarsi

"Non sei l'unica che soffre Seohyun" disse Jungkook

"Tu soffri Jungkook? Hai dovuto subire l'abbandono di tuo padre? Hai dovuto affrontare l'intossicazione mai portata a termine di tua madre? È a volte costringerti di correre in tutta la casa per la sua malattia psicologica che la costringe a rincorrerti dietro? Hai dovuto piangere ogni giorno per gli insulti di tutti?" Disse mentre le lacrime uscivano dai suoi occhi spenti.
Gli aveva confessato davvero tutto? Era successo di nuovo: si era mostrata debole davanti a lui. Gli occhi le bruciavano, la testa le girava e le forze la stavano abbandonando. Odiava quel momento in cui la sua rabbia si trasforma improvvisamente in lacrime.
Jungkook sembra anche lui sorpreso, infatti rimase lì a guardarla cercando di dire qualcosa ma non c'era nulla da dire.
Si avvicinò a lei e la attirò a sé per i fianchi e Seohyun non si ritirò, si lasciò a lui. A quell'abbraccio, in cui le sembrava famigliare, si sentiva che ci era già stata. Era a casa.

Jungkook la guardò con i capelli al vento e gli occhi neri arrossati per le troppe lacrime. Gli faceva male vederla così.
Seohyun alzò lo sguardo puntando i suoi occhi in quelli del ragazzo

"Che ci fai qui Jungkook? Perché sei venuto a cercarmi?"

"Perché sei mia amica. E sapevo che quando eri uscita dall'aula non succedeva nulla di buono. Ho dovuto farmi quasi tutta la scuola a piedi e ho chiesto a qualcuno se ti avevano vista e uno mi disse che forse stavi andando verso il tetto e... Dio, ho corso fino qua credendo che ti fossi già buttata...non so se ti ricordi ma, io non ti lascio cadere"
Sorrise.
E sorrise anche lei ed appoggiò la fronte sul suo petto, incapace di parlare.
Forse si sbagliava, Jungkook ci teneva davvero a lei.
Nessuno ci aveva tenuto a lei così tanto.

"Perché hai provato a suicidarti?" Chiese Jungkook

"Perché volevo essere felice" rispose Seohyun

Jungkook sospirò

"Mi dispiace sai, per tutto quello che hai dovuto passare" disse lui ma Seohyun non rispose. Non ne aveva bisogno. All'inizio Seohyun pensava che il contatto fisico che si può avere tra due ragazzi era il bacio. Ma si sbagliava, non era il bacio. È lo sguardo.

"Sai Seohyun..ti sminuiscono perché sanno che sei migliore di loro" disse Jungkook rompendo il silenzio. Seohyun alzò lo sguardo guardando gli occhi di Jungkook, e pensò di voler dare i suoi occhi per far vedere come lo vede lei.

"La gente pensa che sono strana.." disse lei quasi sussurrando

"In che senso?" Chiese lui

Seohyun sospirò ".. è difficile"

"Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile" mantenne il sorriso

"Tu ci sarai?" Le chiese giusto per accertarsi che è vero ciò che dice nonostante sapeva già la risposta. Vuole sentirselo dire.

"Io ci sarò"

Seohyun sorrise tirando su col naso. Sentiva il calore tra le sue braccia, il respiro sul suo collo e gli occhi puntati su di lei. Si allungò, alzandosi sulle punte per raggiungere l'altezza di Jungkook e affondò il viso sul suo collo.
Di riflesso Jungkook, strinse le sue braccia attorno ai suoi fianchi e per Seohyun fu una bella sensazione.
Ma non l'abbraccio.
Stare con lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 11, 2018 ⏰

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This Is Love (Jeon Jungkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora