L'incontro

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"Pacific Road n. 1980" disse al tassista.

Il rumore della pioggia sulla macchina aumentava sempre di più. Ad Emily piacevano i temporali come quelli, le facevano capire che ogni tanto anche il cielo urlava.

"Siamo arrivati, sono $10,50." disse il tassista.

Diede i soldi all'uomo, aprí l'ombrello, prese le chiavi ed entró in casa. La sua nuova casa.

Emily era una di quelle persone che hanno una dote,  e la sua era rara. Riusciva a capire quando una persona mentiva dagli occhi, i gesti, le piccole cose insomma. Era per questo che non aveva mai fallito nel suo lavoro.

Si distese sul suo nuovo divano e inizió a digitare dei tasti sul suo I-Phone.

Emily's Pov.

'ehy em, come va a lavoro? nuovo compito?' questo diceva il messaggio di Raquelle.

'si, una vera palla. Questa volta John vuole che diventi amica di un certo Justin Bieber, un ventenne che, per quanto si dica in giro, non ha nel vocabolario la parola ‘regola‘.‘ scrissi.

In men che non si dica mi arrivó la risposta di Raquelle.

'mh, e cosa devi scoprire?'

'se fa uso di stupefacenti, sai. Ora l' FBI sta facendo fare questo tipo di lavoro a noi investigatori privati da circa un mese, anche se questa é la prima volta che faccio questa specie di investigazione. Di solito John mi fa fare cose più pesanti.' mentre aspettavo il suo prossimo messaggio mi misi il pigiama e mi distesi sotto le coperte. Poi aprii il messaggio che mi aveva mandato.

'Sai che sei sempre stata dotata, tanto che con te non posso mentire perché mi scopriresti subito. Ma sai come la penso. Hai 18 anni, devi goderti la vita.' leggendo il messaggio mi ricordai quello che mi dice sempre.. di godermi la vita, di non lavorare di continuo, che la vita é una sola ecc.

Dopo un po' mi arrivó un'altro messaggio.

'Questo Bieber.. racconta, é figo?' la solita.

'Non so dirti, ma John mi ha fatto trasferire nella casa di fronte a lui. Lo vedró presto, diciamo che lui si deve affezionare a me tanto da potermi dire i suoi segreti, da questo io potró scoprire se fa uso di stupefacenti e.. il mio lavoro sarà finito.' scrissi. Poi mi arrivó un'altro messaggio.

'Ok, ma dimmi che questa sarà la tua ultima investigazione, ti prego.' guardai il messaggio e sbuffai, scriveva sempre le stesse cose. Era paranoica, ma le volevo bene. In fondo io e Raquelle ci conoscevamo da una vita, siamo sempre state buone amiche, ma lei voleva che smettessi di lavorare, almeno fino a 21 anni.

'Raquelle, sai che lo faccio per me stessa.'

'Si, ma .. ti prego. I tuoi nonni ti mandano sempre grandi cifre a fine mese per farti vivere. Poi, me lo avevi promesso. Si, avevi detto chiaramente che avresti preso delle pause per poter stare con me. Dove te le sei ficcate le tue promesse? Dove non batte il sole?' lessi il messaggio e mi addormentai.

Sabato, 9:30 a.m.

"Come sto?" chiesi a Roxie.

"Benissimo, va' e stendilo." disse Roxie.

Roxie ed io eravamo diventate amiche grazie al lavoro, diciamo che eravamo colleghe con stessi gusti e stesse opinioni. Andavamo sempre d'accordo, sapevamo ognuna i segreti dell'altra, ci comprendevamo al volo e ci volevamo un bene dell'anima. Invece Raquelle per me era come una sorella, ci volevamo bene dalla nascita.

"Ok, allora io vado." uscimmo di casa e la salutai. Mi diressi alla porta di Bieber e bussai.

Come era mio solito fare, e da brava investigatrice, osservai tutto. Una porta abbastanza vecchia, dovrà vivere in quella casa da qualche anno. Alzai la testa e vidi due finestre, tutte e due con tende azzurre, la tenda della finestra a sinistra si mosse e vidi un ragazzo, dalle foto che mi aveva dato John potevo subito dire che era lui, Justin Drew Bieber, in carne ed ossa.

Riuscivo a vedere il suo sorrisetto e la sua maglia bianca. Poi la tenda si richiuse e in men che non si dica mi venne ad aprire, era senza maglia, se la aveva tolta solo per far colpo su di me.. si sbagliava di grosso. Anche se non era niente male, con quei tatuaggi sul petto e quei pettorali da dio greco. Mi squadró dalla testa ai piedi con un sorrisetto malizioso, iniziai a maledire mentalmente Roxie per avermi consigliato di indossare un top e una gonna che potevano lasciare spazio all'immaginazione un po' troppo.

"ehy, ci conosciamo?" disse con una voce a dir poco roca.

"uhm, si.. cioé no." deglutii, era la prima volta che mi bloccavo cosí. Ripresi fiato e ricominciai a parlare. "Sono la tua nuova vicina di casa, abito proprio di fronte a te." dissi sorridendo e indicando casa mia.

"E con questo? Sei venuta a disturbarmi solo perché 'sei la mia nuova vicina'." disse imitando il mio modo di parlare a fine frase. Che sgarbato.

"Beh, scusa. Sono venuta solo per presentarmi, dalle mie parti si fa cosí. Conosci la parola 'beneducazione‘? Ecco quella." dissi con fare da maestrina. Vidi Justin pensare e dopo qualche secondo mi rispose.

"Certo, accomodati" stava fingendo di essere beneducato con me. Benedii la mia dote ed entrai in casa sua. Disordinata, aggettivo perfetto per descriverla. Mi sedetti sul divano blu e Justin mi seguii.

"Non mi hai ancora detto il tuo nome, dolcezza." disse malizioso.

"Sono Emily Roberts, piacere." gli porsi la mano e lui me la strinse.

"Justin Bieber, molto piacere" disse sottolineando il 'molto'. Continuava a fingere di essere beneducato, bene. Mi guardai intorno, ancora una volta. Notai un libro sul tavolo, mi alzai e andai a vedere di cosa si trattasse. '50 sfumature di grigio'. Mh, chi lo avrebbe mai detto che sotto quell'ammasso di muscoli c'era un lettore.

"ti piace leggere?" gli chiesi prendendo in mano il libro e andandomi a sedere di nuovo vicino a lui mostrandoglielo.

"io? uno che legge? nah, questo libro l'ho comprato per trastullarmi e farmi due seghe." disse ridacchiando.

"quindi tu.. insomma, con questo libro in mano.."

"si" mi interruppe e scoppió a ridere, non la smetteva più, dovevo avere proprio una gran faccia di cazzo per riuscirlo a farlo ridere tanto da non fargli prendere aria.

Aveva una bella risata, delle belle labbra, mi veniva voglia di baciarle ma mi trattenni.

"Vuoi una foto delle mie labbra cosí puoi fissarle anche quando torni a casa?" disse ridendo ancora. ~no, sono molto meglio dal vivo,ma grazie dell'offerta~ disse una vocina nella mia testa.

"Ma che? Ti credi tanto bello Bieber?" chiesi con aria di disgusto mentre pronunciai il nome 'Bieber'.

"Beh, tutte le donne mi cadono ai piedi, anzi, ai pantaloni.. quindi. Come vuoi che ti risponda? Non capisco ancora come tu non mi stia adorando ora." disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

"Perché io non sono una di quelle papere che ti corre dietro" risposi.

"Davvero? Eppure appena ti ho aperto la porta mi sei sembrata una delle tante 'una botta e via'. Insomma, guardandoti non molti noterebbero la suora che c'é in te." disse divertito.

"Che coglione." buttai il libro per terra e mi alzai per andarmene ma lui mi prese il braccio.

"Ehy, dove scappi?Non ho ancora finito con te, Emily." disse malizioso giocando con i miei capelli e sottolineando il mio nome con voce roca.

"Justin! Lasciala stare." urló una voce che proveniva dalle scale.

Spazio autrice.

Eccomi! Questo é il mio primo capitolo, spero piaccia a qualcuno. Mi scuso tanto, so che il capitolo é davvero molto corto ma se ne faró altri saranno decisamente molto più lunghi. Aggiorneró la storia appena vedró che||se a qualcuno interessa.

Commentate e ditemi cosa ne pensate.

Baci, Martina :) . xx

Boyfriend; Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora