Penny Edward.

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La ragazza pallida, dal viso limpido tanto come i suoi occhi di un azzurro più chiaro dell' acqua che con voce flebile aveva urlato contro Justin era Penny, Penny Edward, si, la conoscevo bene, frequentava la mia stessa classe nel corso di lingue al liceo.

La migliore della classe, voti ottimi, pagella perfetta. Piuttosto bizzarro. La domanda che ora come ora mi chiedevo era: cosa cazzo ci faceva Penny Edward nella casa di Justin Drew Bieber?

Era coperta da un solo asciugamano bianco panna e aveva i capelli biondo scuro bagnati.

 Penny Edward un anno prima non era così. Vittima di bullismo, aveva perso la verginità all'età di 14 anni ovviamente non per suo volere, lei non lo avrebbe fatto mai, era stata violentata da un pedofilo quarantenne. Tutta la scuola sapeva questo, i bulli che la picchiavano anche, ma non se ne fregarono, non se ne fregarono nemmeno quando, per sbaglio, si resero conto dei tagli freschi sui suoi polsi.

"Penny torna in stanaza, con te farò i conti più tardi" disse Justin con tono autoritario.

 Penny scese le scale decisa e prese la mano libera di Justin, lo guardò fisso negli occhi e lui mollò la presa su di me. "Così va meglio." disse sollevata Penny. Ricordo bene quando nell'ora di inglese mi aveva parlato del suo immenso odio verso la violenza sulle donne, forse perchè era stata violentata. "Aspetta un attimo, ma tu sei Emily, Emily Roberts, oddio mi ricordo bene di te, andavamo in classe insieme al liceo. Mi sembra, ah si, mi sembra che frequentavamo il corso di lingue insieme no?" disse Penny rivolta a me. "Oh si, mi ricordo di te. Come stai?" le chiesi con tono preoccupato. "Mi sono ripresa, e tu invece come stai?" dovevo capire perchè lei era lì, con lui. "Bene, benissimo, sono venuta solo per presentarmi, sono la nuova vicina di casa. Tu vivi qui giusto?" domanda trabocchetto, un classico. "Oh no, sono solo venuta a fare una visita al mio vecchio fratellastro Justin, che a quanto vedo, è in vena di combinare guai" disse guardando Justin, dovevo scoprire di più. "Non sapevo avessi un fratellastro, avete anche il cognome diverso!" esclamai. "Ehm.." si grattò il naso e guardò a terra, dopo qualche secondo mi riguardò sfoderando il suo sorriso più falso e disse: "Padre diverso, stessa madre, prendiamo il cognome dei nostri padri, che sono diversi:" stava mentendo, posò di nuovo lo sguardo a terra, se non a terra da qualche parte sparsa della casa. Non mi gurdava, evitava il mio sguardo, poi mi decisi a parlare.

"Beh, ok, ora vado, ho qualche commissione da sbrigare." il suo sorriso e il suo sguardo mi fecero capire che era sollevata da quello che avevo appena detto. Mi avviai verso la porta, strinsi la maniglia, mi girai e dissi: "Arrivederci Bieber, ciao Penny, è stato un piacere rivederti." uscii senza aspettare risposta e solo quando riuscii ad udire il discorso tra Penny e Justin dopo il mio saluto ero sicura della mia ipotesi precedente. Penny era diventata una prostituta e a quanto pare Justin era un suo cliente abituale.

Boyfriend; Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora