Capitolo 5

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VIRGINIA'S POV

Sono le 20,40 e Federico non è ancora arrivato, non voglio pensare che magari lui abbia illuso Teresa e di conseguenza anche me. Non capisco ancora cosa possa centrare la mia presenza con loro due, ma ho intenzione  di capirlo, quando Teresa mi ha parlato dell'invito ero molto titubante riguardo al fatto se accettare o no, poi dopo che mi ha quasi pregato in ginocchio ho accettato.  Siamo vestite molto eleganti:  io indosso un abito nero che arriva a metà coscia
 con le maniche di pizzo del medesimo colore e delle scarpe col tacco bianche non troppo alte.

Alle 20,50 il campanello suona, molto puntuale il ragazzo! Prendiamo le rispettive giacche e borse e ci affrettiamo a scendere le scale. Dal piccolo cancello da cui usciamo si può benissimo vedere la fantastica Porsche nera di Federico con due figure appoggiate ad essa.  Ma non ci doveva venire a prendere Federico? Ma quello è Federico Chiesa il numero 25 della Fiorentina figlio di Enrico Chiesa? Cosa ci fa lui qui? Molte domande sulla presenza del calciatore viola mi frullano in testa ma cerco di reprimerle e non sembrare agitata anche se lo sono. I due ragazzi ci fanno segno di avviciniarci e così facciamo, sono molto carini entrambi, indossano pantaloni neri eleganti e camicie bianche che risaltano i loro corpi allenati. Federico notando la nostra agitazione inizia con le presentazioni:

<<Teresa lui è Federico Chiesa, amico lei è Teresa.>> dice cominciando a presentare il compagno di nazionale alla mia migliore amica. 

<<Piacere Federico.>> dice poi presentandosi a me e porgendomi la mano che non esitai a stringere <<Virginia piacere.>>  mi presentai a mia volta. 

  <<Piacere Federico.>>  disse anche l'omonimo del giocatore juventino con una leggera risata, <<Virginia piacere.>> risposi esattamente come due secondi prima stringendo la mano del giocatore di fronte a me. 

Dopo tutte le presentazioni e qualche risata salimmo in macchina diretti alla destinazione ancora a noi sconosciuta.

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TERESAS'S POV

I due ragazzi erano davanti, il numero 33 guidava mentre l'altro ragazzo era seduto sul seggiolino alla sua destra. Ogni tanto borbottavano tra loro riguardo a cose incomprensibili poiché parlavano a voce troppo bassa probabilmente per non farsi sentire da noi. Sono un po' agitata e per abitudine mi ritrovo a strofinare le mani sul mio vestito. Indosso un vestito bianco lungo fino alle caviglie con uno spacco laterale e delle scarpe nere col tacco non troppo alto. Quando l'auto si ferma ci troviamo davanti ad un'enorme villa, rimasi a bocca aperta, non ho mai visto un posto come quello e tanto meno ci sono entrata. Federico che mi apre la portiera mi distrae dai miei pensieri, mi porge la mano e mi aiuta a scendere dalla macchina. Ci avviamo tutti e quattro verso l'entrata di quel ristorante, appena entriamo i due compagni di squadra sono accolti dalle urla dei loro connazionali. Sono pietrificata, non so cosa fare, Federico non mi aveva detto che la cena sarebbe stata con i suoi compagni di nazionale, pensavo che ci saremo stati solo noi quattro. All'improvviso sento qualcuno prendermi il polso e trascinarmi verso la grande tavolata. Tutti chiedono chi sono e Federico risponde loro con il mio nome lo stesso fa l'altro Federico con Virginia. Nessuno chiede se siamo le loro fidanzate probabilmente sapendo già la risposta. Dopo esserci sedute tra i due omonimi calciatori la cena comincia.  

Come un calcio di rigore|| Federico Chiesa & Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora