Capitolo 8

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TERESA'S POV

Erano le 16.25 e io e Virginia eravamo alla stazione principale di Firenze ad aspettare l'arrivo di Nina. Non sapevamo da quale treno sarebbe scesa, così passamo un quarto d'ora a girare per la stazione alla ricerca del suo treno. Quando tutte le speranze sembravano vane avvistai una chioma di capelli lisci e mori che sembravano esattamente quelli della nostra amica. Ne ebbi la conferma quando si voltò e riuscii a vedere il suo viso.

<<Ninaaaaa, siamo qua!>> dopo aver urlato e esserci accorte che tutta la gente intorno a noi ci rivolgeva strani sguardi ci avvicinammo a Nina.

<<Era ora, sono 20 minuti che aspetto e vi chiamo, ma nessuna delle due risponde come al solito!>> ci mettemmo a ridere per la sua affermazione purtroppo veritiera, ma dopo esserci calmate e saluate come si deve ci avviammo verso l'uscita della stazione, con direzione il mio appartamento. Sia Virginia che Nina passeranno tutta la settimana nel mio appartameto, e so già che in qualche modo lo distruggeremo.


FEDERICO BERNARDESCHI'S POV

Sono tornato da pochi giorni a Torino per riprendere gli allenamenti con la Juventus e in questo momento sono seduto sul divano della sala relax che aspetto i miei compagni che finiscono di lavarsi, dopo andremo in un ristorante a cena. Mentre aspetto gli ultimi decido di aprire instagram, appena entro decido di andare nei direct e rispondere a qualche fan.

Quando sto per uscire dall'applicazione l'occhio mi cade sulla chat della ragazza con cui mi sono scontrato quel giorno a Firenze, mi torna in mente l'ha cena a cui l'ho invitata, non posso credere di averlo fatto, era praticamente una sconosciuta, ma qualcosa in lei mi aveva colpito, ma non so cosa. Senza pensarci troppo vado a vedere il suo profilo e decido di cominciare a seguirla. Finalmente quando tutti sono nella sala relax ci avviammo al ristorante.


VIRGINIA'S POV

Passamo qualche ora tra chiacchere e i preparativi dell'appartamento che ci avrebbe accolte tutte e tre per questa settimana. Quando ci accorgemmo che era ora di cena ci mettemmo sedute sul divano del piccolo salotto di Teresa a guardare un film su Netflix mentre mangiavamo la pizza.

Mentre guardavamo la scena del film dove i due fidanzati uscivano a prendere un gelato mi tornò subito in mente l'uscita con Federico.

In macchina di Federico

Eravamo immersi in un silenzio tombale interrotto ogni tanto delle canzoni trasmesse dalla radio, era un silenzio imbarazzante, ma perfortuna il numero 25 ruppe il ghiaccio per primo.

<<Allora, cosa studi all'università?>>

<<Medicina, mi piacerebbe diventare un chirurgo un girno.>>

<<Wow.>>

<<Già, e tu come mai hai deciso di diventare un calciatore come tuo padre?>>

<<Non ho mai pensato di fare altro, mio padre è sempre stato il mio mito e quando mi chidevano cosa avessi voluto fare da grande io rispondevo sempre che avrei voluto fare il calciatore.>>

<<Wow.>>

La conversazione si chiuse così e dopo 5 minuti arrivammo davati a una piccola gelateria. Quando entrammo notai che non era particolarmente affollata, dietro al bancone era appostata una signora di mezza età che appena vide Federico gli rivolse uno dei suoi migliori sorrisi.

<<Federico che piacere vederti, cosa ci fai qua con questa bellissima ragazza?>>

<<Anche per me è un piacere vederti. L'ho poratata a mangiare il miglior gelato di tutta Firenze.>> a quelle parole la signora sorrise.

<<Allora ragazzi che cosa vi preparo?>>

Il giocatore della fiorentina mi lasciò andare per prima, così mi feci servire un cono con yogurt e caffè. Dopo di me Federico si fece preparare anche lui un cono con fragola e yogurt. Dopo essere stati serviti entrambi discutemmo su chi dovesse pagare il gelato, inutile dire che la battaglia la vinse il calciatore. Uscimmo dalla gelateria e ci incamminammo per le piccole vie di Firenze mentre ci gustavamo il nostro gelato in questa stupenda giornata d'Aprile.

<<Posso chiderti una cosa?>> cominciò un'altra conversazione Federico.

<<Certo, dimmi.>>

<<So che ti piace il calcio, posso sapere che squadra tifi?>>

<<Beh ecco, sono Interista>>

<<Oh. Non me l'aspettavo, sinceramente pensavo tifassi la viola.>>

<<Sono sempre stata dalla parte dell'inter fin da bambina, ma vivendo vicino a Firenze non posso dire di odiare la Fiorentina.>>

<<Potresti venire a vedere una partita ogni tanto, ti posso procurare i biglietti.>>

<<Ci penserò grazie.>>

Dopo la piccola passeggiata decidemmo di tornare alla macchina. Quando mi portò a casa mi salutò con un bacio sulla guancia che mi fece arrossire e quandò ripartì io salii in casa.

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Le voci di Teresa e Nina che mi richiamavano mi fecero tornare alla realtà.

<<Bentornata nella vita reale Virginia.>> disse Nina.

<<A cosa stavi pensando?>> chiese poi. Teresa mi lanciò uno sguardo che faceva intendere che aveva capito tutto, così raccontai loro tutto dell'uscita e la serata proseguì così tra pettegolezzi vari.

Come un calcio di rigore|| Federico Chiesa & Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora