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Iris
Sono passati troppi mesi da quel giorno e troppe cose sono cambiate. Non so neanche da dove iniziare, ho troppi ricordi che fluttuano per la mia testa. Innanzitutto parto dal fatto che Zic e Valentina hanno scoperto di essere più che semplici amici ed ora stanno felicemente insieme e si stanno prendendo cura non solo del figlio di Valentina che ha oramai cinque anni, ma anche del bambino che cresce piano piano nella pancia di Vale. No, non è di Zic, ma del ragazzo della discoteca che non ne ha voluto sapere niente. Lo hanno concepito lì, ubriachi. Ma non è l'unica coppia formatasi nella scuola. Emma e Biondo stanno lottando la distanza per stare insieme, ma si vede che si amano tanto, perciò rimangono uniti l'un l'altra. Nicole e Alessandro sono andati a convivere insieme lontani dalle rispettive famiglie. Non hanno accettato il loro amore, specialmente la famiglia di Nicole per il fatto che lei ha perdonato un suo tradimento, con Claudia. Infine, Lauren e Daniele hanno deciso di combattere la loro timidezza e ora stanno preparando alcune coreografie, insieme. Il programma lo ha vinto Irama, che si è meritato tutto il successo e la stima che ha ora da parte dell'Italia. Io sono stata ammessa al Serale, ma ho dovuto lasciare per un altro grave attacco di panico avuto alla quinta puntata. Si sono tutti preoccupati per me, specialmente lui.
Ora sono in una clinica privata a Roma per capire che problema ho. Qui con me ci sono anche Lori e sua madre, che hanno lasciato la loro casa per venire ad abitare qui e starmi accanto. Hanno acquistato un appartamentino niente male. Per me sono loro la mia famiglia e, quando gliel'ho detto, siamo scoppiati tutti e tre in lacrime e ci siamo abbracciati forte. Ma non sono stati gli unici a trasferirsi qui. Anche Irama, da quando ha saputo grazie a Lori della mia permanenza in questa clinica, ha deciso di abitare da Biondo, non salendo dalla sua famiglia neanche una volta sola. Non penso lo abbia fatto per me, perché non è venuto a trovarmi neanche una volta. D'altra parte, non ci parliamo da mesi. Anche se una sua visita l'aspetto da quando ho messo piede qui dentro. Mi stanno venendo a trovare un po' tutti, anche Carmen e Sephora che si sono pentite tantissimo per gli errori fatti in precedenza e, la prima volta, mi hanno anche portato dei vestiti nuovi. Io le ho perdonate, non per i vestiti, ma perché non sono una che porta rancore.

Irama
È davvero da tanto che non vedo e non sento Iris. Un altro po' e non mi ricordo neanche più il suono della sua voce. Un altro po' e ho paura di dimenticarmi i suoi più piccoli dettagli che ho collezionato e scoperto con cura da quando ci conosciamo. Ho paura che dai più piccoli dettagli si possa arrivare anche a quelli che vedono tutti. Perché io sono fatto così. La mia mente è fatta così. Più passa il tempo e più il ricordo di una persona svanisce, si sfoca. E con lei non deve succedere. La amo troppo per far sì che il mio cervello prenda il sopravvento. Ogni notte ripenso a quella notte. Ai miei gesti fin troppo rudi contro di lei. E ogni notte mi pento proprio come quella notte. E ogni notte piango proprio come quella notte. E Biondo se ne accorge, ma non dice niente. Ogni notte vorrei prendere tutto e andare da lei. Ogni notte vorrei entrare furtivamente in quella clinica e chiederle perdono e baciarla e fare l'amore con lei. Questa notte come ogni notte mi pento e fantastico sui nostri corpi a contatto. Ma questa notte è diversa dalle altre. Perché Biondo si alza, accende la luce, sospira e dice -Fil, ora basta. Vorrei dormire anche io la notte, sai? Ami Iris? Okay lo abbiamo capito tutti, ma cazzo va da lei!- mi metto a sedere, poggiando la mia schiena al muro. Lui continua a parlare, puntandomi un dito contro. Sembra arrabbiato -Che tu stai qui a piangere ogni notte come un bambino non concludi niente! Lo capisci, sì? Non concludi nulla se mi fai svegliare ogni notte con i tuoi singhiozzi fastidiosi e il cuscino bagnato di lacrime salate. Agisci, cazzo!- il suo tono aumenta sempre di più, facendomi irrigidire -E pensi che sia facile? E? Andare lì, tutto a un tratto, come se niente fosse? E cosa le dico "Ehi ciao sono venuto qui perché ti amo e voglio fare l'amore con te in questa clinica di merda." E tu pensi che mi creda?- si avvicina, fino a farmi sentire il suo fiato sul collo -Fai sì che queste notti insonni siano servite a qualcosa perché tu ora alzi il culo da quel letto, ti vesti e ci infiltriamo in quella dannata clinica.-

[...]

-Grazie, Simo. Davvero. Grazie mille. Graz...- mi interrompe subito -Stai zitto ora. Devi fare silenzio o ci sgamano. Io torno a casa e fai attenzione.- annuisco e gli mimo un altro "grazie" con le labbra, mentre lo osservo uscire dall'edificio e partire a tutto gas. Per fortuna, qualche settimana fa, Lori mi riferì il numero della sua stanza. 203. Dopo una decina di minuti, la trovo. Eccola qui, difronte a me, con la mano che mi trema sulla maniglia. Ma il pensiero che me la fa abbassare è "muoviti deficiente, che se arriva qualcuno sei fottuto".
Entro nella stanza e guardo l'orologio appeso al muro. Sono le 04:17. Lei, per mia sorpresa, non dorme. È lì, nel letto, che legge un libro con l'unica fonte di luce, la lampada sul comodino. La porta si chiude e lei si spaventa, abbassando il libro dal suo viso, di scatto. Lo spavento lascia il posto alla sorpresa -Cosa ci fai qui?- chiede dolcemente. Qui capisco che non ho dimenticato nulla di lei e non potrei mai. Nessun dettaglio e neanche la sua voce. Nonostante il tempo. Non le rispondo a voce, ma mi avvicino sempre di più e lei si scopre dalle coperte, mettendosi a sedere con i piedi che toccano il pavimento freddo. Accade tutto così velocemente. La bacio e lei non si oppone, al contrario, ricambia. Sempre molto velocemente, ci sfiliamo i vestiti e ci sfioriamo ogni più piccolo pezzo di pelle. Lanciamo i vestiti in un punto indefinito della stanza e ci completiamo a vicenda. Sì, su un letto di una clinica. Ma non importa dove siamo, ma con chi siamo. E, mentre i nostri respiri si fondono, i suoi capelli lunghi mi fanno solletico sul collo e le nostre pelli sono a contatto, lei dice, a bassa voce -Finalmente non faccio sesso, ma l'amore.-

Nel mare dove non si tocca {IRAMA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora