SAM
La porta sbatte violentemente, tanto che i vetri di tutta la casa tremano, un secondo dopo sento degli urli. Decido di affacciarmi dalla rampa delle scale per vedere cosa sta succedendo: poco dopo l'ingresso della casa, c'è la madre di Dan e lui, l'uno di fronte all'altra, con un dislivello di altezza notevole, ma non troppo, visto che indossa tacchi molto alti.
La donna è molto infuriata, il suo viso è contornato da sfumature di rosso violaceo, mi sembra quasi di vederle il cuore pulsare nella vena del collo. Dan, è rigido e gli tremano le mani, ogni volta che emette un discorso le vene sia sul collo che sulle tempie si evidenziano maggiormente, lo stesso vale per quelle sulle mani; da quel poco che so di lui, ogni volta che si arrabbia o si agita per qualsiasi cosa, la sua circolazione aumenta, il respiro dopo un po'è affannoso, la voce traballa nonostante cerchi di farsi vedere sicuro della sua posizione, i suoi occhi cambiano colore, si nota molto di più la differenza di colore che c'è tra l'occhio destro,verde, e l'occhio sinistro,marrone chiaro, entrambi si intensificano creando un mix perfetto. Anche il suo portamento cambia, come ho detto prima, è rigido: i suoi muscoli si contraggono come se stesse facendo 100 flessioni. Penso di non aver mai osservato una persona cosi tanto, da scoprirne tutti questi piccoli dettagli.
Riesco perfettamente a captare l'argomento della discussione, anzi i vari argomenti.
La madre lo sta accusando della sua enorme assenza dalla casa e dagli eventi famigliari, lo rimprovera del fatto che non si può permettere una ragazza adesso, visto che deve sprecare tempo con l'hockey, testuali parole, questo tempo passato a giocare,continua la madre, gli porta via un sacco di tempo prezioso per la scuola; sembra che sua madre non sia d'accordo sulla scelta della scuola, avrebbe preferito che avesse scelto quella che ha frequentato lei stessa, cosicché da seguire le sue orme. Dan, ovviamente non sta zitto, si difende dicendo che nel suo prossimo futuro vuole diventare una stella dell'hockey, giocare in una delle squadre che appartengono alla NHL, national hockey league, la madre quasi scoppia in una risata isterica dopo questa affermazione, e di conseguenza Dan sbuffa sonoramente e fa per andarsene e venire su, quindi io di scatto mi alzo ma inciampo e cado sul gradino. Impreco silenziosamente, sia per il dolore al ginocchio e sia perché mi hanno colto in flagrante; Dan, alza di scatto gli occhi e lo stesso sua madre, però vengono fuori due espressioni totalmente diverse: aDan di preoccupazione, a Stella di astio, le si crea un sorrisetto pieno di falsità e cattiveria, che mi mette molto i soggezione
<Sam,tutto bene?> chiede Dan, appoggiandosi con una mano al passamano in vetro
<Oh,si si> dico alzandomi e scendendo le scale <Stavo venendo giù e sono inciampata> ho il viso in fiamme, la madre mi guarda come se fossi un animale raro che hanno appena portato allo zoo
<La povera Samantha, stava ascoltando e si è fatta beccare> mi deride la madre, Dan le rivolge un'occhiata di pura rabbia, incrementando le risate di lei. Non riesco a capire cosa le abbia mai fatto per avere un comportamento così nei mie confronti, tutta questa sua asprezza ingiustificata mi porta a ghiacciarmi sul mio posto. L'unica cosa che riesco a fare è abbassare lo sguardo e giocare con le mie stesse dita.
<Danny, veramente, ti piace una ragazza in questo modo?>si interrompe, squadrandomi da capo a piedi con repulsione <Una ragazza così sciatta, senza personalità e di sicuro spera che tu sia il suo principe azzurro, ma cara, lui è tutt'altro che il principe azzurro. Capisco che alla tua età il ragazzo stronzo, alto,muscoloso, con tanta popolarità e un po' ribelle, ti faccia impazzire ma il suo carattere con il tuo da puritana, porterà solo cose negative ad entrambi: a lui farai solo perdere tempo, perché vorrai andare al cinema, a cena fuori e dovrà consolarti quando qualche troietta gli si struscerà contro; a te solo una grande delusione.> Queste parole, dette con tanta sufficienza, mi hanno riportato a quando mio padre le urlava contro a mia madre, sbattendo i pugni sul tavolo della cucina e quando lei stava per piangere lui continuava creando la stessa situazione di adesso, io in procinto di piangere e Stella che continua a dirmi tutte le cose che sapevo già.Non mi accorgo che sto correndo lungo il vialetto di piccoli ciottoli bianchi, la brezza notturna mi sferza all'istante la pelle sensibile delle mie guance e del naso, i miei occhi bruciano dalle lacrime. All'inizio non sentivo neanche freddo adesso che sono quasi al cancello, aperto, sento che si stanno creando dei grandi brividi e i denti iniziano a battere, anche se non siamo in pieno inverno ed io stia indossando dei jeans e un maglione, il freddo secco mi attraversa ogni poro della pelle.
Non sento Danny che sta urlando il mio nome da quando sono uscita da quella stupida casa, ho cercato di seminarlo il prima possibile, ma andiamo sono alta appena un metro e sessantatré centimetri, come posso farcela contro uno che è altro un metro e novanta e si allena tutti i giorni per almeno 3 ore,infatti dopo pochi secondi anche lui è nel mio stesso punto
<Sam,mi dispiace che mia madre ti abbia detto quelle merdate, ma > lo interrompo <Danny, è la verità> sbuffo <Non è la prima persona a dirmele, quindi sto iniziando a pensare che sia realmente così> lo guardo negli occhi, i suoi sono spenti, non c'è sentimento e la sua faccia è cupa
<Samantha, non credo che tua abbia davvero detto una cosa del genere. Allora quello che ti ho detto io, i sentimenti che ci sto mettendo e le emozioni che stiamo provando sono delle stronzate?> mi urla in faccia, adesso è rabbia, la scintilla che gli passa negli occhi <Lo capisci che stiamo facendo il gioco di mia madre? Ci ha messi l'uno control'altra, stiamo litigando per un parere che conta meno di zero. Sammy, fidati di me, ti prego> La sua espressione è cambiata nuovamente, ora è affranto
<Dan, io mi fido di te.. c'è qualcosa, in ciò che Stella ha detto, che mi ha fatto riflettere,devo capire se è importante o meno, ma lo devo fare da sola> Ed ecco qua, è tornata la Sam che appena qualcosa la turba si isola,anche dalle persone che gli danno stabilità e le mostrano piena fiducia. Pensavo di esserci riuscita a oltrepassare questo mio tarlo ma evidentemente era solo oscurato temporaneamente ed adesso è tornato. Dan si avvicina a me, ma di scatto indietreggio creando in lui un cipiglio e una forte amarezza
<Io non ti lascio,combatterò per te. Ora, domani e per sempre> dice convinto,allunga una mano sul mio viso, creando in me un sacco di brividi per il contrasto: la sua pelle inspiegabilmente calda e la mia gelata.
<Non ti sto lasciando, ti sto chiedendo di concedermi un po'di tempo per riflettere su me stessa> addolcisco le parole, ed è vero, io amo Danny alla follia, non ho intenzioni di lasciarlo andare via da me, ma devo capire qualcosa che ancora non so su me, e se sono con lui non ci riesco.
<Puoi riportarmi al dormitorio?> domando mentre andiamo verso la sua macchina, lui annuisce in silenzio e si dirige, sorpassandomi, verso la macchina.
Il tragitto è caratterizzato da lunghi sbuffi e da attimi interminabili di silenzio. Danny, stringe il volante con una foga visto che le sue nocche sono bianche e tiene gli occhi fissi sulla strada, come se fosse da solo, come se io non esistessi.
Quando siamo fermi ad un semaforo, Dan ha la mano sul cambio, decido di appoggiarci la mia, inizio a fare piccoli cerchi con il pollice, ma niente è diventato freddo come il ghiaccio. Ritraggo la mano e mi volto verso il mio finestrino.
<Buonanotte>rompe il ghiaccio non appena siamo nel viale del dormitorio, io lo guardo e mi avvicino per lasciargli un piccolo bacio sulla guancia,ma lui si gira di scatto e incontro le sue calde e soffici labbra, lamia voce interna dice che devo andarmene, ma quello che faccio è tutt'altro, oltrepasso il mio sedile, gli monto a cavalcioni e iniziamo un lungo bacio passionale, prima senza la lingua dopo le nostre lingue si intrecciano, destinate a non lasciarsi più.
Appoggiola mia fronte alla sua, respiriamo i nostri sospiri ansimanti, e cigodiamo della pace circostante.
<Dan, io non ti sto lasciando,ti amo da morire.> dico baciandoli la punta del naso <Non potrei stare senza di te, ormai> schiocco un piccolo bacio sull'occhio destro <Credimi, sono totalmente> gli bacio l'altro occhio <Follemente> bacio l'angolo della sua bocca <Innamorata>faccio lo stesso con l'altro <Di te> concludo sulla bocca.Sembra essersi rasserenato, lo noto da come mi guarda,i suoi lineamenti si sono addolciti.
<Anche io, piccola> ci perdiamo in un altro lungo bacio.
Restiamo nella macchina per almeno 3 ore, quando sentiamo un brontolio proveniente dal mio stomaco, Dan mi guarda e scoppia a ridere ed io lo seguo
<Hai fame?> chiede ridendo
<Non puoi immaginare quanta fame abbia> dico sinceramente, guarda l'ora indicata sul cruscotto della macchina e sorride, sono le 2 del mattino, e domani abbiamo entrambi lezione.
<Andiamoa mangiare, ti porto in un posto che fa dei panini eccezionali>dice, quindi scendo da lui e mi risiedo sul mio sedile, allaccio lacintura di sicurezza e Dan parte.
Torno nel mio dormitorio verso le 4 del mattino, gli occhi chiedono pietà dal sonno e dal precedente pianto. Entro piano piano in stanza, e c'è Gin che dorme. Vado nel piccolo bagno e mi strucco, mi metto il pigiama e mi corico.
Mi addormento pensando a Dan ed io che mangiamo panini con salciccia, würstel e altre cose varie.
Mi addormento con il sorriso.
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DOVE TI PORTA IL CUORE
RomanceUna storia d'amore, che vi appassionerà, in tutte le sue sfaccettature. Quando due caratteri apparentemente diversi si incontrano, non si può mai immaginare cosa potrà succedere: Amore alla follia? Odio alla follia? Lo scoprirete leggendo, questa br...