Marzo: 🦋

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«Noi Aristocratici della Matita Rossa proponiamo ogni mese una sfida» cominciò la piccola Wendy «Il Principe e la Principessa fanno la loro richiesta e la borghesia e ogni altra classe a essa inferiore è tenuta a soddisfarla. Semplice, vero?» sorrise. Ma chi si credevano di essere quei mocciosi? Una richiesta? Che tipo di richiesta? Il modo in cui quei bambini lo stavano guardando non gli piaceva per niente, aveva visto espressioni meno furbe e maliziose sui volti dei bambini per strada. La Principessa riprese il suo discorso «Sappi però che se non dovessi presentare il dono del mese, dovrai scontare una pena. La Baronessa Meg si occupa di creare nuovi metodi per punire gli ingrati» disse rivolgendo lo sguardo alla suddetta Meg, la quale fece una piccola riverenza verso Ciel con uno sguardo che gridava in silenzio "non vedo l'ora che tocchi a te". «Se sarai in grado di soddisfare il Principe e la Principessa ogni mese con diligenza, potrai entrare a far parte degli Aristocratici della Matita Rossa» concluse infine Wendy, tornando a sedersi sul suo trono. Jennifer fece lo stesso e sussurrò qualcosa all'orecchio della sua amica.

«Mh-hm... certo... perché no, sì...» mormorò la Principessa.

«Molto bene. Il dono del mese è stato deciso. Il Principe è stato troppo gentile a mio parere, ma dopotutto è per questo che siede sul trono accanto a me» comunicò ancora Wendy. A Ciel dava sui nervi il modo in cui quella bimbetta si desse delle arie spicciolando qualche parola forbita. Lui era capace di molto meglio: sapeva parlare francese e latino, conosceva la musica, la matematica, la storia del suo paese e quella dei continenti lontani, aveva a che fare ogni giorno con capi d'azienda e altre situazioni che non siamo qui a precisare. Cosa ci faceva in mezzo a quattro orfanelli che si credevano degli aristocratici? L'unico vero aristocratico lì era lui ed era costretto a nasconderlo per chissà quanto tempo! Comunque, a quell'annuncio tutti i bambini sussultarono gioiosi e si voltarono verso l'altare in attesa che il dono venisse annunciato. Wendy strinse la mano al Principe «A te l'onore, mio caro». Jennifer si alzò in piedi e con una mano sul fianco e l'indice dell'altra puntato al cielo, annunciò a gran voce «Il Principe e la Regina esigeranno per questo mese... una bellissima farfalla!». Pft, una farfalla? Tutto qui? ... Beh, che ci si poteva mai aspettare da dei bambini? Il Conte aveva però una domanda al riguardo e se si fosse tolto quel dubbio avrebbe sicuramente avuto più probabilità di arrivare a trovarne una. Fece un passo avanti ed alzò la mano, quasi come se fosse uno studente ad una lezione. Jennifer, che era tornata a sedersi, acconsentì a dargli la parola con un cenno del capo. «Ecco... la farfalla deve essere necessariamente viva o...» non sapeva che concetto avessero di morte quei bambini, ma lui la conosceva fin troppo bene. Wendy cancellò ogni dubbio con la sua intromissione «L'importante è che sia bella» disse «Ora che l'annuncio è stato dato, potete andare. Ricordate: il fatto che abbiate messo piede qui dentro non significa che accadrà di nuovo e nemmeno tanto presto! Abbiamo solo fatto un'eccezione per il nuovo arrivato. Dovrete essere degni del titolo di Aristocratico per rimettere di nuovo piede qui dentro! Andate ora! La caccia è aperta!». A quel via ogni bambino borghese corse verso la porta ridendo e schiamazzando. Ciel non vedeva perché tanta fretta, visto che le farfalle non giravano di notte e sperava vivamente che quei marmocchi conoscessero la differenza tra una farfalla e una falena. «Beh? Che fai ancora qui? Sparisci!» Diana si fece sentire e con un gesto simile a quello di un padrone col servo, scacciò Ciel via dalla stanza. Il Conte non vedeva di buon occhio nessuna delle presenti, fatta forse eccezione per Jennifer che da quanto aveva capito, era arrivata qualche giorno prima di lui e la rendeva la più probabile - o meglio - unica dei sospettati «Sì! Vado!» esclamò Ciel, correndo fuori dall'attico e chiudendo la porta dietro di sé. «Volete una bellissima farfalla? ... Bene, vi porterò il lepidottero più bello mai visto prima» pensò mentre si dirigeva al dormitorio, dove alcuni bambini stavano già organizzandosi a gruppi su come catturare una farfalla. Ma la domanda vera era: ce l'avrebbe fatta senza Sebastian? Il maggiordomo si occupava di tutto al posto suo e le cose che sapeva fare da solo erano ben poche (e la maggior parte gli venivano pure male). Per Ciel non era solo una sciocca richiesta per partecipare a un patetico giochino tra bambini, era una sfida, una prova per misurare la sua autonomia e testare quanto fosse veramente superiore a qualsiasi altro bambino, che fosse della sua stessa età o meno. Ciel adorava sia i giochi che le sfide. Non poteva resistere.

Kuroshitsuji×Rule Of Rose ||Book of Red Rose||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora