Il buio calò in fretta. I dintorni dell'orfanotrofio erano silenziosi, gli unici suoni udibili dall'esterno erano il canto degli insetti notturni e ogni tanto qualche gufo che sorvolava la strana collina isolata dal mondo. Ciel aveva passato tutto il tempo in compagnia dei bambini rimasti con lui nel dormitorio, fata eccezione per Clara che dopo un po' venne convocata dal signor Hoffman tramite l'interfono, un sistema audio che permetteva di dare comunicazioni importanti tramite piccoli megafoni installati in ogni stanza dell'edificio. Il Conte inizialmente non ci vide poi tutta quella stranezza, se non fosse per l'espressione preoccupata di Clara quando si alzò dal letto per andarsene. Poco dopo, dall'interfono si sentì la voce della signora Martha annunciare la cena e da lì si spostarono nella caffetteria. Ciel non ci vedeva motivo di chiamarla così, ma una volta entrato si rese conto del motivo: la sala era sì una sorta di mensa, ma ospitava un bancone dietro al quale Martha impiattava i pasti per i bambini e serviva loro da bere. Gli parve anche di scorgere qualche bottiglia di liquore e altri alcolici di cui probabilmente i bambini ignoravano l'esistenza. Probabilmente venivano serviti agli adulti nelle occasioni importanti, semmai ce ne fossero state. Siccome il Conte aveva fatto amicizia con Wendy e Jennifer, decise di sedersi al tavolo con loro. Ogni tavolo aveva tre posti per lato lungo del tavolo, e così facendo restarono tre posti liberi che vennero subito occupati da Diana, Meg e Eleanor. Amanda era seduta tutta sola ad un tavolo in fondo alla sala e lo salutò da lontano in modo imbarazzante. Susan e Olivia avevano un tavolo tutto per loro, e lo stesso valeva per i maschietti. Clara non c'era. Ciel non mancò di notare gli sguardi che vagavano per la sala; erano spesso e volentieri puntati su di lui. Si sforzava di pensare che fosse una cosa normale, dovuta al fatto che fosse "quello nuovo" e che tutti erano curiosi di vederlo mangiare, ma la verità era ben altra e lontana dalla sua immaginazione. Quando la cena fu servita a tutti - e qui nascevano i primi rimpianti per la cucina di Sebastian - Martha uscì dalla mensa. Diana alzò il suo bicchiere pieno d'acqua e introdusse un piccolo discorso che pareva dovesse concludersi in un brindisi. Cosa c'era da festeggiare? «Ascoltate tutti! Dobbiamo rendere omaggio al nuovo arrivato, Ciel!» ci fu una punta di disprezzo nel pronunciare quel nome «Dopo cena, sei invitato a raggiungere l'attico per assistere all'annunciazione del regalo del mese!». Wendy storse il naso a quell'annuncio e si alzò dal tavolo per mettersi in piedi sulla sedia e puntare il dito contro la ragazza dai capelli rossi «Chi ti ha dato il permesso di parlare? Devo forse ricordarti chi si trova sul gradino sopra di te?». Ciel non ci stava capendo niente, ma stette a guardare in silenzio. Diana abbassò la cresta e anche il bicchiere, sussurrando in un digrigno di denti "scusa". La biondina tornò a sedersi sistemandosi il vestitino e i capelli, per poi rivolgersi al bambino con la benda «Perdona la scenata, Ciel. Ma quel che ha detto Diana è vero. Sei invitato nell'attico dopo cena. Non preoccuparti, sono sicura che ti divertirai, vedrai!». Detto questo, la pressione che aleggiava nella stanza sembrò raddoppiare e tutti si misero a mangiare, silenziosi e diligenti. Perché la cosa faceva accapponare la pelle? Jennifer sembrava quella meno propensa a seguire gli altri, di fatto il suo sguardo teso si soffermò più del dovuto sul Conte, dal quale si separò quando Wendy le diede una leggera gomitata per farla tornare alla realtà. Qualcosa non andava. Nascondevano qualcosa... o giocavano ad avere dei segreti? Sentiva che oltre al ritrovamento della bambina del dirigibile ci fosse altro da scoprire... ma allo stesso tempo aveva come il presentimento che tutto dovesse essere lasciato a tacere.
•✿──────✧✿🌹✿✧──────✿•
Man mano che i bambini finirono di cenare, portarono le loro stoviglie vuote al bancone e uscirono dalla sala, lasciandosi dietro piccole scie di risate e ghigni. La sala finì con lo svuotarsi e a tavola rimase soltanto Ciel, spaesato e confuso. Paradossalmente, nonostante fosse solo sentiva tanti piccoli occhietti addosso, che lo scrutavano e analizzavano. Si alzò dal suo posto e come tutti gli altri andò a mettere il suo piatto, posate e bicchiere sul bancone ed uscì dalla sala. Nell'androne tutto taceva. «Pft, bambini strambi, cibo scadente e tanti chiacchiericci. Ma chi me l'ha fatto fare?» sussurrò a sé stesso. Mai avrebbe richiamato Sebastian fino al completamento della sua missione, di cui non sapeva nemmeno la durata. Avrebbe potuto impiegarci più del previsto... per questo aveva dato istruzioni precise a Sebastian e gli altri suoi servi, in modo che potessero andare avanti per un bel po' anche senza di lui. Ad ogni modo, l'attenzione di Ciel si spostò dai suoi pensieri nostalgici dei comfort di casa ai fogli di carta appesi ai piedi delle scale. Il primo diceva "← Club degli Aristocratici della Matita Rossa" e il secondo sembrava una sorta di albero di classi sociali.
In cima, con un pastello rosso, c'erano disegnati rispettivamente un bambino e una bambina, intitolati "Principe Orso" e "Principessa della Rosa Rossa". Sotto di loro c'erano altre tre figure ugualmente stilizzate in rosso, accomunate dalla voce "Aristocratici": tutte e tre di aspetto femminile, ognuna con un titolo diverso, ovvero "Duchessa", "Contessa" e "Baronessa". Scendendo ancora più giù, con un pastello blu, erano stilizzate altre figure per un totale di sei racchiuse dal titolo "Borghesi". Infine, in fondo alla lista, c'era la voce "Poveri" con una sola figura più rotonda rispetto alle altre.
«Che razza di disegnino malato è mai questo?» rifletté il Conte, alzando lo sguardo verso la scala e posandolo sul buio fuori dalla finestra posizionata a metà di queste. Non poteva tirarsene fuori. Facendo il conto, tutti i bambini - lui compreso - rientravano in quel foglietto intitolato "Ranghi sociali" e aveva anche una vaga idea su chi fosse l'unico "povero" in quell'orfanotrofio. Ciel tirò un sospiro, probabilmente per il nervosismo, e salì le scale seguendo le indicazioni dei fogli sui muri. Il ragazzino si ritrovò davanti ad una porta alquanto bizzarra con in cima un pezzo di cartone largo abbastanza da scriverci a caratteri cubitali "Club degli Aristocratici". Il giovanotto fece spallucce pensando «Di certo non è il bagno». Attaccata alla parte bassa della porta c'era una scatola con una fessura, che sembrava fatta a posta per farci scivolare dentro piccoli oggetti. Chissà se dall'altro lato era possibile recuperare qualsiasi cosa vi fosse stata messa al suo interno... Ciel decise di smettere di porsi interrogativi tanto sciocchi ed aprì la porta, lentamente, giusto perché non aveva bussato prima di entrare.
•✿──────✧✿🌹✿✧──────✿•
Davanti a Ciel si distendeva un lungo tappeto rosso i cui bordi erano tracciati da una lunga fila di candele, che andavano ad illuminare una serie di tavoli posti l'uno sopra l'altro e coperti da grandi lenzuoli bianchi. Davanti a quei tavoli, illuminate da altrettante candele poste in giro per la stanza, c'erano Diana, Meg e Eleanor. Ai lati del tappeto, come se fosse stata una folla di sudditi, c'erano tutti gli altri bambini. In cima ai tavoli, sopra le sedie adornate come se fossero due troni di tutto rispetto, c'erano Jennifer a sinistra, e Wendy a destra. Principe e Principessa. «Un momento... Jennifer è il Principe?!» fu il primo pensiero che attraversò la mente confusa del Conte. Entrambe le figure poste più in alto si alzarono in piedi per fare un breve inchino ed annunciare, richiamando il fremito del loro giovanissimo popolo, «Benvenuto al Club degli Aristocratici della Matita Rossa, Ciel!».
![](https://img.wattpad.com/cover/132131586-288-k203582.jpg)
STAI LEGGENDO
Kuroshitsuji×Rule Of Rose ||Book of Red Rose||
FanficLa Regina affida l'ennesimo incarico al suo fidato Cane da Guardia. Il Conte Phatomhive verrà mandato ad indagare in un orfanotrofio alla ricerca di una bambina miracolosamente sopravvissuta ad un tragico incidente. Questa volta Ciel sarà solo - per...