- 37 giorni
· Eren ·
Ho paura.
Così tanta da svegliarmi in piena notte e cercare il calore di Levi nel letto. E quando non lo trovo il terrore che sia stato tutto un sogno - o peggio, che sia già troppo tardi - mi assale così forte da non farmi respirare. Ogni volta lui compare sulla soglia della camera, magari con una tazza di tè in mano, e si siede accanto a me stringendomi forte e carezzandomi la schiena, attendendo che la crisi passi.
Non ha mai dormito molto, l'ho sempre saputo, ma la causa della sua insonnia nell'ultimo periodo è la stessa per la quale mi sveglio di soprassalto, sudato e con lo stomaco sottosopra.
Ha paura.
È sempre così che ci riaddormentiamo: l'uno tra le braccia dell'altro mentre sussurriamo che tutto andrà bene, che la lontananza sarà solo l'ennesimo ostacolo da superare, che tornerà da me per non lasciarmi mai più.
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«È un amore! Guarda come ride!»
La piccola tra le mie braccia sorride, mostrando due adorabili fossette, tentando di afferrare il mio dito indice mentre le faccio delle smorfie ridicole.
Zophia è semplicemente perfetta, una piccola principessa nel suo vestitino rosa ed i calzini col merletto. Ha pochi capelli, come è giusto che sia per un neonato di pochi mesi, ma ha preso i colori dei genitori e, anche se è ancora presto per dirlo, scommetto che avrà gli occhi chiari.
Nanaba non smette di guardarci, seduta in sala d'attesa, mentre gioco con la figlia sottraendomi ai miei doveri.
«Ehi, quando è il mio turno?» si lamenta Hanji che, negli ultimi mesi di gravidanza e maternità, ha sostituito la moglie di Mike alla reception.
«Quando si sarà stancata di me.» le dedico una linguaccia, concentrandomi di nuovo sulla bimba che a quel suono ha iniziato a ridere a crepapelle.
«È impossibile Eren: le donne ti adorano, e Zophia a quanto sembra non è da meno..!»
«Peccato che simpatizzi col fronte nemico, adesso...» sospira teatralmente la bruna, facendo arrossire me come un pomodoro e ridere la giovane madre.
«Non credo che il genere femminile sentirà troppo la mia mancanza.»
«Io non ne sarei troppo sicuro.» si aggiunge Petra, raggiungendoci «Almeno metà delle vostre pazienti viene qui per te!»
«E l'altra metà?» chiedo, tentando di sviare il discorso dalla mia persona.
«Per Erwin, ovvio.» Mike appare dal nulla, silenzioso come un ninja, facendomi sobbalzare e avvicinandosi alla moglie per darle un bacio. «Ciao amore, mi cambio in un minuto.»
«Meno male che non sono un tipo geloso..!» ride Hanji, allungando le braccia verso la piccola e avvicinandola a sé.
Un suono piuttosto rumoroso, proveniente dal pannolino, fa voltare tutti all'unisono verso la piccola Zophia che mostra fieramente le sue gengive rosse. L'odore che ne segue è inconfondibile.
«Vado a vedere come se la cava Erwin!»
«Io do una sistemata ai ferri.»
«Vado nello spogliatoio.»
«Vengo con te caro.»
In un batter d'occhio Hanji è da sola, che tiene la neonata tra le mani neanche fosse un ordigno esplosivo.

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One Last Night
FanfictionCi sono persone che è scritto debbano incontrarsi. Esistenze destinate ad intrecciarsi, in modo assoluto ed innegabile. Ma stare insieme, quella è una scelta: nessuno sa da lì in poi quale sarà il corso degli eventi. L'unica cosa che conta, e che è...