13° capitolo

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Per Einar era appena iniziata una tortura quotidiana, se così possiamo chiamarla.

Lui non sapeva che tutto quel che stava accadendo era dovuto al fatto che Valentina lo amasse ancora.

Ma neanche Filippo sapeva della difficile situazione del cubano.

"Che cosa?"

Aveva detto Einar, ancora sotto shock.

E trovando quella lettera, scritta dal presunto aggressore, il suo cuore fece un piccolo rumore:
Come se un pezzo di vetro fosse caduto a terra, e quindi frantumato in mille pezzi.

Non capiva chi potesse essere quel ragazzo.

Ma non immaginava minimamente che la colpa era di Valentina, la sua ex ragazza.

"Einar, come ti sei conciato?"

Filippo, un Filippo preoccupato dall'aspetto del cubano era entrato dalla porta principale.

"N-niente, sono solo c-caduto."

Non ci credeva, Filippo, faceva di tutto per fidarsi di Einar, ma quella volta non ci riuscì.

"Non ti credo"
Aveva sibilato il monzese, più sicuro che mai.

"P-perché non dovresti crederci? È-è la v-verità"

"Balbetti solo quando hai paura di qualcosa, oppure quando non stai dicendo la verità"

Lo aveva capito, Filippo, aveva capito che qualcosa non andava.

"Dimmi la verità, ed io ti dirò tutto quel che vuoi"

Provava a dire così, per aiutarlo a parlare.

"M-mh, ok.
Poco fa mi sono svegliato e ho trovato un bigliettino, c'era scritto che io ero una brava persona.
Poi un tipo mi ha mandato dei messaggi dove dicevano di avermi drogato e picchiato."

"Sai chi sono questi tipi?"

Aveva serrato la mascella, Filippo.
Non sopportava tutto ciò.

"N-no"

"M-ma ora cambiamo a-argomento.
Voglio che tu mi dica la tua verità."

"Tutto quel che vuoi"

Non immaginava che Einar potesse chiedere un qualcosa di così grande a Filippo, ma la cosa giusta era non mentire.

"Ti piaccio?"

Non parlò, era passato a qualcosa di più semplice:
Lo aveva preso per i fianchi, e aveva iniziato ha incidere piccoli cerchi immaginari sul braccio del cubano.
Poi aveva iniziato a baciare il collo, le guance, e infine le labbra.

Un paradiso.

Me.
E dopo parecchio tempo, sono tornata.
HO GIÀ PENSATO AL FINALE, OK

E HO ANCHE GIÀ PENSATO AL SEQUEL.

Cioè ho le idee chiare.

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