35. vuoi diventare mia moglie?

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Era uscito dall'ospedale.
Nei giorni passati ci eravamo messi d'accordo per parlare con la nostra famiglia e con Sara.
Appena arrivati a casa ci sedemmo sul divano e ci mettemmo in cerchio.
«Che succede?» domandò mio padre sedendosi sulla sua poltrona.
«Credo che voi sappiate che Fede aspetta un bambino...» disse stringendomi la mano.
Tutti annuirono.
«E che io sono il padre giusto?» continuò parlando cautamente.
Annuirono nuovamente.
«Voi cosa pensate riguardo a ciò?» domandò incuriosito.
Tutti rimasero in silenzio.
«Accetterete il fatto che io e Fede stiamo insieme?» continuò dopo non aver ottenuto risposta.
«Non credo voi siate pronti.» disse Raffaella tristemente.
«Siete giovani e poi un piccolo legame di parentela c'è. Non va bene.» continuò mio padre innervosito.
«Perché?!» disse Riccardo innervosito.
«Ma vi rendete conto? Io e tua madre stiamo insieme! Come potete voi due, ormai fratelli, avere un bimbo!» urlò mio padre furioso.
«Cristiano! Io amo Federica, lei ama me! Basta crearsi paranoie inutili! Io starò insieme a lei, nonostante ciò che pensate e volete! La amo!» disse scoppiando a piangere.
Abbassai la testa e iniziai a piangere anche io, cercando di non dare a vedere la felicità che spruzzava dentro di me.
«Ma perché proprio la mia Fede, Riccardo?! Non potevi innamorarti di qualcun'altra?»
«So perché ho scelto lei. L'ho scelta perché lei è bella e lo sarebbe anche se fosse brutta. Perché lei è mia, e lo sarebbe anche se fosse di qualcun'altro.» disse più serio che mai.
Mio padre lo guardò meravigliato.
«La amo Cristiano.» terminò Riccardo pregandolo.
Raffaella gli sorrise e di conseguenza lo fece anche Riccardo.
Ce l'avevamo fatta.
Salimmo al piano di sopra e andammo in camera sua.
Ci distendemmo sul letto e lui mi continuò a guardare per tutta la sera.
«Perché mi guardi così?» domandai ridendo.
«Perché sei bella.» mi rispose come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.
«Se diventerò brutta?»
«Io diventerò miope.»
«Se diventerò triste?»
«Io diventerò un pagliaccio.»
«Se diventerò grassa.»
«Romperò lo specchio.»
«Se diventerò vecchia?»
«Invecchierò con te.»
«Se diventerò rauca?»
«Io diventerò sordo.»
«Se il mio umore diventerà pessimo?»
«Io ti farò il solletico.»
«E se...» poi mi bloccai.
«Se?» domandò lui curioso.
«Se smetterò di amarti?» domandò con gli occhi lucidi.
«Io ti riconquisterò ogni giorno della mia vita.» disse sorridendomi.
Lo presi da dietro il collo e lo baciai appassionatamente.
«Riguardo il problema Sara?» domandai tristemente.
«Si è fidanzata con Luca.» disse lui ridendo.
«Quando?!» domandai curiosa.
«Non lo so, so solo che ora tu e quel fagiolino nella tua pancia siete il mio tutto e non ho più bisogno di nient'altro.» rispose sorridendo.
Poi si alzò di scatto, prese una cosa dalla tasca del jeans e poi si inginocchiò.
«Federica Carta, vuoi diventare mia moglie?» domandò ridendo.
Mi bloccai e scoppiai a piangere.
Gli saltano addosso e lo baciai.
«Lo devo prendere per un "si"?» domandò scoppiando anche lui a piangere.
«Se sono con te sarà sempre un "sì" Riccardo.»
Non è stato una casualità, è stato il mio destino. Il mio punto di riferimento.
Il mio angolo buio. La mia debolezza.
Tutto quello che mi circondava sapeva di lui.
Non sapevo se era amore, non sapevo cos'era.
Mi piaceva, così com'era, semplicemente lui.
Non capivo se fosse normale volerlo con me per tutta la vita.
Alla fine l'ho capito: lui era l'amore che mi prendeva e mi sconvolgeva, il mio eterno delirio. Il mio straziante tormento.
Io e lui eravamo una cosa a parte a questo mondo.
Dopo nove mesi nacque Riccardo Junior.
Aveva i tratti, i modi di fare, il sorriso del padre e di questo ne ero più che fiera.

Innamorata del mio fratellastroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora