25. peggio di prima

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Mi alzai ma lui non era più accanto a me.
Decisi di correre in camera mia, mettermi qualcosa di meno provocante addosso e di scendere in cucina per vedere se lui era lì.
Prima che entrassi lo sentì parlare con sua mamma.
«Sei una delusione di figlio Riccardo! Sono stanca delle tue cazzate!» disse Raffaella urlando.
«Non è una cazzata mamma! Ti prego, aiutami tu!» la pregò lui quasi piangendo.
«Aiutarti a fare una cosa sbagliata? Riccardo metti la testa sulle spalle e renditi conto che non siamo in un film ma nella vita reale.» disse lei facendo terminare il discorso.
Entrai di scatto, facendo finta di niente e li salutai.
Raffaella ricambiò mentre Riccardo era innervosito.
Appena mi sedetti, lui si alzò e corse in camera sua sbattendo la porta.
«Cos'ha luna storta?» domandò Luca entrando in cucina.
«L'ho sgridato.» disse Raffaella imburrando per bene il pane.
«Cosa ha fatto?» domandò Luca ridendo e sedendosi accanto a me.
«Qualcosa di grave.» poi addentò ciò che aveva preparato ed uscì dalla cucina.
«Tutto bene?» domandò Luca dopo qualche minuto di silenzio.
«Sì, grazie Luca.» risposi sorridendo.
Dopo mi alzai e corsi in camera di Riki: volevo sapere cosa era successo tra lui e sua madre.
«Cosa vuoi?» domandò appena entrai.
«Tutto bene?»
«Sì.» disse mettendosi le scarpe.
«Come mai sei così freddo?» domandai con le lacrime agli occhi.
«Come dovrei essere? Mica sei la mia ragazza!» disse facendo una risata malefica.
«Io non capisco!» dissi facendo scendere qualche lacrima.
«Sei sempre a piangere tu?!» urlò innervosito.
«Cosa devo fare? Essere felice del modo in cui ti stai comportando con me?!» domandai innervosita.
«Mi sto comportando come mi sono sempre comportato. Non hai detto tu che dobbiamo toglierci quella fantasia?» disse ridendo malvagiamente.
Lui non era il mio Riccardo.
«Sparisci!» disse poco dopo.
Uscì sbattendo la porta. Ero colma di ira.
Misi un paio di scarpe da ginnastica, presi la borsa e uscì di casa.
Non potevo stare a lungo lì.
Andai dalle mie amiche, perché nonostante tutto e tutti loro mi capivano davvero.
«Perché non lo lasci perdere?!» domandò Shady prendendo la panna dal frigo.
«Lo farò.» dissi tristemente.
Non potevo credere a quello che era successo.
Per il semplice fatto che per una volta credevo veramente di aver ottenuto una tregua con Riccardo. Mi sbagliavo, come al solito del resto.
«Vi va di dormire da me stanotte?» domandai quasi in lacrime.
«Io in realtà volevo uscire con Andreas però preferisco stare con te!» disse Vittoria sorridendo.
«Con Andreas?! Müller?» domandai curiosa.
Annuì.
«Quando volevi dircelo?» domandò Shady lanciandole un cuscino.
Scoppiò a ridere.
«Vitto, non annullare tutto per me.» dissi sorridendo.
«Sei più importante tu. Tranquilla, ci sarò stasera.»
Tornammo a casa mia tutte insieme e lo trovammo li sul divano che giocava ai videogiochi con Andreas e Mike.
Ridevano.
Lui sembrava così stronzo, non come era fino alla sera prima.
«Credi di fissarmi ancora tanto? Mica sei Sara!» disse lui ridendo.
Scossi la testa.
«Riccardo, non ti comportare così però!» disse Andreas rimproverandolo.
«Che c'è? Dico la verità! L'ho usata, mi sono divertito! Sapete tutti che per me c'è solo Sara!» disse ridendo.
Sentì tutto intorno a me mancare.
La terra, il pavimento, le gambe.
Mi aveva usato.
Certo, era naturale.
Non poteva vincerla così.
Mi avvicinai a lui fino ad essergli difronte.
Lo guardai con disprezzo.
«Che vuoi?» domandò scazzato.
Feci ciò che più mi sentivo di fare: gli tirai due schiaffi sulle guance.
Li tirai più forte che potevo. Non si doveva mai più permettere.
Pensavo che ciò mi avrebbe fatto sentire più forte o che almeno mi avrebbe fatto sentire meglio e invece...mi sentivo peggio di prima.

Innamorata del mio fratellastroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora