LA RAGAZZA INESPERTA

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Qualche settimana prima, tra messaggi scambiati per cellulare e discorsi fatti di persona accompagnati da due tazzine di caffè mi ero fatto una vaga idea della tipa che fosse la giovane studentessa universitaria.

Lei era Anna, una ragazza di 21 anni che stava frequentando l'ultimo anno di università come logopedista.
Quello che avevo capito riguardava la sua inesperienza in tema sessuale.
In base alla sua descrizione non aveva mai avuto rapporti interi con un ragazzo e finalmente aveva voglia di fare le sue prime esperienze, ma di questo avrò modo di parlarne più in là.

Quando avevamo avuto modo di parlare dal vivo quindici giorni prima, mi raccontò della sua particolare situazione familiare.
Sua madre e suo padre erano due imprenditori di una nota azienda, erano persone molto all'antica che avevano cresciuto lei e suo fratello più piccolo di 17 anni dentro una campana di vetro senza lasciargli la possibilità di scoprire ciò che il mondo gli riservava.
Anna era abruzzese e per allontanarsi dai suoi genitori era riuscita a convincerli, dopo aver superato il test di ammissione qualche anno prima, a lasciarla andare a studiare a Roma.
Il padre e la madre da esemplari genitori possessivi, dopo tante liti le avevano concesso la possibilità di studiare a Roma a patto che andasse a vivere in una residenza di accoglienza per studenti gestita da suore.

Come lei anche molte altre ragazze vivevano e studiavano lì.

La scelta da parte dei suoi genitori fu strategica secondo la loro mentalità poco elastica ed arcaica perché oltre al fatto che l'avrebbero avvicinata di più "ai valori cristiani" così facendo erano sicuri che sarebbe stata controllata e non avrebbe avuto modo di distrarsi o addirittura di conoscere ragazzi con la quale avrebbe potuto concedersi prima del matrimonio commettendo un atto profano, si anche perché secondo la religione cristiana un rapporto con il proprio partner bisogna averlo solo dopo il matrimonio, solo dopo essersi legati in terra e in cielo con il proprio partner sotto consenso del prete.
Personalmente da piccolo ero un ottimo chierichetto, ero molto partecipe agli avvenimenti ecclesiastici fini al punto di essere stato sia battezzato che cresimato ma con gli anni il mio credo si era affievolito sempre di più fino al punto di diventare ateo. Nonostante ciò non ho mai creduto che un rapporto prima del matrimonio fosse un atto osceno lontano da ogni perdono e regola cristiana come pensavano i suoi genitori.

Quindi i suoi non ammettevano il sesso prima del matrimonio e visto le dure regole che la struttura imponeva sembrava che avevano proprio fatto centro.

Sveglia alle 6 in punto, colazione alle 6:30, uscita dal centro di accoglienza alle 8:00, pranzo facoltativo dalle 13:15 alle 14:15 per chi tornava in struttura, cena facoltativa dalle 20:30 alle 21:30 mentre alle 23:00 controllo ed appello per ogni ragazza che risiedeva lì e nel caso in cui qualsiasi studentessa universitari avrebbe fatto ritardo ovviamente le suore puntualmente alle 23:30 la prima cosa che avrebbero fatto sarebbe stasera quella di chiamare i corrispettivi genitori.

Tornare tardi o dormire fuori era impossibile senza farlo presente ai genitori.

Per dormire fuori avrebbe dovuto chiamare i suoi genitori che a loro volta avrebbero dovuto avvisare l'istituto di accoglienza gestito dalle suore per rassicurare che la propria figlia non sarebbe tornata in struttura.
Durante i giorni in cui mi venne la malsana voglia di proporle di dormire insieme prima che prenotassi il viaggio di andata e di ritorno ovviamente la convinsi ad incontrarci e a passare una notte in mia compagnia. Lei dopo avermi dato conferma aveva prenotato l'albergo per una notte in camera doppia pagando di tasca sua anche per me.
Con i suoi dopo tante telefonate con molta difficoltà era riuscita a convincerli a darle la possibilità per la prima volta di dormire fuori per una notte.
Si era inventata che aveva bisogno di una mano per la tesi e che avrebbe dormito da Pamela, un'amica con cui aveva stretto in quegli anni e che studiava all'università insieme a lei e che oltre ad invitarla a cena a casa sua le aveva proposto di dormire insieme a lei.

Dopo averla ascoltata raccontarmi dei suoi genitori giorni prima io immedesimandomi in lei potevo confermare che dopo un mese in una struttura simile sicuramente sarei uscito pazzo essendo nato in una famiglia in cui la libertà era la prima cosa.
Un cocktail il sabato sera, una serata in discoteca, o la semplice consapevolezza di poter uscire quando e dove voglio per me era indispensabile ovviamente.

Non so perché accettai di vedermi con una ragazza che aveva tutti questi limiti nel vedersi e trascorrere una notte insieme a me.
E se mi avesse dato buca all'ultimo minuto? E se non fosse venuta per paura delle conseguenze? E se non si fosse presentata all'appuntamento per timori ed incertezze personali?!
Molto probabilmente accettai perché i miei desideri carnali inebriavano la mia mente e mi avevano reso poco razionale e molto istintivo in quel periodo e non solo,
ero decisamente instabile dopo 5 mesi da quando avevo troncato con la mia ex, la mia vita monotona aveva bisogno di una svolta ed è per questo che decisi di raggiungerla a Roma rischiando di ricevere buca all'ultimo minuto da parte sua ma per fortuna non fu così.

Mentre prima volutamente sculettava esibendo il suo lato B per provocarmi, gli unici pensieri che mi venivano erano come fosse perfetto il suo sedere e come sarebbe stato bello dominarlo prendendola da dietro!

Io:<< Hai un ombrello?! Sta iniziando a piovere..>>

<<Si Max aspetta che ne ho uno piccolo in borsa, lo prendi tu?>> mi disse facendomi cenno con la mano destra indicandomi lo zaino

<< No troppo impegnativo, fai tu>> le risposi con malizia accendendomi una sigaretta

<< Che sei stronzo, anch'io sono stanca come vedi >> mi rispose Anna

Io:<< non sono stronzo è che semplicemente non ho voglia di scomodarmi e lascio fare a te>> le risposi da perfetto stronzo come mi aveva chiamato lei facendole un occhiolino dopo essermi acceso l'ennesima sigaretta

Difatti non la aiutai, prese l'ombrello di color giallo tutta sola appoggiando lo zaino su un muretto che faceva angolo lungo la strada. Dopo averlo preso lo apri e si avvicinò per coprirmi mentre aveva iniziato a piovere.

Io<< vedo che sei abbastanza lenta a prendere e maneggiare l'ombrello, spero che questa sera nonostante la lunga giornata sarai più rapida mia cara>> le risposi ridendo

<<Sempre più stronzo tu eh?!>> mi rispose assecondando la mia malizia

Mentre ci incamminavamo verso l'albergo oltre alla pioggia leggera che si manteneva tale il traffico lungo le strade era diminuito e ormai era calata la notte.

Erano le 20:03, avevamo preso con comodo quel momento senza badare al maltempo come se stessimo facendo una passeggiata durante una giornata di sole ma i miei desideri si facevano sempre più vividi.

<<Bene basta girare l'angolo e lungo la strada sulla seconda traversa a destra dovremmo arrivare in albergo>> le dissi guardando il navigatore de mio cellulare mentre con una mano le presi l'ombrello per tenerlo stretto dopo aver buttato la mia sigaretta

<< Mmmh bene quindi tra poco siamo in albergo, mmmmh be bene!>> mi rispose la ragazza lasciando trasparire un po' di nervosismo tra le sue parole

In quel momento io preferii non dire niente, non potevo più mentire rassicurandola e tranquillizzandola, eravamo quasi in albergo e doveva prepararsi, non l'avrei risparmiata una volta soli in camera, un po' di tensione e nervosismo era normale visto che non mi sarei posto alcun freno per nessuna ragione al mondo con la giovane ragazza inesperta pur di soddisfare le mie fantasie violente e lei grazie al classico sesto senso femminile tutto questo lo aveva percepito.

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//Spazio riservato all'autore//

Cosa pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto?

Spero di sì !!

Più commenti e voti riceverò e più sarò motivato a raccontarvi il proseguo entrando nel dettaglio della mia autobiografia tra descrizioni erotiche e perverse!!

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