IL "BACIO" 2

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VIAGGI PERVERSI prossimamente cartaceo

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Anna aveva perso quel sorriso malizioso che riempiva le sue labbra poco prima che entrassimo nella stanza numero 56.
Da quando ci eravamo incontrati alla stazione centrale di Roma piano piano sembrava essersi tranquillizzata, dai gesti e dai sorrisi molto più spontanei piano piano aveva incominciato ad essere molto più agiata e spontanea solo che tutto questo venne meno da quando avevo chiuso la porta a chiave della camera d'albergo.
Era un momento particolarmente strano per lei, ero lì a palparle il seno sinistro mentre con la mano di destra avvolta intorno alla sua nuca la tenevo stretta su di me mentre le violentavo la bocca con la lingua.
Potevo essere molto più rispettoso difronte ad una ragazza vergine ed inesperta come lei ma tutto questo era eccitante e personalmente non riuscivo a porre freni a quella inesorabile voglia di possederla con violenza.
Il mio non era un semplice bacio alla francese come quelli che fanno vedere in un film romantico in Tv, assolutamente no, era molto di più, era un bacio in cui più la mia lingua riusciva a riempire ogni angolo della sua bocca e più mi sentivo appagato.
Lentamente il reggiseno in pizzo, dopo le mie intense palpate sul suo seno sinistro, aveva fatto in modo che entrambe le coppe si spostassero lungo il lato di destra lasciando traboccare oltre alla tetta di sinistra anche quella di destra ancor prima di slacciarle il reggiseno. Dopo averla ripetutamente baciato in modo soffocante, lasciandola senza fiato più volte, mi presi un attimo di tempo per guardarle il seno. Aveva una terza abbondante e presumibilmente posso tutt'ora ipotizzare che portasse una coppa taglia C

<< Max vai piano, non riesco a respirare se mi baci così.. >> mi disse Anna con un senso di aria di smarrimento

<< più piano di così non riesco mia cara>> le risposi io maliziosamente e soddisfatto della sua risposta, in quel momento dominarla era uno tra i miei primi obiettivi.

Mentre le guardavo il seno con la mano di sinistra iniziai a scendere lungo il suo corpo e un attimo dopo portai giù anche la mano di destra lasciandole un attimo di fiato.
Iniziai a sbottonarle la camicia gialla di cotone partendo dal quarto bottone per poi continuare a sbottonarle il quinto, il sesto e così via fino all ultimo, volevo vedere di più, volevo scendere ancora e sfilarle i jeans, ciò che ricordo di quel momento è che avevo una tremenda voglia di leccarle ogni angolo del suo corpo con la convinzione che provando nuove emozioni esclusivamente carnali mi sarei sentito soddisfatto a pieno di me.

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//spazio riservato all'autore//

Questa è la continuazione del settimo capitolo.

Purtroppo per cause lavorative e altresì non ho potuto continuare la mia autobiografia ma prometto che sarò più costante

Spero vi piaccia!

Vi ringrazio per i voti e i commenti positivi ma anche negativi che ho ricevuto sia pubblicamente che privatamente!!

Fatemi sapere cosa pensate del nuovo capitolo!!
Buona lettura!! 💪🏼 🔞

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