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|Harry|

"Apri questa porta, Harry!!!" Sbuffo alzando gli occhi al cielo
"Papà, apri, ti prego. Poverino, Louis é qui da ieri sera, non pensavo possibile una cosa del genere ma non si è mai mosso dal nostro giardino. Apri e parlate, domani parte, digli che lo ami" ieri sera dopo un attimo di shock, Melody mi ha abbracciato ed è scoppiata a piangere. L'ha presa bene la notizia della gravidanza, anche se assolutamente non è d'accordo con la mia idea di non dirlo a Louis, però ha detto che rispetterà la mia scelta e non dirà nulla, visto che io non voglio. Dopo aver parlato con mia figlia stavo andando a letto ma sono stato attirato dalla voce di Louis che, davanti alla porta, mi implorava di aprirgli. Me ne sono andato a dormire senza dirgli nulla e stamattina, appena sveglio, ho sbirciato dalle vetrate, era sul prato che dormiva, é stato fuori tutta la notte.
"Lui non mi ama"
"Se non ti amasse farebbe tutto questo? Senti papà, io non dirò nulla del bambino ma non puoi impedirmi di far entrare Louis in casa visto che è anche mia e lui è un mio amico" Melody corre alla porta, la apre e si butta fra le braccia di Louis.
"Vieni dentro Lou, sei sconvolto e stanco. È pronto il caffè"
"Grazie tesoro" ha la voce provata e sento il rumore dei suoi passi stanchi sul pavimento. Melody lo fa sedere accanto a me, al tavolo in cucina.
"Io vado da Skyler, voi parlate"
"Non ho niente da dirgli! Domani parte, beh.. buon viaggio" mia figlia alza gli occhi al cielo e sospira.
"Scusalo Lou, a volte è peggio di un bambino"
"Non è colpa sua, ho sbagliato io. Sono sempre stato un uomo rigido e dedito al lavoro, non ho mai lasciato spazio ai sentimenti e infatti non ho avuto nessuna storia importante prima di Harry, non riesco a dimostrare ciò che vorrei, e soprattutto non riesco a dire ciò che provo". Non ho intenzione di guardarlo in faccia perché so che a sentirlo così e a vedere i suoi occhi dispiaciuti crollerei.
"Lou, credimi, dimostri tanto, sia a me che a papà. Adesso vi lascio. Non vorrei salutarti e credo davvero che mi mancherai"
"Anche tu mi mancherai piccola, ma se vuoi possiamo non perdere i contatti e sentirci sempre"
"Sarebbe fantastico. Ti voglio bene, Louis"
"Ti voglio bene anche io, Melody" i due si abbracciano e mia figlia ha gli occhi lucidi. Lascia un bacio sulla guancia a Louis e poi va via lasciandoci soli.
"Haz, ti prego guardami. Non posso partire sapendo che ce l'hai con me"
"Io non ce l'ho con te, semplicemente ho deciso di mettere fine a questa cosa fra me e te, non funziona"
"Non puoi deciderlo da solo!!! Non puoi chiudere una storia così"
"Io non voglio più stare con te, Louis e tu non puoi costringermi"
"Harry! Io non posso rimanere a Sunset ma ti sto chiedendo di venire con me a New York! Perché non ci pensi?"
"Perché non posso incasinare la mia vita e quella di mia figlia, per te" il mio intento è ferirlo, così magari si allontanerà da me e mi dimenticherà. Io amo Louis e voglio vivere con lui, ma la felicità di Melody é più importante
"Tu non sai davvero quello che vuole Melody! Non gliel'hai chiesto!!"
"Non posso chiederglielo! Sarebbe egoista da parte mia!"
"No Harry, sarebbe maturo e ragionevole ma a questo punto credo che tu non lo sia. E sai cosa ti dico? Che quello non innamorato sei tu. Non vuoi rischiare, non vuoi nemmeno provare a parlare con Mel, evidentemente io non ne valgo la pena per te. Ero venuto qui con tutte le più buone intenzioni e pensa che stupido, ti ho portato anche questo, ma vedo che oramai è inutile" caccia dalla tasca due biglietti aerei per domani mattina per New York, sul suo stesso volo, a nome mio e di Melody.
"Li ho presi ieri, per te e Melody, te lo chiederò un'ultima volta.. parti con me e le ragazze.. noi abbiamo bisogno di voi per essere felici" appoggia i biglietti sul tavolo e aspetta che io magari li prenda.
"Non posso prenderli"
"Il volo parte alle 10, ti aspetterò fino all'ultimo. Se arriverai saprò che sei pronto a vivere con me e a costruire una famiglia insieme, altrimenti partiró da solo e fra noi sarà davvero finita" é deluso. Si alza e senza aggiungere altro va via da casa mia lasciandomi solo.

***

|Louis|

"Papi, questa casa sembra così vuota adesso, senza la nostra roba" sospiro guardandomi intorno nella casa ormai vuota. Abbiamo sistemato tutte le nostre cose nelle valige e siamo pronti per partire. Rubye é triste ma almeno spiccica qualche parola, Rachel invece è muta da ieri, sono così preoccupato per lei.
"É vero, mi sono abituato a Sunset e la considero un po' casa nostra"
"Però a New York abbiamo tutto e noi inizieremo l'università, rimanere qui sarebbe complicato"
"É vero, per questo pensavo di far venire Melody e Harry con noi. Amo il riccio e lo voglio fortemente nella mia vita. Vi dirò una cosa, stando con lui mi è venuta voglia di avere un altro figlio. Già fantastico su come sarebbe un bambino con gli occhi di Harry, il suo sorriso e le sue fossette" Rubye sorride intenerita e mi abbraccia.
"Anche Harry ti ama, papà, parlagli e digli ciò che provi"
"Gli ho parlato, Melody mi ha fatto entrare stamattina. Harry mi ha praticamente ignorato e io gli dato i biglietti che ho preso per loro"
"Melody come sta?" É la prima parola che dice Rachel.
"Come state voi, amore. Questa partenza non aiuta nessuno. Voi 3 in questi mesi avete legato tanto" le mie figlie si scambiano uno sguardo strano che colgo subito.
"Che succede? Conosco questo sguardo"
"Mi sono innamorata di Melody, papà e l'ho persa. Non ne vuole più sapere di me" non sono sorpreso, sapevo già dei gusti sessuali di Rachel, certo non ero a conoscenza del suo legame con Melody ma è una cosa che mi fa piacere. Gli Styles ci hanno proprio rubato il cuore.
"Amore, va tutto bene. Gli Styles ci hanno rubato il cuore"
"Papà, verranno in aeroporto?"
"Lo spero  amore mio. Lo spero con tutto me stesso".

***

"Ultima chiamata per il volo az3483 diretto a New York" mi giro per l'ennesima volta verso l'entrata al gate ma di Harry e Melody nemmeno l'ombra. Rubye ha gli occhi lucidi, Rachel già piange e io ho il cuore a pezzi. Stancamente ci avviciniamo all'imbarco dando i biglietti all'hostess.
"Dobbiamo andare, papà" prendo il cellulare e prima di spegnerlo controllo se c'è qualche chiamata o messaggio, niente di niente, sospiro spegnendolo del tutto.
"Andiamo piccole, si torna a casa"
"Staremo bene, papà?"
"Forse per il momento no, ma ce la faremo" stringo le mie figlie e saliamo sull'aereo. Quando decolliamo mi permetto di far scendere qualche lacrima.
É davvero finita. Addio Haz.

Disappearance ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora