Capitolo 2

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  Era un Auror uno dei migliori, un arma letale. Ma era anche bello, ricco e sopratutto single. Sogno di ogni strega dai quindici anni in su. Aveva una ricca vita sociale, prima dell'arrivo dei figli della Granger.
Ed ora vi poteva dire addio.
La castità sarebbe stata la sua sola compagna.
In paio di giorni gli avevano già rivoluzionato l'esistenza.
Ed ora era legato a tre ragazzini, che lo facevano impazzire.
Miss mamma-mi-ha-insegnato-tutto, che lo riempiva di domande. Alex, che non parlava ma aveva il potere di creare catastrofi dal nulla. Il giorno prima aveva fatto esplodere tutti gli specchi del manor.
Ed infine Luke, che aveva scambiato la notte per il giorno, e quindi con i suoi strilli teneva tutti svegli.
La notte precedente era stata deleteria per i suoi nervi.
- Malfoy, stavo cercando di dormire - disse con voce assonnata Bea entrando nella camera del fratellino, dove un biondo alquanto irritato cercava di ninnare un recalcitrante Luke.
- Io invece volevo farmi una partita a carte - rispose lanciandogli uno sguardo torvo, mentre copriva a grandi passi il perimetro della stanza.
- Vuole il seno, te l'avevo detto che sarebbe stato un problema - rispose sbuffando la ragazza con aria saputa
- Mi spiace ma da quel lato sono carente, la natura non è stata generosa - poi riprese acido tra i denti - Accidenti a te Granger, ha un anno non potevi svezzarlo? Che fai lo allatterai fino a che non andrà ad Hogwarts? -
E quella fu una delle prime tante notte insonni.
Il mattino successivo si presentò al Ministero della magia ufficio capo Auror.
Occhiaie profonde ed un viso provato dalla scarsità di sonno, erano li a rimarcare il " dramma " che si stava consumando al manor.
- Non mi interessa Malfoy, tu ti occuperai di loro presso il manor, e diverrai la loro ombra, li seguirai ovunque. Non li perderai di vista. Noi siamo su una buona pista -
Seduto davanti a Harry, il biondo in questione che l'aveva ascoltato in silenzio scuotendo il capo, mentre scattava in piedi disse.
- Perchè io sfregiato?! Tua nipote è irritante. Ci sono altri Auror più qualificati di me per questo ruolo, che diciamocela tutta a me sta stretto, non so che ne pensi di Nott? -
- Sai che non posso, mia cognata mi scuoierebbe, lo reputa un incapace. E poi tu sei il migliore, hanno bisogno di protezione, e di qualcuno che cariatterialmente sia forte, che sappia imporsi. E lo sappiamo entrambi che tu sei la persona giusta - rispose pacato Potter alzando lo sguardo verde smeraldo su di lui.
- Non abbiamo ancora seppellito i nostri scheletri io e tua cognata, lo sai. Neanche a undici anni dal termine della guerra ci " amiamo ", diciamo che ci tolleriamo appena. - disse lui freddo
- Draco, ho bisogno che ti prendi cura di loro, mentre noi ritroviamo Hermione -
Non c'era nulla da fare ogni argomentazione, veniva smantellata. Ogni sua protesta si perdeva nel vento.
Scuotendo il capo Malfoy uscendo ringhiò verso Potter
- Datti da fare a trovare quella pazza, o giuro che avrai qualche nipote in meno. La mia pazienza ha un limite -
L'altro ridacchiando rispose
- Se sei messo così dopo qualche giorno, non voglio pensare a come saresti dopo un mese. Rilassati o ti viene un infarto.-
- "No, sarò prossimo per i reparti magipsichiatrici del SanMungo " - Pensò disperato
Brontolando strane maledizioni, in lingue ormai dimenticate si smaterializzò per tornare al manor.
Quando riapparì la scena che vide lo fece gelare, Bea rannicchiata stava leggendo, mentre Luke che aveva trovato un boccino da allenamento, lo stava succhiando mentre se lo rigirava nelle mani.
Il piccolo Alex, bimbo di poche parole, ma di molta fantasia si stava dondolando sulla grande statua che era nell'ingresso. Facendola oscillare pericolosamente.
Un urlo lacerò l'aria
- Che cazzo sta succedendo qui? -
Alzando lo sguardo dal libro con aria di sufficienza Bea rispose
- Niente, stanno giocando -
- Stanno giocando? A me sembra che stiano cercando di distruggermi casa. Alex scendi di li, e tu mostricciatolo sputa il boccino. E' un ricordo. - si chinò a togliere dalle mani sbavate di Luke l'oggetto in questione, che creò nel piccolo una reazione immediata. Urla e strepitii gli penetrarono nel cervello. E duro disse
- Non ci provare " pannolino " con me il pianto non funziona. Quindi spegniti - poi rivolgendosi a Beatrice riprese
- Da te mi aspettavo più assennatezza -
Lei facendo spallucce continuò a leggere, senza degnarlo di uno sguardo.
Malfoy stava per esplodere, quando un crepitio verde annunciò una visita. Subito dopo uscirono dal camino Blaise Zabini e suo figlio Marcus.
- Ciao zio Draco - mormorò il ragazzo che venne subito presentato a Beatrice, la quale arrossendo si presentò a sua volta.
Mentre Draco e Zabini discutevano sulle ultime novità riguardanti il rapimento.
Marcus e Bea facevano conoscenza, e la ragazza non rimase immune al fascino del giovane.
In questo era tutto suo padre, charme ed intelligenza erano un mix pericoloso, specie per cuoricino che voleva solo essere trattato come quello di una ragazza normale. E lui lo fece.
Cominciarono a parlare, ed il ragazzo la fece ridere si confrontarono parlando tra loro, e Bea si perse in quegli occhi blu come il mare profondo.
Un oceano di strane emozioni la stavano invadendo, e quando a fine giornata Marcus la salutò con un bacio sulla guancia, la ragazza era ormai persa.
Lei era abituata a frequentare i suoi cugini, e di certo quest'ultimi non la trattavano come un cristallo prezioso, ma solo come la cugina figlia della famosa zia.
Draco appena i due furono scomparsi nelle fiamme verdi si girò e mormorò
- Ti prego non dirmi che il fascino Zabini ha colpito ancora - e quasi disperato si passò una mano sul viso, come a voler scacciare la visione che aveva davanti.
Quella sera a cena Bea lo tempestò di domande su Marcus, e sulla famiglia Zabini.
I giorni trascorrevano lenti, e le ricerche di Hermione sempre più serrate.
Per passare il tempo visto che era costretto a fare da balia ad un branco di mocciosi, Draco si allenava con la spada nella palestra allestita al manor.
Quando una vocina squillante lo fece bloccare.
Indossava solo un pantalone della tuta, ed a dorso nudo mostrando i pettorali scolpiti, si muoveva con eleganza affondando la spada.
Bea lo aveva osservato, e mentre lo ammirava disse
- Mi insegni ad usarla? -
Lui si bloccò e rispose
- Una femmina non usa la spada -
- Perchè? -
- Non c'è un perchè rossa, è uno sport per noi purosangue -
- Ah già, scusa mi ero scordata che noi siamo indegni - disse rabbiosa la ragazzina
- Non è quello, e che non ci sono mai state donne che maneggino la spada. - rispose serio
- Beh c'è sempre una prima volta, e tu sei molto bravo ed io sarei felice di imparare. Ti prego insegnami - chiese pregandolo
Lui sospirando ci pensò, e poi rispose
- E sia. Ma ricordati che non sono un insegnante paziente, e sono molto esigente. Non amo ripetermi, quindi fa tesoro di quello che dico -
Un sorriso si allargò sul visino di Beatrice che annuendo felice istintivamente lo abbracciò.
Di nuovo Draco si ritrovò a scontrarsi con strane sensazioni.

Centinaia di miglia lontane una donna, rinchiusa in una buia cella, cercava di elaborare un piano di fuga.
Ferita e dolorante, pensava ai suoi figli chiedendosi come stavano, e se il " furetto biondo " si stava prendendo cura di loro.
L'avevano cruciata minacciandola di morte se avesse continuato su quella strada. Era andata a stuzzicare gente pericolosa, che non aveva scrupoli.
Per ora si era limitata a torturarla,cercando di dissuaderla dal suo intento.
Ma per lei paladina della giustizia, non vi erano compromessi. Unico suo punto debole erano i bambini. Ma fintanto che stavano con Malfoy erano al sicuro, e sospirò al pensiero dei suoi piccoli.
" Proteggili Malfoy e te ne sarò grata per tutta la vita ", elaborò nella mente la donna.  

Io Te pannolini... e tanti guai [ Storia di malfoymyheart ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora