Capitolo 10

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  Draco poteva ancora sentire il calore delle dita di lei sulla pelle del viso.
Era stato un gesto spontaneo e lui ora si trovava a chiedersi se quella poteva diventare la sua famiglia e se, nonostante lei avesse " già dato", avrebbe voluto altri figli.
- Ma che diavolo vado a pensare - si disse passandosi una mano fra i capelli, - io i bambini non li tollero! -
" Bugiardo " gli disse una vocina interiore.
" Taci, che ne sai " pensò.
" Guarda che ti ho osservato, sei cambiato in questi mesi. Questi ragazzi ti hanno aperto un nuovo mondo. Qualcosa che forse non credevi essere capace di affrontare, ma invece, devo dire, te la sei cavata egregiamente "
" Dici? "
" Dico. "
Per la miseria, stava impazzendo, adesso sentiva anche le voci, con le quali discuteva anche.
- Merlino Draco, sei messo male - brontolò tra i denti.
In quel momento un bussare alla porta lo riportò alla realtà.
- Padrone, c' è una chiamata via camino per voi - disse un elfo.
- Va bene ora arrivo - rispose lui con calma e si avviò verso il camino, era Blaise che chiedeva l'accesso al manor.
Come lui aprì l'ingresso, Blaise fece la sua apparizione e subito dopo arrivò Marcus, che con tono rispettoso chiese
- Posso vedere Bea? -
- Puoi andare è di sopra..Ah, ricordati i miei avvertimenti - disse serio il biondo, mentre il ragazzino correva verso la scalinata per raggiungere la sua amica, rispondendo
- E chi se li scorda!- Poi Draco si rivolse al moro e chiese
- Perchè sei qui? - Lui gli fece segno di seguirlo nello studio e Malfoy pensò che doveva essere qualcosa di importante. Quando entrarono, chiuse la porta alle sue spalle e la imperturbò.
- Avanti parla - disse serio.
- Draco, sono preoccupato per te, ultimamente sei cambiato. Non che la cosa sia un male, ma forse questa clausura forzata ti sta un po' stretta. Ho detto a Potter che stasera ti do il cambio io, tu hai un impegno inderogabile - Alzando un sopracciglio, chiese atono
- E quale sarebbe l'impegno inderogabile, mamma? - L'altro lo fissò e disse d'un fiato
- Una bella cena con una sventola da paura e sicuramente ci sarà il "dopo cena" , se capisci cosa voglio dire .. - Draco lo fissò, scuotendo il capo, e riprese
- Capisco benissimo cosa vuoi dire, Blaise. E da quando ti preoccupi di procurarmi una scopata? -
- Draco ma ti sei osservato ultimamente? - Disse con voce preoccupata l'amico.
Passandosi una mano tra i capelli, scuotendo poi il capo disse
- Forse hai ragione, sono mesi che non esco da qui. Dammi il tempo di spiegare il cambio di guardia. -
- E da quando dai spiegazioni di quello che fai? Guarda che la Granger non è tua moglie. - Lo sfottè, ridacchiando Blaise.
Senza degnarlo di risposta, tolse l'incantesimo e uscì.
Velocemente salì le scale e, senza rendersene conto, entrò nella stanza della sua ospite, che sobbalzò, era in intimo e lui rimase congelato con la mano sulla maniglia a fissarla.
Lei cercò di coprirsi con le mani ed arrossendo gridò
- MALFOY! Non si usa bussare? - A Draco la vena sul collo pulsava, ed anche qualcosa ai piani bassi si fece sentire impellente.
Mormorando delle scuse, uscì dicendo
- Scusa ero sovrappensiero. Stasera sarà Blaise a badare a voi, io ho un impegno. -
- Va bene..E divertiti, mi raccomando - rispose lei.
Mentre si chiudeva la porta alle spalle, imbarazzato per la situazione, si chiese se era così leggibile. Possibile che sul suo viso si capissequello che avrebbe fatto quella sera?
La cosa lo infastidiva, da un lato si sentiva colpevole per abbandonarli ed invece all'altra sensazione non sapeva dare un nome.
" Merlino è la Granger, la moglie del tuo collega, che è morto " si disse.
La vocina si rifece sentire
" Ecco appunto è morto, lei è giovane ed ha diritto di rifarsi una vita. Non può vivere di ricordi."
" Già, ma io non sono l'uomo con cui lei se la rifarà. Non sono adatto. "
" Non mentirti, che ne sai se non ci provi? "
" Va al diavolo! "
" Ehmm biondo, io sono il Diavolo. "
Oddio stava impazzendo, doveva uscire dal manor, prima che le sue cellule neurali si fottessero.
Andò in camera sua e si preparò per l'appuntamento al buio.
Più si avvicinava l'ora e meno aveva voglia di andare.
Quando fu pronto, si diresse nello studio, mise in ordine alcuni documenti, sembrava voler prendere tempo, quando una voce gli chiese
- Ho sentito che stasera sei di libera uscita?! - Il tono di Bea sembrava accusatore.
" Correvano veloci le notizie " pensò Malfoy.
- Si, Blaise baderà a voi, dovresti essere contenta, oggi Marcus è stato con te.- Ma lei non raccolse, non era lì per parlare di Marcus.
- Stai sbagliando, io non sono altro che una ragazzina, ma credo che..-
- Fermati Beatrice, ti stai addentrando in cose da adulti. -
Lei, mordendosi il labbro come sua madre, riprese
- Scusa, ma credevo che tra te e la mamma potesse nascere qualcosa. -
Lui le si avvicinò e, guardandola negli occhi, disse dolcemente
- Tua madre non è pronta Bea ed io non sono la persona giusta per lei. -
- Ma perchè? - Protestò la ragazza.
Lui non aveva una risposta, ma quella che gli arrivò alle orecchie fu un colpo diretto allo stomaco.
- Perchè è una serpe ed è codardo, a cominciare dai sentimenti - la voce di Hermione riempì la stanza. Dopo averla guardata, senza rispondere uscì e, salutando, si smaterializzò nei pressi del ristorante, dove una bionda mozzafiato lo stava aspettando.
La ragazza si guardava in giro, sembrava ansiosa, l'esatto opposto di lui.
Che in quel momento pensava alle parole delle due donne.
- Draco?! - Chiese lei, vedendolo avvicinarsi.
- Si sono io, tu sei? -
- Michelle, amica di una amica di Daphne. -
- Bene amica di una amica, vogliamo entrare? - Chiese lui, sospingendola all'interno del locale.
- Si, e devo dire che sei molto meglio della descrizione - disse lei con voce acuta, che all'uomo lacerò le orecchie ed infastidì notevolmente.
- Anche tu non sei male - rispose Draco.
Cenarono, ma lui non riuscì a godersi la serata. Le chiacchiere insulse della donna lo stavano stordendo, era molto più che logorroica.
Un tempo l'avrebbe zittita con un incantesimo silenziante e, senza riguardo, l'avrebbe piantata da sola. Non amava le donne che facevano discorsi inutili, ma ora aveva imparato a controllarsi ed ogni tanto annuiva o le regalava qualche sorriso di circostanza.
Quando fu il momento di pagare ed uscire, lei si strinse al suo braccio e strofinò al corpo di lui. Un tempo una cosa del genere lo avrebbe attizzato, ora ne era infastidito.
Con gentilezza se la scrollò di dosso, adducendo una scusa banale
- Perdona, ma qui fa veramente caldo. - Lei era scocciata dal suo modo di tenerla a distanza e secca disse
- Sei sposato? -
- No! - Esclamò Draco.
- Sei gay? -
- Ti sembro gay? -
- Beh, allora cos'è che hai che non va? Non ti piaccio forse? -
Bella domanda, era una donna prorompente, nulla da eccepire. Sicuramente un'amante esperta, ma ..
Ma, c'era un " ma ", non era lei. Draco si rese conto, che non era la donna che voleva.
Cercando di trovare le parole giuste per scaricare il "mitilo ", disse
- Sei una bellissima donna e forse io un coglione che non approfitta di te. Scusa ma ho la testa altrove. -
- Un altra donna? - Chiese lei.
- Può darsi, ma devo ancora chiarirmi con me stesso. Se vuoi ti accompagno, ma la serata finisce qua - disse serio.
- E' fortunata – poi, senza aggiungere altro, si smaterializzò.
Fissando il punto dove lei era sparita, capì che doveva dare una svolta alla sua vita, o dentro o fuori.
S'incamminò, con le mani nelle tasche pensava e rifletteva. L'aria fresca della notte l'avrebbe aiutato.
Rivedeva lei in intimo e, per Merlino, aveva ancora un corpo da schianto, nonostante le tre gravidanze. L'eco delle sue parole gli rimbombava nel cervello, l'aveva colpito ed affondato. Era un codardo?
- No - si disse e l'avrebbe dimostrato.
Come diceva Shakespeare, un grande scrittore babbano che lui ammirava
" Chi in amore non ha mai commesso follie, vuol dire che non ha mai amato."
Era ora che Draco Malfoy si mettesse in gioco. Non si vive di se e ma, ma di sole certezze. E queste le avrebbe avuto solo provandoci.
Si fermò, sembrò che annusasse l'aria ed il profumo, che gli riempì le narici, era quello di una nuova vita.
Che fosse stata di pianti, urli o risate. Pannolini, biberon o guai, beh, a lui cominciava a piacere.
Ora toccava a lei.. E si trovò a chiedersi se lei gli avrebbe concesso il beneficio del dubbio, o anche solo una possibilità.
Si smaterializzò direttamente in camera di Hermione, che era sdraiata e stava leggendo. Nel vederlo sussultò e, prima che lei potesse parlare, disse
- Non dire niente, ascoltami, ti prego, senza interrompermi. -Lei lo fissava e fece un segno impercettibile del capo, come a dire continua.
- Io non so se sia giusto, non mi sono mai sentito così. Quello che provo per i tuoi figli è qualcosa di speciale. Sono spaventato e mi sento vulnerabile, e odio sentirmi così, ma credo che tu ed i tuoi figli potreste provare a far parte della mia vita, se lo voleste. - Hermione era immobile, impietrita, non si aspettava certo quelle parole. Lo guardava studiandolo, osservava i suoi splendidi occhi grigi, poi disse, mormorando, ancora sotto shock
- Draco Lucius Malfoy, questa sarebbe una dichiarazione? -
Ridacchiando, lui cercò di sciogliere la tensione e rispose
- Una specie, non so far di meglio, credimi. - In quel momento solo un pensiero occupava la mente di Draco, un forte desiderio di baciarla, ma aveva paura di rovinare tutto per la sua impulsività.
Lei sembrava mantenere le distanze, nonostante le parole appena pronunciate.
Poi la vide scendere dal letto, a piedi nudi percorrere la distanza che li separava.
Era così vicina che sentiva il suo profumo inebriarlo, poi l'alito caldo di lei lo sfiorò profumava di menta, chiuse gli occhi e senti le sue labbra morbide sfiorarlo. All'inizio fu un bacio esitante, ma presto si tramutò in un incontro di labbra infuocate, le mani si cercarono. Draco non smetteva di baciarla ed accarezzarla, sfiorandole la schiena, i fianchi. Poi si staccarono e lui, posandole un bacio in fronte, disse
- Vado a farmi una doccia fredda, mentre tu metabolizzi. Buonanotte Hermione – e, senza dire altro, uscì, senza non prima averle lanciato un occhiata famelica.
Stupita dalla sua reazione, la donna fissava la porta.
Lui la desiderava, l'aveva sentito. Draco Lucius Malfoy la voleva, lei la mezzosangue, era rimasta impressionata sia dalle parole che dalla sua stessa reazione.
Forse poteva aprire la porta del suo cuore e concedergli la possibilità di entrare, ma farlo, voleva dire cedere e rimettersi in gioco. Era pronta? Eppure l'aveva baciato spontaneamente, aveva lasciato che il suo istinto parlasse per lei. Possibile che quello stesse accadendo a lei? Era tutto reale o si sarebbe svegliata, scoprendo che era tutto un sogno? Possibile che dall'oggi al domani le cose potessero cambiare e prendere una piega completamente diversa?  

Io Te pannolini... e tanti guai [ Storia di malfoymyheart ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora