Capitolo 5

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Furono i capelli rosso fuoco, messi in risalto dal bianco asettico delle pareti, di una delle due giovani donne ad attirare subito l'attenzione di Mathias, che non poteva fare a meno di sentirsi un po' in soggezione a causa di due occhi chiari che lo stavano osservando con stupore e curiosità.
Poi, il suo sguardo si spostò poi sull'altra donna, che però aveva i capelli neri raccolti in una coda alta e ordinata. La sua espressione era diffidente, ma non sorpresa: sembrava quel tipo di persona che è sempre pronta ad affrontare qualsiasi situazione.
Anche se avesse avuto più tempo a disposizione, non sarebbe comunque riuscito a capire quale delle due fosse Nat e quale Maria Hill.
Diede​ velocemente un'occhiata all'uomo -Barton-, che aveva sicuramente superato i quaranta e il cui volto, per una qualche ragione, appariva piuttosto teso.
Ignorò completamente William: se ripensava a tutto ciò che aveva ascoltato poco prima, Mathias ribolliva di rabbia e si sentiva uno stupido per non essersi mai insospettito di fronte a quelle informazioni generali -ad esempio, la sua squadra di football del cuore, o il suo programma preferito- che Will aveva raccontato loro.
-Mathias, non dovresti essere da Ellen?- domandò proprio William in modo pacato.
-Sì, dovrei... Poi però mi sono ricordato che non potevo certo fare affidamento su uno come te per trovare mia mamma.- rispose quindi il ragazzo con tono eccessivamente pungente. Sapeva benissimo che il motivo per cui si trovava lì era del tutto diverso e ben distante da questo, ma tutta questa faccenda lo innervosiva non poco.
Era arrabbiato con Will, con il quale aveva vissuto per più di sette anni e che era convinto di conoscere bene, per poi rendersi conto che non era affatto così. Ma era anche arrabbiato con questo SHIELD, che aveva privato lui e sua madre di quel poco di intimità, osservandoli senza il loro permesso per chissà quale motivo.
Nell'udire la sua risposta, la donna dalla chioma rossa accennò un sorriso.
-Oh, questa brucia!- sussurrò Barton divertito, per poi ammutolirsi nell'attimo in cui la donna dai capelli scuri gli scoccò un'occhiataccia. Lo zio di William non parve farci caso; anzi, rivolse alla rossa uno sguardo d'intesa, che gli riportò alla mente quelli che scambiava con sua mamma. Si chiese quale rapporto ci fosse tra i due, perché fossero capaci di comunicare con un semplice sguardo.
William, dal canto suo, fece semplicemente roteare gli occhi, come se fosse abituato a commenti del genere da parte di Barton, poi si avvicinò a Mathias, che nel frattempo si era deciso a guardarlo negli occhi. 
-Senti, hai ragione: forse ho sbagliato a non dire tutta la verità sulla mia vita, ma ti assicuro l'ho fatto solo per proteggervi.- cercò di giustificarsi Will, giocando con il suo orologio da polso.
Mathias rimase semplicemente a fissarlo, incrociando le braccia di fronte al petto. Avrebbe voluto gridargli che non gli interessava essere protetto e che, invece, era stato proprio lui a ferirlo; avrebbe voluto piangere, ma non sentiva le lacrime scendere.
Decise quindi di tacere, mentre gli "amici" di Will si limitavano ad osservare la scena.
-Dato che ormai sei qui, credo sia opportuno fare alcune presentazioni.- esordì con un sorriso forzato. -Questa è Natasha.
La donna dai capelli rossi tese la mano, che Mathias afferrò con incertezza, e gli rivolse un sorriso enigmatico.
-Lei, invece, è Maria.- proseguì Will. Quest'ultima non si sbilanciò più di tanto, limitandosi a un cenno di saluto in direzione del ragazzo.
-E per ultimo, ma non meno importante, ti presento mio zio.- terminò infine William, riferendosi ovviamente a quello che Mathias già aveva individuato come Barton.
Questi non si fece problemi ad aggiungere:-Agente Clinton Francis Barton, ovvero il miglior arciere sulla piazza, nonché il più simpatico, attraente, temerario, divertente, affascinante...-
-E non dimenticare "modesto", Clint!- lo interruppe Natasha, scatenando l'ilarità generale. -Ignoralo, fa sempre così... In realtà, è un tenerone.
-Dai Nat, così non mi prenderà mai sul serio!- protestò lui, che però non pareva essere per nulla infastidito dalla situazione.
-Perché, scusa, qualcuno l'ha mai fatto?- domandò sarcasticamente Maria.
-Beh, no, ma subito dopo gli ho dimostrato che si stava sbagliando e gli ho fatto il culo.- spiegò Barton, sotto lo sguardo esasperato di suo nipote, che aveva l'aria di aver assistito ad una scena del genere fin troppe volte.
-Linguaggio!- lo riprese divertita Natasha, beccandosi uno pugno scherzoso sul braccio da parte di Clint. 
Il ragazzo si trattenne dal commentare: la situazione era già abbastanza grave senza che cercassero di alleggerire la tensione con il loro umorismo imbarazzante.
-Bene, se voi avete finito...- li interruppe a sua volta Will con tono stanco. -Vorrei parlare con Mathias. In privato.
-Oh, sì sì, certo.- disse Clint, uscendo insieme a Natasha e a Maria.
Una volta soli, William fece cenno al ragazzo di prendere posto al tavolo di vetro al centro della stanza, per poi sedersi. Mathias lo imitò, seppur controvoglia.
-È una storia piuttosto lunga, quindi, se per te va bene, rimandaremo le domande a più tardi. 
In realtà, il ragazzo avrebbe voluto protestare, ma era anche curioso di ascoltare ciò che Will aveva da dire. E poi, era sicuro che Emily avrebbe voluto che restassero uniti.
-Prima di conoscere tua madre, ero un agente dello SHIELD, una specie di FBI, per capirci, che si occupa di casi più difficili.- William prese un respiro profondo. -Ho iniziato a lavorare lì perché ero rimasto affascinato dalle storie di mio zio e sentivo il dovere morale di proteggere le persone. Ovviamente, i miei genitori non erano d'accordo: l'unico ad avermi sempre supportato è stato Clint, che, insieme a Natasha, mi ha allenato... E chi meglio di Occhio di Falco e Vedova Nera, due Avengers?
Mathias sgranò gli occhi, incredulo; William però sembrò non fare caso alla reazione del ragazzo. -Nello SHIELD, ho incontrato Maria, una mia amica. Lei è stata la prima a capire che in realtà quel mondo non faceva per me, soprattutto se volevo una famiglia... Pochi giorni dopo, ho conosciuto Emily, ma questo lo sai già.- concluse dunque William.
-Tutto qui?- domandò Mathias, inarcando un sopracciglio.
L'uomo riprese a giocare con l'orologio da polso. -Come avrai capito, lo SHIELD ha dei file su tutti noi...- cominciò a spiegare Will, un po' nervoso. –Il motivo è legato a tuo padre.
Mathias gli rivolse uno sguardo scettico. -E adesso cosa c'entra? Lui non ha mai fatto nulla: era solo un attore al Majestic, tutto qui.- spiegò velocemente, un po' innervosito dalle insinuazioni di William: pur non avendolo mai conosciuto, non avrebbe sopportato scoprire che anche lui in realtà aveva avuto dei segreti con sua madre. In verità, gli era capitato più volte di pensare a quel padre, di cui non portava nemmeno il cognome, ma, nonostante Emily fosse sempre stata disponibile a rispondere ad ogni sua domanda, non gli era mai interessato sapere di più su di lui. Fino ad ora, ovviamente.
Will, a quelle parole, si limitò a restare in silenzio, non sapendo bene come spiegargli quanto di sbagliato ci fosse nella versione dei fatti di Emily; decise invece di concludere ciò che aveva iniziato. -Ad ogni modo, riconosco che è anche colpa mia se ora ci troviamo in una situazione del genere.- sospirò, controllando rapidamente l'orologio da polso, indeciso su cosa fare. -Non abbiamo molto tempo: tua madre è ancora là fuori, in chissà in quale Mondo e... 
-Aspetta, cosa intendi con "Mondo"? Parli di altri pianeti? Universi paralleli?- gli chiese Mathias con improvvisa curiosità, sistemandosi meglio sulla sedia e accantonando per un attimo la conversazione riguardante il padre.
William si alzò rapidamente. -Vieni, gli altri ci aspettano in macchina; te lo spiegherò strada facendo.
Anche se non lo aveva ancora perdonato del tutto, Mathias non sembrava avere altra scelta se non quella di seguire Will.
-Sai, ho promesso che non avrei mai dovuto rivelare a nessuno la missione di Emily...- riprese quest'ultimo, mentre abbandonavano la stanza. -Ma credo che tu più di tutti debba esserne a conoscenza.
Mathias, alla parola "missione", strabuzzò gli occhi e chiese:-A cosa ti riferisci? Anche lei era nello SHIELD?
-Non esattamente: lei lo conosceva solo di nome... È difficile spiegarlo.- cominciò William, leggermente titubante.
Il ragazzo, a quelle parole, sentì nuovamente quella rabbia che aveva provato non molto prima: non solo sua madre era sparita e Will li aveva sempre tenuti all'oscuro di quella che, in precedenza, era stata la sua vita, ma poi non aveva neppure intenzione di raccontargli la verità, utilizzando quella banalissima scusa.
Si sentiva sul punto di esplodere, di andarsene e cercare da solo sua mamma, magari con qualche aiuto da parte di Ellen.
Strinse i pugni fino a far diventare le nocche bianche e a farsi male con le unghie, cercando, al contempo, di respirare profondamente, anche se con scarsi risultati.
-Io capisco che tu sia confuso...- gli disse Will, un po' preoccupato, mentre scendevano le scale.
-Non puoi capire. Non puoi.- ribatté il ragazzo con un sorriso amaro sul volto; Mathias sentì le dita della mano pizzicare, ma non ci badò più di tanto.
William per un istante parve turbato, però cercò di non darlo a vedere, soprattutto perché, nel frattempo, erano usciti dall'edificio e già sentiva gli sguardi indagatori di Maria, Clint e Nat su di sé.

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