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mi hanno sempre detto che l'inferno, è un posto tutto rosso, con fiamme, e anime che scontano la loro pena di morte, nella sofferenza totale, torturate dai demoni.

ho sempre avuto paura di quel posto, sinceramente, le loro parole mi facevano questo effetto.

però, quando sono morto, mi hanno fatto scegliere tra i due mondi, e spaventato, ho scelto il paradiso.

il problema, è che anch'io, quand'ero vivo, pensavo che il paradiso fosse tutto bianco e pieno di nuvole; in verità, è tutto diverso.

dove abito io, il terreno è coperto da una patina bianca che assomiglia molto alla neve, gli alberi sono di ciliegio, e le case sono a seconda della scelta del padrone; e poi, c'è un grande e lungo muro di pietra, che ci divide dall'inferno.

molti hanno cercato di scavalcare, ma è parecchio impossibile data l'altezza, e purtroppo, non abbiamo le ali.

esco dalla mia casa di legno scuro, e mi incammino nel bosto, alla ricerca di qualche frutto, con un cestino in mano.

nel paradiso, si può mangiare qualsiasi frutto che si trova, niente è velenoso e non c'è niente di pericoloso.

dopo quasi un'ora di camminata, mi appoggio contro un albero, stanco e con l'affano, e chiudo gli occhi, cercando di prendere aria.

mi metto seduto, e apro gli occhi, girando la testa, vedendo un ragazzo, contro un albero, che legge un libro.

poi realizzo.
quel ragazzo è dietro il grande muro.

lancio un urlo spaventato e mi alzo, girandomi dall'altra parte.

"che cazzo fai?" mi sento dire da una voce che non conosco.

mi giro di nuovo, trovando gli occhi verdi del ragazzo.

"t-tu s-sei-"

"si, sono una "persona", finalmente qualcuno ha trovato questo posto!" esclama. "ah ah, prima di parlare; no, non sono cattivo, no, un demone non mi sta torturando."

prendo un lungo sospiro e mi siedo di nuovo, con la schiena contro l'albero. "mi hanno sempre detto quelle cose."

"a me hanno sempre detto che gli angeli hanno le ali, e che il paradiso è tutto bianco."

sospiro, "e invece."

il ragazzo si alza dall'albero e viene verso di me, e sento la paura salirmi nelle vene.

"non ti mangio angelo, e poi, c'è una barriera invisibile."

alzo gli occhi al cielo per il nomignolo, e mi avvicino anch'io, alzandomi.

ora che è in piedi, posso osservarlo meglio; ha dei capelli rossi e la pelle bianca, ha un naso a patata, delle labbra rosse, è vestito tutto di nero e noto una coda sottile a fine spina d'orsale.

"ti piace ciò che vedi, mh?" sento ridacchiare, e noto di essermi imbambolato a guardarlo.

scuoto la testa per riprendermi, e arrossisco.

è davvero bello però, e non fa affatto paura.

~

i hOPE U LIKE THIS LITTLE SHIT

((;

love you.

my damned angel. ;; mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora