Chapter 17

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Pov's Harry.
Sono paralizzato tra le braccia di Louis.
Voglio correre e scappare da lui, devo raggiungere la mia felicità, questa volta non me lo deve impedire nessuno.
Provo a liberarmi dalla sua presa, ma lui non mi lascia, mi tiene stretto a se.
-Louis mollami- urlo acido, voglio andare via, voglio essere felice anch'io, e di certo restando qui non lo sarò.
-Lasciami cazzo, voglio andarmene, qui mi odiano tutti- continuo ad urlare mentre cerco di dimenarmi dalla sua presa.

-No, Harry calmati- stringe ancora di più la presa e mi arrendo tra le sua braccia.
Rimaniamo in silenzio per un po' finché non mi prende in braccio.
-Che cazzo stai facendo?- domando confuso, non ho le forze per scendere e mi sto odiando.
-Ti riporto a casa- afferma continuando a camminare.
-Non voglio tornare, cazzo- cerco di dimenarmi, come cazzo è possibile che una persona più bassa di me posso trasportarmi?
Arriviamo alla sua macchina e mi fa sedere sul sedile  del passeggero.

Chiude la portiera e mi guarda incastrando gli occhi nei miei, si assicura che non scappi.
Si siede affianco a me e mette in moto...
Il suo sguardo si concentra sulla strada e adoro il modo in cui i suoi occhi azzurri saettano da una parte all'altra facendo attenzione e concentrandosi alla guida.
Indossa una maglietta bianca e dei jeans neri, è semplicemente bellissimo ma non capisco come faccia a non avere freddo...ci sono pochi gradi...

-Louis non voglio tornare a casa- il mio tono assomiglia a quello di un bambino a cui non state comprate le caramelle.
Lui abbozza un sorriso- Starai da me- la sua espressione è piena di dolcezza e per poco non mi sciolgo sul sedile della sua auto.
-I-Io...- cerco di formulare una frase, ma Lou mi blocca.

-Zitto, non dire una parola, è tutto okay- conclude continuando a guardare la strada.
Mi rannicchio nel sedile senza fiatare...
Chiudo gli occhi, ma mille pensieri si fanno avanti nel buio.
Il viaggio è silenzioso, ma appena vedo che entriamo nella sua villa, mi irrigidisco, lui sembra notarlo ma non proferisce parola.

-Louis, non voglio disturbare, davvero io...- balbetto, non voglio tornare a casa, ma nemmeno stare a casa sua.
-Harry, per una volta...sta zitto e calmo- dice scendendo dalla macchina, scendo e lo seguo leggermente in imbarazzo...
Tira fuori dalla tasca le chiavi di casa, e mentre apre la porta si volta verso di me, poi mima di fare silenzio e annuisco leggermente.

Saliamo le scale in punta di piedi e appena dentro la sua stanza, chiude a chiave.
Lancia le chiavi sul letto, io rimango immobile davanti a lui.
-Siediti se vuoi- dice aprendo l'armadio.
Mi siedo alla fine del letto...sono ancora arrabbiato con lui.
"parlaci, non essere stupido come sempre"

Mi lancia un pantalone della tuta e una maglietta bianca-Cambiati, io vado a farmi una doccia- sorride entrando in bagno.
Mi spoglio, e indosso i suoi minuscoli vestiti, il suo odore ormai è impresso sulla mia pelle.
Levo le chiavi dal letto e le adagio sul comodino, lentamente mi siedo a gambe incrociate aspettando che lui esca dal bagno.
***
-Eccomi- esce dal bagno e i suoi capelli bagnati gocciolano lungo il suo collo.
Sorride mentre mi perdo nei suoi occhi azzurri, non mi sono accorto nemmeno che lui fosse a pochi centimetri di distanza.
Le sue labbra fiorano le mie, le poggia.
E mille sensazioni scombussolano il mio stomaco.
"no cazzo, non puoi, devi chiarire con lui"

Afferrò le sue spalle e lo allontano da me, i suoi occhi cercano subito i miei confusi.
Verde nell azzurro. Azzurro nel verde.
-P-Perché? Provi qualcosa per me? Tu-Tu mi stai prendendo in giro?- domando impacciato, i suoi occhi saettano su di me dall'alto verso il basso.
Si alza senza parlare e prende un cuscino dal letto.

Mi lancia un'ultima occhiata prima di uscire dalla stanza.
Rimango lì a fissare la porta per almeno mezz'ora aspettando che torni...ma ovviamente non lo fa.
Mi metto sotto le coperte e abbraccio il suo cuscino...il suo odore...
Chiudo gli occhi e cerco di dormire, non voglio piangere di nuovo, tanto meno qui in camera sua.
***
"Harry mi dispiace" sussurra al mio orecchio.
Mi volto confuso aprendo gli occhi pigramente... "Lou che fai!?" mi metto a sedere sul letto.
Ha in mano una pistola e se la sta puntando alla testa.
"Io ho cercato di essere felice, ma tu...mi hai respinto, avevo bisogno di te quella notte" le lacrime bagnano il suo dolce viso.
"Ti ho portato a casa mia, ti ho salvato dal tuo secondo tentato suicidio e tu mi hai respinto" urla con rabbia, mentre continua a piangere.

"Louis che succede? Io-Io non capisco" balbetto ormai in panico.
"Ti amo Harry, ma non posso stare qui" continua a parlare.
Cosa? Che cazzo sta succedendo?
"Lou che stai dicendo?" mi alzo e mi avvicino a lui, ma indietreggia.
"Un altro passo e mi sparo ora" mi avverte ed io mi immobilizzo.
"Poggia la pistola Lou" parlo calmo, lui trema e mi guarda, studia i miei movimenti.

"Mi dispiace, ma non posso" le sue parole, le sue ultime parole.
Lo sparo quasi mi spacca i timpani.
Guardo il corpo di Lou privo di vita a terra.
***
-Nooooo- urlo mettendomi seduto sul letto.
Sono tutto sudato e il mio respiro è irregolare.
Sento la porta aprirsi velocemente e la figura di Lou cammina verso di me.
-Che è successo?- chiede preoccupato inchinandosi all'altezza del letto.
D'impulso lo abbraccio, lo stringo a me.
-Scusa io, scusami non volevo- piango continuando a stringerlo.

Louis ricambia l'abbraccio e lascia piccoli baci sul collo.
Mi accarezza la schiena per tranquillizzarmi.
Mi stacco dopo un bel po e incastro i miei occhi su i suoi.
Divido la distanza che ci separa, lui chiede l'accesso con la lingua e glielo acconsento...
Tira i miei capelli facendomi gemere debolmente.

Ci baciamo senza staccarci un minuti.
Sento il mio stomaco fare le capriole, la mia mente pensa solo ai suoi bellissimi occhi azzurri.
Senza fiato interrompiamo quel meraviglioso bacio.
Si alza e si accomoda affianco a me.
Mi tira verso di se e mi coccola mentre mi lascia dolci baci nei capelli.

With you I'm not afraid.||. Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora