un incontro particolare

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Loki aprì uno degli enormi volumi di mitologia ricevuti dai terrestri e uno tra i primi racconti che notò fu quello che narrava di hel, il regno più basso di tutti e nove i mondi, una landa oscura e gelata, sferzata dal vento e battuta dalle piogge. La popolavano le ombre delle persone che si macchiavano di gravi colpe, ma anche le anime di coloro che morirono senza gloria. Lui aveva sempre amato quel testo, anche se Frigga non lo leggeva molto spesso perché non lo riteneva molto adatto ai bambini. Al solo pensiero di Frigga il dio sorrise. Lei era la donna più dolce che avesse mai conosciuto e anche se era sua madre adottiva lui le voleva bene come se fosse stata la sua vera mamma. Lei cercava in qualsiasi modo di far sentire Loki accettato nella famiglia, ma Odino lo odiava e non capiva che tutte le malefatte che suo figlio  faceva, le faceva solo per ottenere la sua attenzione. Pensò alla madre e a tutte le cose che lei aveva fatto per lui... ricordava anche uno dei loro ultimi dialoghi in cui parlando di Odino, Loki sbraitó dicendo: "lui non è mio padre!" E Frigga con voce bassa, ma non intimidita rispose "e allora io non sono tua madre". Il cuore di laufeyson sentendo quelle parol, si frantumó per la prima volta. Lui avrebbe tanto voluto scusarsi con lei e abbracciarla, ma si vergognava della sua stupida fragilità non adatta alla sua reputazione da gigante di ghiaccio, così, con gli occhi lucidi rispose "infatti non lo sei". Pensando a quel dialogo una lacrima scavó un solco sul suo pallido viso. Era infastidito da quella tristezza, le sue emozioni gli facevano quasi ribrezzo, ma in quel momento niente avrebbe potuto colmare il vuoto che un tempo era riempito dall'affetto della madre. Si odiava, e odiava Odino e Thor che lo avevano trasformato nel mostro che era diventato, incapace di amare, allontanato da tutti per colpa della sua reputazione da portatore di discorida che lo precedeva. Loki era infuriato e le lacrime che scendevano non erano più di tristezza, ma di rabbia, di quella collera Che non si faceva viva da secoli e che ora era riaffiorata, provocando in lui un'insaziabile sete di vendetta. Rimase a fissare il vuoto per un bel po' di tempo, con gli occhi arrossati, e con i polverosi volumi aperti sulle sue gambe, quando una midgardiana, la quale aveva capito che ad addoloralo era il suo passato, si rivolse a lui dicendo:
"Andare a caccia di ricordi non è un bell'affare... quelli belli non li puoi catturare, e quelli brutti non li puoi uccidere". Quella frase era tanto strana quanto vera, e loki ne rimase affascinato.  Dopo essersi accertato che la ragazza si fosse allontanata, il dio chiese al direttore della sua cella chi fosse la donna che gli aveva appena rivolto la parola, e scoprì che non era altro che una delle tre figlie del comandante delle truppe militari della nazione, ed era venuta in prigione quel giorno, per sperimentare il suo nuovo lavoro. Il dio capì che quella terrestre, era la sua via d' uscita dalla prigione.

Loki: Dio Su Midgard Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora