Loki: Dio Su Midgard

l'esilio di loki

Loki giaceva nuovamente abbandonato nelle prigioni di Asgard. Ormai aveva perso il conto della quantità di volte in cui si era trovato in quella stessa identica situazione, chiuso li dentro con i centinaia di libri che la sua amata madre gli aveva portato per farlo sentire meno solo, mentre contemplava l' odio smisurato che nutriva verso odino il quale, seppur avendo ucciso molte più persone di lui, non era mai finito nelle segrete. Il figlio di Laufey era abituato a subire ingiustizie, e il suo menefreghismo quando lo accusavano di qualcosa ne era la prova evidente, ma questo suo modo di fare non lo aiutava certo a cambiare le situazioni in cui spesso si trovava.

Loki era seduto sul pavimento gelido della sua cella, con la schiena poggiata alla parete sporca del suo sangue, frutto degli inutili tentativi di graffiare e sfondare il muro con le nocche, quando d'improvviso, una guardia aprì la porta della sua gabbia facendolo sobbalzare. L'uomo si avvicinò al principe e dopo averlo incatenato, lo portò ai piedi dello sfarzoso trono del padre, dove c'era anche thor. Loki era già evaso molte volte dalle prigioni locali, e per questo motivo Odino aveva deciso di esiliarlo su Midgard. Inizialmente il principe provò convincere sia il padre che frigga di lasciarlo ad asgard ritenendo che lui non sarebbe mai potuto stare in una cella a contatto con i midgardiani, poiché erano una razza inferiore, ma odino non ne voleva sapere niente, ormai aveva deciso, e si sa, il padre degli dei non cambia idea molto facilmente.

All'alba del giorno seguente il bifrost venne attivato e loki, accompagnato da thor, venne portato in uno dei carceri di massima sicurezza di midgard. Non poteva credere all'assurditá di quella situazione... davvero Odino credeva che un carcere midgardiano potesse fermare il dio degli inganni?! Era evaso innumerevoli volte dalle prigioni di asgard ed era sicuro che non avrebbe avuto alcuna difficoltà ad abbattere i muri che lo circondavano e scappare anche da lì. Loki però sapeva, che se fosse uscito, lo avrebbero esiliato su un'altro dei nove mondi governati dal padre, e ciò non gli cambiava molto, se non fosse che su midgard avrebbe sicuramente trovato un modo per evadere  che non prevedesse l'immediata rinchiusione, e per fare ciò in una prigione piú sofisticata, sarebbe servito un piano molto più complesso

Loki non era abituato alle celle midgardiane, troppo piccole rispetto a quelle di asgard e in quel luogo gli umani che portavano il cibo erano vestiti, a suo parere, in modo inconcepibile. I midgardiani si occupavano di ogni prigioniero trattandolo come un proprio inferiore, e questo faceva decisamente infuriare loki che non sopportava l'idea di farsi sovrastare da degli insulsi umani. Passato un po' di tempo lì, capì che anche se secondo il padre i terrestri erano intelligenti, non avrebbero mai compreso realmente i trucchetti che usava per divertirsi un po', infatti lui creava delle illusioni facendo credere ai midgardiani che stesse evadendo. Quando solo uno di loro vedeva un finto loki attraversare il lungo corridoio che lo separava dalla porta d'uscita, tutte le sirene venivano attivate, provocando un frastuono indescrivibile e gli umani vestiti in modo strano, saltavano addosso all'illusione per bloccarla e riportarla in cella. A quel punto loki faceva sparire il finto se e tutte le guardie cadevano una sopra l'altra facendolo ridere di gusto, almeno finché non lo mettevano nella cella di isolamento, una cella interamente Rivestita di gomma piuma bianca, in cui i prigionieri venivano sottoposti a torture psicologiche, ma era sempre bello per lui vedere che i suoi giochini potevano ancora ingannare qualcuno, poiché ad asgard tutti conoscevano molto bene sia lui che il suo potenziale.

Ciao People ecco il primo capitolo della mia storiaa... scusate se non è perfetto, ma è la prima fanfiction che scrivo quindi shalla... spero comunque che vi sia piaciuta e gnente sciao😊❤💚