frustrazione

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"mh si bene" disse Kate impegnata a tagliare la carne.

"che significa?"

Kate smise di fare quello che stava facendo e lo guardò in faccia.

erano solo loro due. tutti e due a capotavola di un tavolo abbastanza lungo. se fosse stato più lungo avrebbero avuto problemi di udito.

"niente"

"che c'è?" chiese non capendo un'accidenti.

"c'è che mi sono annoiata terribilmente. c'è che qui non c'e nulla da fare. avrai anche una villa e tutto il resto ma è terribilmente vuota. tutti sono cordiali qui, ma quando cerchi di attaccare bottone sono tutti evasivi. stamattina ho provato a fare un bagno in piscina e l'unico che non stava guardando eri tu perché non c'eri. nel pomeriggio ho provato tanti di quei vestiti che tu non ne hai la minima idea. non sono abituata a questo stile di vita. non posso passare le giornate da sola, non voglio passare le giornate da sola" Kate si era sfogata aveva detto tutto quello che gli era passato per la testa.

"ok"

"ok?"

"si ok"

ora era Kate a non capire.
invece William aveva capito benissimo.

si alzò nel bel mezzo della cena e disse alle cameriere di non portare più niente perché non avevano più fame. si avvicinò a Kate e spostandola dalla sedia la fece sedere sul tavolo. buttando per terra alcune posate.
si avvicinò a lei e la baciò con tutta la possessione che aveva represso. avrebbe voluto baciarla così già da prima. ma non era capitato il momento giusto. decise che il momento giusto era arrivato. non la mollava per nessuna ragione. con le mani accarezzava il corpo di Kate per poi scendere più in passo e stringergli i glutei. Kate inizialmente non reagì a tutto ciò. in quel momento non pensò a Rick, non pensò a niente. voleva godersi quel momento, voleva solo che qualcuno stesse al suo fianco e che gli desse attenzioni. voleva qualcuno che la consolasse e che gli dicesse che sarebbe andato tutto bene.

erano in sala. stavano guardando la televisione. erano uno affianco all'altra intenti a guardare il film. o meglio cercavano di far credere all'altro che erano interessati al film. entrambi si stavano annoiando. terribilmente.

"io vado di sopra" prese l'iniziativa Kate. si era già alzata.

"di già? non è neanche finito il film"

senza aggiungere altro Kate si risedette aspettando la fine del film. pensava a quello successo alcuni minuti prima. lei sul tavolo e lui sopra di lei. come aveva fatto. si faceva schifo da sola. non pensare a Rick in quel momento, proprio un'egoista.

la mattina dopo la reggia era vuota come il giorno prima. Kate scese le scale salutando Filipe.

"buongiorno Filipe"

"buongiorno Kate" Beckett sorrise soddisfatta. aveva l'impressione che tutti in quella casa avevano timore di William. che quando c'era lui erano tutti ancora più cupi. o meglio più seri.

fece colazione, da sola. William era uscito presto. nella villa regnava la pace, la quiete, il silenzio. troppo silenzio.

per tutta la mattinata Kate si rifugiò nella sua camera. non avendo niente da fare la testa vagava, pensò a Castle. pensò a Daniel e a che cosa stava facendo in quel momento. sicuramente Rick aveva già mobilitato mezza città per scoprire che cosa gli fosse successo. forse avrebbe dovuto lasciare un messaggio con il motivo della sua partenza. perché cosi, senza spiegazioni suo marito, quello vero, avrebbe potuto pensare che voleva scappare da quella vita. da lui, da loro figlio, da tutto quello.
ma che cosa aveva fatto. prese nelle mani il pezzo di carta su cui Castle scrisse il messaggio, quello che lesse e rilesse. e più lo rileggeva e più le lacrime scendevano. era al bordo del letto, con la testa fra le gambe. arrotolata su se stessa. gli mancava, gli mancava infinitamente suo marito, gli mancava Rick. sempre.

non pranzò. aveva perso l'appetito.
Filipe bussò alcune volte alla porta chiedendo se avesse bisogno di qualcosa. Kate dall'altra parte della porta rispondeva che non aveva bisogno di nulla e lo ringraziava per il fatto di essere sempre così premuroso e gentile con lei.

passò una mattinata orribile, e il pomeriggio non fu da meno. fino a quando entrò Filipe nella stanza. senza bussare.

"signorina Katherine. non può star qui tutto il giorno in queste condizioni. non glielo permetterò!" così dicendo la prese per un braccio e la tirò sù.

"Filipe" lo chiamò lei quasi in un lamento.

i due si diressero in soggiorno. il maggiordomo cercò di tirargli su il morale. erano seduti su due poltrone con una tazza di tè in mano. lui si atteggiava come un amico e non come il suo maggiordomo. Kate ne aveva bisogno. aveva bisogno di una persona con cui parlare e scambiare chiacchiere.
quando William tornò la prima cosa che sentì fu la risata di Kate. sorridendo si diresse dove provenivano le risate.
il suo sorriso svanì quando vide Kate conversare amichevolmente con Filipe. entrò nella stanza.
alla vista del signor Braken, Filipe si alzò di colpo dalla comoda poltrona dove si era seduto. tornò serio e scusandosi con la testa bassa uscì dalla stanza scusandosi.

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