2 Giorno: il ragazzo dalle corna d'orate

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Sentivo un forte dolore alla testa
e cercai in tutti i modi di aprire gli occhi
ma la cosa mi parve più difficile
di quanto mi aspettassi.
Dopo una manciata di tentativi falliti
alla fine riuscì ad aprirli
ritrovandomi seduta su una sedia
ed io ero legata ad essa.
Era una fila di 8 seggiolini tutti
uniti con una lunga asta sotto
ognuno di loro e che terminava con
una lunga pedana con le ruote,
supposi per muoversi,
ed era alta più o meno sei metri.
Allora è qui che morirò?
Mi si accapponò subito la pelle prima
di notare che su tutti i seggiolini
vi era una persona.
Notai anche di essere l'unica umana
se non uno strano ragazzo alla mia destra.
Aveva gli occhi chiusi e vedendo
meglio non trovai nessuna
coda spuntargli dalle spalle
ma la cosa alquanto bizzarra
e che aveva due piccole corna
d'orate sulla testa.
Chissà che creatura è...
Nello stesso momento che
mi posi questa domanda
vidi i suoi occhi aprirsi
e rimasi abbagliata a quella vista.
Due piccoli diamanti
uno di un viola scuro e l'altro
di un blu che assomigliava
molto al colore del mare.
Restammo per minuti interi a fissarci
prima che un movimento
brusco di tutti i seggiolini
ci vece voltare in avanti.
La strana cosa su cui eravamo
seduti iniziò a muoversi in una
direzione a noi sconosciuta.
"Em ciao" sentii la voce vellutata
del ragazzo alla mia destra.
"Ciao" gli risposi con un po' di imbarazzo.
Mi aveva davvero parlato?
"Senti molto probabilmente morirò però vorrei essere ricordato da qualcuno e anche se non ci conosciamo vorrei darti questo.." mi disse il ragazzo con sguardo triste
prima di mostrarmi il palmo
della mano dove vi era un
piccolo anello argentato con una
stella oro al centro.
Gli sorrisi prima di cercare di
allungare la mano verso quella del
ragazzo per poi posarla
sopra la sua e stringerla.
"Non morirai e se dovesse succedere ti prometto che ti ricorderò anche senza questo" dissi indicandogli l'anello che dopo avermi rivolto un sorriso timido si rimise al dito non tanto facilmente.
"Grazie..."
"Harper" lo precedetti rivolgendogli un sorriso.
Non so perché ma anche
in una situazione dove
probabilmente non sopravviverò
questo ragazzo mi fa sorridere.
"Hiro" mi rispose con un'altro sorriso.
Prima che potessi parlare di nuovo
la macchina si fermò davanti
ad un muro con otto fori
e un panello al di sopra.
"Siete sulla sedia del peccato e adesso 7 di voi moriranno, anzi 6 perché oggi mi sento bravo" parlò ridacchiando una voce dal pannello.
"Adesso le corde che vi legano verranno slacciate ma non provate a scendere perché morireste subito" continuò la voce
E così le corde si slacciarono
lasciando libere le braccia di muoversi.
Guardai il ragazzo che in quel
momento aveva una sguardo rassegnato, probabilmente lo stesso che avevo anche io
"Mi dai la mano?" chiese in un sussurro.
Senza rispondergli gli presi la mano e gliela strinsi forte. Era morbida, mi fece sentire bene.
"Bene al terzo ticchettio partiranno i colpi"

tic
Ti voglio bene mamma, ti voglio bene papà
tic
Ti voglio bene Kat
tic
Grazie Hiro per stringermi la mano

Bum, Bum, Bum, Bum, Bum, Bum

Niente...
Forse sono salva?
Aprii gli occhi per controllare
se ero morta oppure ero
veramente viva e la gioia
mi esplose nel cuore quando
notai che non avevo nessuno
segno rosso sul corpo.
Fu quello il momento però che
sentii la mano di Hiro allentarsi..
No, non può essere...
Girai lentamente lo sguardo
con le lacrime agli occhi
già pronta al peggio ma vidi
ciò che non mi aspettavo proprio.
Hiro aveva le mani davanti
al volto mentre piangeva silenziosamente.
È salvo... È SALVO!
Senza neanche pensarci presi le mani di Hiro tra le mie e lo guardai negli occhi prima di dire
"Siamo salvi!"
E in quel momento ci abbracciammo così forte da fonderci in un'unica persona,
da sentire i nostri battiti sincronizzati,
da sussurraci una promessa che ancora non sapevamo.

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