Capitolo 4 - La sfida

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I mesi passavano e la fine della scuola si avvicinava. Skull Head aveva stretto un forte legame con i suoi amici che lo sostenevano sempre e andavano sempre a vederlo alle lezioni di nuoto. Un giorno però, durante una lezione di nuoto, Antoine decise di sfidare il nostro protagonista con un tono arrogante e presuntuoso. Saliti sui blocchi di partenza contarono fino a 3 e partirono alla velocità della luce. Jennifer e Jhonny vedendo questa cosa chiamarono a raccolta tutti perché vedessero questa sfida epocale tra il bene e il male, lo yin e lo yang, tra la pace e la discordia. Le vasche non finivano più, 50 vasche, 100 vasche, 200 vasche senza fermarsi e avendo dei tempi assurdi! Alla 299 vasca Antoine era in vantaggio e stava per vincere quando però i muscoli gli smisero di dare potenza, in quel momento Skull decise di farla finita e usando tutte le suo forze toccò per primo il bordo vasca di quella sfarzosa piscina interna. La folla era impazzita, tutti gridavano il suo nome mentre lui era sfinito ed esasuto. Ma c'era qualcosa che non andava...Skull si avvicinò alla vasca e vide Antoine che andava a fondo! Non aveva gli occhi aperti, probabilmente era svenuto. Allora seguito dall'istinto si lanciò in acqua e recuperò Antoine, successivamente decise di fargli un massaggio cardiaco come aveva imparato alle lezioni di medicina nel mentre che gli altri chiamavano una squadra di primo soccorso presente nella scuola. Dopo aver fatto il massaggio cardiaco Antoine riprese a respirare buttando fuori l'acqua che aveva in precedenza ingoiato. La squadra medica arrivò in fretta e furia con una barella e un kit di pronto soccorso, lo caricarono sulla barella e lo portarono subito nella sala medica situata al primo piano della scuola. Una settimana dopo Antoine si rifece vivo e appena visto Skull Head gli andò addosso, lo prese per il collo della maglietta e gli chiese perché lo aveva salvato. Lui rispose con tono fermo e calmo che l'aveva fatto solo per istinto e non per altro. A queste parole Antoine decise di lasciarlo e andarsene sempre con il suo solito comportamento arrogante.
Dopo questa vicenda la vita riprese a scorrere regolarmente fino alla fine della scuola. Finita la scuola Skull Head non sapeva dove andare e si trovò con Alfred nel giardino della scuola a pensare al futuro. Ad un tratto arrivò suo zio che aveva appena finito di compilare le ultime scartoffie e gli disse, poggiandogli una mano sulla spalla, che poteva usare una delle sue proprietà. Aveva dispondibile una villa in campagna a 40 minuti dalla città con giardino interno e piscina. A quel punto Skull non poté rifiutare l'offerta e con Alfred si dirisero insieme alla limousine per arrivare alla loro nuova casa. Durante il viaggio Skull chiese ad Alfred perché Jennifer aveva anche lei un maggiordomo, e lui rispose che ogni ragazzo di quella scuola ne possedeva uno che veniva assegnato ad esso fino alla fine dei rispettivi giorni e che dovevano eseguire ogni singolo ordine. A quel punto Skull pensò che la vita di Alfred dovesse essere molto triste e monotona anche perché era trattato come un animale domestico. Finito il discorso arrivarono alla maestosa villa.
Alfred e Skull si trovarono davanti a quest'immensa villa sproporzionata e gigantesca. Entrarono dal cancello principale ed Alfred fece visitare la casa al nostro protagonista. La casa era formata da 3 piani, ognuno con 3 bagni, 3 camere, 2 cucine e 2 stanzini per poi concludere con il tetto dove era presente, oltre ad una magnifica vista, un trampolino per tuffarsi nella piscina sottostante in oro con un'acqua limpida e lucente.

Lo chiamavano Skull HeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora