Capitolo 6 - lo scontro

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Un mese passò in fretta, finalmente Skull poteva avere la sua vendetta. Si fece scortare da Alfred fino al penitenziario di Detroit insieme a 2 uomini in nero che infine lo accompagnarono davanti alle porte dell'immensa struttura detentiva che conteneva suo padre. Entrò nella sala visite con 7 sportelli, ognuno con un separé di vetro anti proiettile che separava i visitatori dai detenuti e un telefono per comunicare. Sì sedette allo sportello n.5 e si trovò davanti un uomo possente, palestrato e vissuto...quello era suo padre. Skull alzò la cornetta e se la mise all'orecchio, anche il padre fece lo stesso e dopo 2 minuti di silenzio iniziarono a parlare...Skull iniziò il discorso chiedendo la motivazione della morte della sorella, il padre rispose che non si meritava di vivere. Allora Skull iniziò ad insultarlo e il padre a rispondere fino a quando quest'ultimo non disse che avrebbe fatto la stessa cosa con sua madre e con lui. A quel punto Skull era su tutte le furie, attivò il suo potere e con un pugno frantumò quel vetro spesso, saltò dall'altra parte e iniziò a tirare pugni e calci a raffica che però furono schivati dal padre con molta facilità. Quando il padre fu stanco di schivare tirò un pugno in pancia al figlio per poi farlo schiantare sul terreno della prigione che si ruppe a sua volta nel momento dell'impatto. Skull non si era ancora arreso, voleva la sua vendetta, quindi si lanciò a razzo verso suo padre che lo bloccò e lo sbatté a terra. Dopodiché il ragazzo si rialzò e, con il sangue alla bocca, prese un mattone e lo scagliò a tutta velocità su suo padre che però, ancora una volta, riuscì a pararlo ma questa volta attivò il suo potere e tutto ad un tratto si ritrovò coperto da venature verdi. Il figlio, vedendo quella figura possente, si spaventò ma riuscì comunque a farsi coraggio e a tirare fuori tutto il suo potenziale. Ad un certo punto dalla sua mano spuntò un paletto di circa 150 cm appuntito come una lancia e leggero come una piuma. Lo osservò e caricò suo padre come un toro cercando ti trafiggerlo con quel paletto, ma ancora una volta suo padre riuscì a deviarlo prendendolo per un braccio. Il paletto distrusse un'intera parete del carcere. Skull iniziò a gridargli addosso e ad insultarlo, mentre suo padre lo guardava senza provare emozioni. Successivamente, dopo avergli ordinato di stare zitto, gli spezzò un polso e lo prese per il collo. Lo sbatté al muro, lo guardò in faccia e disse:- "Forse non riesci ad uccidermi perché non mi odi abbastanza"
Skull era stremato, cadde a terra privo di sensi e suo padre scappò di prigione dal grande foro creato in precedenza dal paletto di Skull.
Circa 3h dopo Skull si risvegliò su un lettino d'ospedale e, seduto sulla destra, c'era suo zio che attendeva il suo risveglio. Quando si accorse che Skull aveva aperto gli occhi, lo zio aveva gli occhi lucidi, ma con tono fermo e deciso gli disse che dovevano parlare di quello che era successo e soprattutto del vero potere dei Fries.

Lo chiamavano Skull HeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora